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Straniero positivo, senza medico di base: il vicesindaco Memoli prende a cuore il giovane e risolve il caso

Il ragazzo, supportato dallo sportello dei tutor sociali della cooperativa Galahad, è stato supportato dal vicesindaco che ha dato una mano concreta ai volontari

Una storia a lieto fine, in città, in questo momento storico delicatissimo, caratterizzato dall'emergenza Covid. Si era trovato senza supporto alcuno, infatti, nel caos generale, un giovane straniero regolare sul nostro territorio, risultato positivo dopo essersi sottoposto ad un tampone antigenico in farmacia. Il ragazzo, vaccinato con doppia dose, residente a Salerno, senza famiglia, nè medico di base, non sapeva come procedere per l'isolamento e per l'iter burocratico per ottenere il tampone di controllo. A supportarlo, lo sportello dei tutor sociali della cooperativa Galahad nell'ambito del piano di zona S5 delle Politiche Sociali del Comune di Salerno: i volontari hanno tentato di contattare l'Asl, anche a mezzo mail, per consentire al giovane di avere un medico di base al quale, quindi, sarebbe stato poi affidato il caso. Ma, nel periodo emergenziale, ricevere risposta in tempi celeri non è stato possibile. Galahad ha, dunque, provveduto a garantire la spesa a domicilio e altri aiuti al ragazzo in difficoltà in attesa di riscontri.

Il caso

A sbloccare la situazione, il vicesindaco di Salerno, la dottoressa Paky Memoli che, venuta a conoscenza del disagio vissuto dal giovane da circa una settimana, accogliendo la segnalazione, si è mobilitata per procedere con un tampone a domicilio, in modo da consentirgli, in caso di esito negativo, di concludere la quarantena. "Ringraziamo il vicesindaco che, accogliendo immediatamente la problematica, si è attivata per aiutare il giovane, il quale, senza supporto, si sarebbe trovato a fronteggiare da solo, da un punto di vista sanitario, questo periodo difficile - ha detto la presidente di Galahad, la giornalista Marilia Parente- Alla dottoressa Memoli va il nostro grazie di cuore per la sua umanità e la prontezza nella risposta all'appello di aiuto. Dar una mano a chi è disorientato e si trova solo, rappresenta il primo e irrinunciabile segno distintivo di una società civile: solo con le istituzioni sensibili, possiamo non lasciare indietro nessuno".

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