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La Salernitana affronta l'Inter, parla Nicola: "Ribéry è un caso chiuso"

L'allenatore granata ha presentato la prossima, proibitiva trasferta in programma allo stadio Meazza, venerdì 4 marzo. Ha espresso la propria opinione anche all'incidente stradale che ha coinvolto il giocatore francese e alla festa alla quale hanno partecipato altri tesserati

"Aggressiva, propositiva, consapevole": Davide Nicola, allenatore della Salernitana, sceglie gli aggettivi per la Bersagliera, attesa all'esame Inter. I campioni d'Italia faranno un accenno di turnover: c'è la gara con il Liverpool alle porte ma devono anche provare a vincere perché sono in corsa per lo scudetto e perché la prossima sarà anche la giornata di Napoli-Mila. In presentazione, l'allenatore granata ha esanminato anche il caso Ribéry e lo ha sgonfiato a modo suo. Ha dato chance d'impiego ma probabilmente non dal primo miniuto, all'attaccante Federico Bonazzoli, ci sarà via libera da parte dello staff medico della Salernitana.

La presentazione

Davide Nicola vuole una squadra petto in fuori e dice: "Dobbiamo essere aggressivi, è unica strada percorribile per poterci sentire sempre più capaci e competere contro chiunque. Occorre progredire nella convinzione di potersela giocare ovunque, ma questo non vuol dire non essere realisti e non vedere le qualità degli avversari: l'Inter arriva da una costruzione di due anni, ha reminiscenze anche del passato, capacità di sviluppare gioco e velocità nel farlo, è seconda per possesso palla. Ogni partita nasce a sé ed ovviamente è chiaro che se pensiamo di andare a Milano a guardare gli altri, poi escono fuori le loro qualità. Noi partiamo da due vantaggi: la rincorsa ci deve stimolare e non abbiamo alternative a questo atteggiamento, per fare qualcosa di speciale bisogna essere consapevoli ovunque delle proprie forze. Dobbiamo raggiungere un’identità che rispetti le caratteristiche dei giocatori ed avere le capacità di proporre delle varianti non solo nello sviluppo del gioco, ma anche nel modo di difenderci”.

Il caso Ribéry


“Ho scoperto che dire la verità è la cosa più semplice in assoluto - esordisce l'allenatore - perciò dico che non c’è stato nessun caso. A me interessa solo che Franck stia bene, è la cosa più importante. Quanto alla cena, sono io che chiedo ai miei giocatori di farlo perché è nevessario creare occasioni di aggregazione fuori dal campo. Il problema, l'errore è l’orario di rientro. Per questo verranno multati ma non hanno fatto nulla di grave rispetto a quel che chiedo. Anzi, la prossima settimana chiederò loro di farne un’altra, però se rientreranno ancora a quell’orario allora vorrà dire che c’è qualcosa che non va. La prima volta posso comprenderlo, ma il caso è chiuso: vedo come stanno in campo e come stanno insieme”. Poi Bonazzoli. L'ultima parola sarà dello staff medico: "Se Federico non avverte fastidio, l’idea è quella di convocarlo - dice Nicola -. Se sarà al top, avrà anche possibilità di partire da primo minuto come i suoi compagni. L’importante è proporre una squadra che stia bene; in questo momento non è omogeneo lo stato di forma per tutti, ma questo non significa che chi non è al top non possa giocare. Mousset ha i tagli e la velocità e con lui si avvantaggia pure Djuric? Abbiamo fatto diverse prove, lui è tra le possibili scelte. Vedremo. Tutti i giocatori hanno delle qualità individuali, non mi piace etichettarli dicendo che uno è meglio dall’inizio e l’altro a gara in corso. Sto imparando a conoscerli. Siamo 27, tendo a convocare sempre anche qualcuno in più. Radovanovic? Ha lavorato quasi tutta la settimana con noi, Ivan potrebbe essere scelto per giocare titolare”.

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