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Sul web si trova qualsiasi prodotto salernitano, ma c'è da fidarsi?

Un monitoraggio della Coldiretti dimostra come on-line si può comprare di tutto: dalla mozzarella di bufala, all'olio extravergine d'oliva fino ai semi di San Marzano, che però potrebbero arrivare dall'Ohio.

Su Internet si può trovare qualsiasi cosa, non è la classica frase qualsiasi, ma una verità pressoché assoluta. In una ricerca compiuta dalla Coldiretti Salerno, emergono dati interessanti che fanno capire come i prodotti autoctoni italiani, e in questo caso del Cilento siano seriamente sotto un pericolo costante di falsificazione.

I prodotti più gettonati dal web risultano essere il Corbarino tedesco e il pomodoro San Marzano venduto a semi. Monto richiesti sono anche vino ed olio extravergine d’oliva venduto in molte zone del mondo con il marchio salernitano. In pratica è semplicissimo ottenere con pochi click semi per piantare pomodoro “San Marzano nano” che arrivano da Bari, Bologna e Palermo ma anche da Germania e Inghilterra se non addirittura dall’Ohio negli USA. In assoluto il prodotto più ricercato dai naviganti del web resta la mozzarella di bufala.

La Coldiretti interviene dichiarando: ” Ai consumatori consigliamo di prestare molta attenzione agli acquisti on line di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è bene non lasciarsi ingannare da falsi venditori che propongono prodotti di origine salernitana, magari a buon prezzo, ma dalla provenienza spesso poco chiara. E’ comunque buona regola diffidare di prezzi di vendita estremamente bassi”.

Il direttore di Coldiretti Salerno Salvatore Loffreda consiglia “di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita. Per gli appassionati dell’e-commerce, sul portale Campagna Amica è possibile anche effettuare acquisti on line. “La prima regola è leggere sempre attentamente l’etichetta del prodotto – consiglia il direttore Loffreda – perché solo così è possibile conoscere l’esatta composizione degli alimenti, le modalità di conservazione, la scadenza, il nome del produttore, il lotto di produzione e l’origine delle materie prime, tutte informazioni che consentono di essere certi su ciò che acquistiamo”.

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