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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli Oscar Green 2013 premiano le aziende di Salerno

Il concorso organizzato da Coldiretti Impresa Giovane, ha premiato le eccellenze dell'Agricoltura campana. 4 i premi andati nel salermitano in diverse categorie.

“Il bello della Campania” è stato il tema di quest'anno degli Oscar green 2013 giunti alla settima edizione. Il concorso promosso da Coldiretti giovani impresa, ha voluto premiare donne e uomini under 40 che hanno scommesso nell’agricoltura. 4 dei 10 premi in palio sono andati nel nel Salernitano, 3 nel Napoletano e 1 nel Casertano, 1 nell’ Avellinese e 1 nella provincia di Benevento.
 
Dagli studi è emerso che con la valorizzazione dei marchi DOC e IGP si possono creare ben 25.000 posti di lavoro nella sola Campania, e che le giovani aziende possono fornire un apporto fondamentale.

Per la categoria “Stile e cultura d’impresa” il primo premio è andato a Raffaele Palma dell’Azienda Agricola Nicola Palma di Capaccio grazie ad un progetto per il recupero degli scarti delle erbe aromatiche. Nella lavorazione, i proprietari riutilizzano i materiali di scarto, una soluzione trovata in collaborazione con il dipartimento di Farmacia dell’Università di Fisciano, con la messa a punto di nuovi prodotti in particolare colori naturali per la tintura delle fibre tessili e coloranti per la bio-edilizia. 
Per la categoria “In-Filiera” il primo posto è stato assegnato a Generoso Aito titolare della Soc. Agr. Aitohelix: l’azienda elicicola di Ascea, effettua l'estrazione della bava di lumaca attraverso un macchinario interamente realizzato dal team aziendale e il cui brevetto è depositato a Ginevra. L’apparecchiatura, realizzato con la supervisione dell'Università di Ferrara, permette di ricavare bava pura evitando di stressare la chiocciola. Da questa si crea un prodotto ad altissima qualità utilizzabile sia nel settore della cosmesi, sia in quello farmaceutico, sia in quello alimentare


‘‘I numeri della Campania parlano chiaro – dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo - in un momento di forte recessione economica, l’export dei prodotti agroalimentari campani è valso 2,1 miliardi di euro nel solo terzo trimestre 2012, più di quanto fatto nell’intero 2011. Le imprese giovani sono ancora più abili a sfruttare queste enormi opportunità e per questo è fondamentale creare attorno a loro un sistema che renda più semplice il lavoro, che sburocratizzi un sistema ancora troppo farraginoso e che valorizzi al massimo le loro potenzialità”.

Sono 160 mila i giovani imprenditori agricoli under 40 in Italia, uno su 10, e la Campania, assieme alle altre 3 regioni ‘convergenza’ Calabria, Sicilia e Puglia, ha il maggior numero di giovani imprenditori: oltre 14mila, l’8,7% del totale italiano. In agricoltura lavora oltre il 12% dei giovani imprenditori del Paese, inferiori solo ai loro coetanei che operano nelle costruzioni e nel commercio, ma superiore ai titolari di attività manifatturiere, il 5,5%, e finanche superiore all’insieme dei comparti del cosiddetto terziario avanzato (informazione -comunicazione, finanziario-assicurativo), che si attesta al 10,6%.
‘La Regione Campania – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Fulvio Martusciello – ha appostato per la creazione di nuove imprese risorse pari a 75 milioni di euro nell'ambito del Piano di Azione e Coesione. Puntiamo a far crescere una nuova generazione di imprenditori, che sappia fare la differenza, sia nei settori ad alta densità di conoscenza, che in quelli di eccellenza e votati all'alta qualità. Li supporteremo attraverso i servizi della Rete Regionale degli Incubatori, che si occuperà proprio di mettere a sistema l'offerta regionale in tema di servizi per le start up, erogando sostegno e servizi efficaci e di qualità ai giovani potenziali imprenditori’’.

Il presidente di Unioncamere Campania, Maurizio Maddaloni ha affermato: “Avviare un’attività agricola per un giovane costa ancora troppo e, a livello nazionale come in ambito regionale, le politiche di incentivazione per favorire start up agricole sono insufficienti o comunque non in grado, nonostante gli sforzi in Campania dell’amministrazione regionale, di invertire questa rotta. Avviare un’attività e progettare il futuro deve poter significare meno burocrazia, più accessibilità ai finanziamenti europei e al credito”.
Intanto la giovane agricoltura campana mostra la sua parte migliore. Una parte da Oscar.

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