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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Luci "spente" a San Siro: c'è solo il Milan, Salernitana di nuovo sconfitta

E' poco, è sempre troppo poco. La Salernitana neppure sporca i guanti a Maignan, estremo difensore del Milan, e apre le porte al Diavolo, al primo campanellino. Troppo facile per la squadra di Pioli, che pure giocava senza i grossi calibri nel ruolo di centravanti e che ha preferito Krunic falso nueve, quando si è fatto male la riserva Pellegri, impallinare i granata

E' poco, è sempre troppo poco. La Salernitana neppure sporca i guanti a Maignan, estremo difensore del Milan, e apre le porte al Diavolo, al primo campanellino. Troppo facile per la squadra di Pioli, che pure giocava senza i grossi calibri nel ruolo di centravanti e che ha preferito Krunic falso nueve, quando si è fatto male la riserva Pellegri, impallinare i granata con i propri centrocampisti. Di contro la squadra di Colantuono è parsa intimorita, prudente ad oltranza. Simy è rimasto troppo solo, non assistito. La strada resta in salita, domani i trustee dovranno comunicare l'esito delle offerte irrevocabili per l'acquisto del club e nel frattempo in campo la Salernitana arranca, mostra evidenti segnali di debolezza. "Che vinca o che poerda, noi siamo sempre qua", cantano i 4mila, straordinari tifosi granata. Non si arrendono e amano a prescindere: il confronto, almeno sugli spalti, non teme concorrenza.

La tattica

C'è Franck Ribéry e c'è anche Nwankwo Simy. Colantuono, allenatore della Salernitana, sorprende tutti e schiera il trequartista francese (annunciato) a sostegno di una sola punta. Non ci sono Djuric e Bonazzoli ma il peso dell'attacco è sulle spalle del centravanti nigeriano. Messias, il suo gemello ai tempi del Crotone, è invece lasciato in panchina da Pioli, in attesa dell'incrocio rischia-tutto di Champions League contro il Liverpool. "Che confusione, sarà perché ti amo", cantano i tifosi del Milan al momento delle formazioni. Poi lo speaker con "assente ma sempre presente" scandisce nome e cognome di Simon Kjaer, il pilastro della difesa rossonera, il grande assente. E' Stefano (Pioli) contro Stefano (Colantuono), classifica agli antipodi. Le divise di gara non sono quelle tradizionali: la Salernitana sceglie la bianca a bande celesti verticali, quella da Macte Animo dei pionieri. Il Milan, invece, ne sfoggia una altrettanto insolita: nera con numeri arancioni sulle spalle.

Dura poco

Il Milan ha due treni che partono da sinistra. Si chiamano Theo Hernandez e Rafael Leao. La Salernitana va a prenderli altissima, con Zortea e anche con Veseli ma è solo un'idea, un abbozzo, un tentativo assai teorico. Il 4-4-1-1 di partenza che diventa talvolta un 4-3-2-1 si sgretola già al 5', perché il Milan trafigge la precaria difesa della Salernitana infilzandola come lama calda nel burro. Spunto sulla sinistra al 5' di Leao che si "beve" Zortea, Kessie a rimorchio alle spalle dei difensori e perso da Lassana Coulibaly, tocco di giustezza con il sinistro e Belec è battuto sul palo alla propria sinistra. Il Milan sfonda ancora a sinistra, Gyomber in tackle su Theo Hernandez. Poi la Salernitana rimedia ad uno stop maldestro di Lassana Coulibaly, potrebbe scappare con Simy ma la rifinitura per Ribéry è di pessima fattura e l'azione sfuma (8'). Al 12', il Milan sfiora il raddoppio. Di Tacchio protesta per fallo di mano di Leao non ravvisato dall'arbitro. Assist immediato ma per fortuna troppo lungo per Diaz che in spaccata colpisce solo l'esterno della rete. Al 15' il Milan perde per infortunio il centavanti Pellegri. Pioli non rischia Ibrahimovic con la propria squadra in vantaggio e in gestione e manda in campo Krunic. Al 18' il Milan chiude i conti. Nuova voragine a centrocampo, il Diavolo punta il lato sinistro della difesa granata. Saelemaekers gode del mezzo metro fatale che gli consente di prendere la mira -. lui che Insigne non è - per trafiggere Belec con il sinistro a giro che si spegne nell'angolo basso, alla destra del portiere sloveno. La reazione della Salernitana - timida - è storia del 21': fraseggio insistito, poi il tiro di Zortea non inquadra lo specchio. Maignan inoperoso. Pure al 36', quando Lassana Coulibaly, di frustrazione, calcia dai 25 metri ma il pallone finisce altissimo sulla traversa. Infruttiuoso ma anche solitario nella notte granata anche Simy, che al 40' riceve da Coulibaly - splendida percussione - palla sulla trequarti ma non è assistito. Poi Belec abbassa la saracinesca  (42') e respinge il tiro a botta sicura di Krunic. La Salernitana avrebbe anche la possibilità di orchestrare una ripartenza ma non è cattiva (Simy per Zortea, tiro centrale al 44'), anzi deve ringraziare Kessie che sul rbaltamento fallisce un rigore in movimento.

La ripresa

Colantuono manda in campo Kastanos per Di Tacchio. Pioli, di contro, fa calcoli da Champions: entrano Bennacer e Messias per Bakayoko e Leao. Poi cambio obbligato per l'ippocampo al 55': si fa male Zortea, infortunio muscolare. Al suo posto Kechrida. Poi Colantuono al 61' cambia tutta la coppia d'attacco. Via libera a Djuric e Bonazzoli (al 79' anche Jaroszynski, fuori Ranieri). Il Milan va ancora di fioretto: ricamo di Krunic per Diaz che di un soffio al 63' non arriva all'appuntamento con il terzo gol. Lo evita anche Belec: paratona a mano aperta, a cavallo del 70', su tiro di Messias. Poi al 72' chiude lo specchio in uscita a Brahim Diaz. Che poi divora anche all'80', dopo l'errore in disimpegno e retropassaggio ingenuo di Jaroszynski. Che in pieno recupero si fa rimpallare il tiro del possibile gol della bandiera.

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