Un albero per ricordare ogni vittima del Covid: l'appello di una salernitana che ha perso il marito
Caterina Firmani: "Mio marito per me è e sarà un eroe sempre. Ha lavorato senza mai risparmiarsi quando la città era deserta affinché ai suoi dipendenti non mancasse lo stipendio. Ha combattuto il virus senza mai scoraggiare noi, donandoci speranza e amore. A noi che da casa vivevamo l’infermo, abbandonati da tutti"
Parliamo spesso di “Eroi”. Quelli che hanno combattuto e con armi e artiglieria non ce l’hanno fatta. Parliamo di giornate per ricordare, parliamo perchè dietro una tastiera è tutto facile. Eppure in questi due terribili anni, parliamo solo di numeri e non di persone. Ma cosa c’è dietro ogni numero? “Esseri umani”, mariti, mogli, mamme, nonne, giovani e anziani che hanno combattuto con coraggio, a mani nude, senza nessuno che potesse essere loro di aiuto, contro un nemico invisibile, che non ha avuto pieta: un virus, “ Il Covid”. Soli con i loro pensieri, le preoccupazioni, le paure.
Mio marito per me è e sarà un eroe sempre. Ha lavorato senza mai risparmiarsi quando la città era deserta affinché ai suoi dipendenti non mancasse lo stipendio. Ha combattuto il virus senza mai scoraggiare noi, donandoci speranza e amore. A noi che da casa vivevamo l’infermo, abbandonati da tutti. Poi il silenzio, il telefono non ha più squillato. Gli è stato tolto e di lui si è perso tutto, anche la possibilità di poterlo vedere per un'ultima volta.
Questo lo sfogo a mezzo social di Caterina Firmani, salernitana che ha perso il marito a causa del Covid, senza neppure poterlo salutare un'ultima volta, come accaduto ai familiari di tante vittime del virus. "Dietro ogni numero una moglie, una figlia, una mamma. Un papà che non c’è più, un nonno che non vedrà i nipotini. Immaginate un grande aereo che ogni giorno cade e nessuno si salva. Una strage!", continua Caterina Firmani.
Infine, l'appello al Comune di Salerno per non dimenticare chi è stato ucciso dal Covid: "Impariamo a essere umani, impariamo che il dolore di una perdita non è sbucciarsi un ginocchio e poi passa, ma una ferita profonda che non si rimargina. In molte città lo si è fatto, perché non estendere anche qui l’iniziativa? Piantare un albero in ricordo dei nostri eroi, dei nostri cari, di chi ha perso contro il covid. Un albero che ogni giorno attraverso la sua forza ci ricordi la forza e l’impegno di chi adesso non è al nostro fianco, ma che è stato e sarà per sempre un eroe. Al mio amore più grande, uomo, papà, nonno, imprenditore, lavoratore… E a tutti gli altri", ha concluso. L'auspicio è che la proposta possa essere ascoltata dalle Istituzioni, con una risposta tangibile per rendere omaggio alle vittime del Covid, porgendo una carezza simbolica alle loro famiglie, le quali, curando quegli alberi, potranno avere la sensazione di offrire le attenzioni negate dall'isolamento obbligato, durante gli ultimi istanti di vita dei loro cari.