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Colpaccio a Lecce, la voce dei tifosi: "La Salernitana è tornata"

Con tanti pregi e poche ombre, la Salernitana dunque sbanca Lecce e fa un bel balzo in classifica, di sicuro lo compie verso la serenità ritrovata. 27 gennaio: una data che sblocca un ricordo

C'è una data scolpita nella roccia dell'orgoglio granata: è il 27 gennaio, giorno di Lazzaro al 94'. Accadde a Napoli, era un derby. Adesso l'orgoglio ha fatto il possibile e l'impossibile per aggiungere un'altra perla alla collana dei ricordi: a Lecce, in una notte bivio - Nicola avrebbe pagato con l'esonero, se non fosse uscito indenne dalla trasferta in Salento - la Salernitana ha mostrato cuore, muscoli, umiltà, coraggio ma anche piedi buoni. Dia è tornato Re Mida: ha tramutato in oro colato il pallone che era stato scaraventato in avanti e che il leccese Pezzella aveva respinto di testa, centrale. Vilhena, in una posizione che continua a non essere ben definita, abbastanza ibrida, ha realizzato comunque il suo terzo gol in maglia granata ed è la mezzala, forse l'unica, che segna. Troost-Ekong, fortemente voluto dall'allenatore Davide Nicola, che a Lecce ha azzeccato formazione e tattica, ha passato il mastice in retroguardia. Al netto del gol subito, che è frutto pure di alcune carambole, la Salernitana nella propria area di rigore è parsa più solida, più presente. E poi i terzini, poi il giovane Nicolussi Caviglia, infine Crnigoj che si è inserito meravigliosamente a partita in corso portando nel campo le doti di grinta e temperamento che paiono essersi affievolite in Bohinen. 

Vittoria di platino a Lecce: la cronaca

La voce dei tifosi

Con tanti pregi e poche ombre, la Salernitana dunque sbanca Lecce e fa un bel balzo in classifica, di sicuro lo compie verso la serenità ritrovata. Adesso ha 21 punti, ha superato non solo i salentini che potrebbero aver imboccato il tunnel della crisi di risultati (seconda sconfitta di fila, secondo scontro diretto ko dopo quello perso a Verona), ma anche lo Spezia battuto a Bologna. Il commento di Paolo Toscano: "Sicuramente si sono visti grossi miglioramenti. La squadra è sembrata più coraggiosa e consapevole dei propri mezzi. Bravo e coraggioso anche Nicola che ha messo in campo una formazione inedita e con uno schieramento diverso. Adesso pensiamo alla prossima gara che sicuramente non è proibitiva visto il momento che sta attraversando la Juventus". Mimmo Rinaldi: "Bastava alla fine cambiare sistema di gioco per avere un minimo di compattezza. Ritrovare giocatori che sono stati bocciati frettolosamente forse perché non adatti al maledetto 3-5-2. La vittoria cancella tutto e il tifoso fa voli pindarici. Cancella molte sconfitte sicuramente. Ciò che  però non toglie è l'umiliazione di Bergamo. Ecco, in quella partita i calciatori hanno lanciato un segnale al proprio allenatore e contro il sistema di gioco adottato. Ora riposo: si gioca martedì 7 febbraio speriamo di cantare più forte del Festival di San Remo". Il commento di Mario De Rogatis: "Finalmente! È questo che vogliamo vedere in campo, I giocatori concentrati che danno l'anima per la maglia. Sono le classiche partite che valgono sei punti, portati a casa con grande merito, con trame di gioco apprezzabili e ripartenze efficaci. L'acquisto di Ekong sembra aver dato una quadratura alla difesa, che ha ricevuto il supporto del centrocampo, così come ritengo fondamentale la prestazione di Sambia sulla fascia destra, in prospettiva lotta salvezza. Il crocevia sarà la prossima trasferta a Verona". Antonio Positano: "La Bersagliera si è vestita da sera. Buona prestazione e tre punti pesantissimi. Tutti sopra la sufficienza ma una menzione particolare merita Dia. Sotto con la Juventus". La chiosa di Ciro Troise stavolta fa uno strappo alla regola: al solito telegrafico, è anche sorniona: "Vittoria preziosissima che interrompe una preoccupante striscia negativa. ottimo per il morale. Dai che raggiungiamo la Juve (si scherza, eh)". 

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