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Calcio

Dia rovina la festa scudetto del Napoli: la Salernitana pareggia allo stadio Maradona

Azzurri in vantaggio con un gol di Olivera, poi Boulaye Dia prende la mira e infila il pallone all'incrocio dei pali

Dia è nella storia della Salernitana e la Salernitana scrive la storia della sua salvezza a Napoli. Nella bolgia azzurra, in uno stadio pronto a festeggiare lo scudetto, il Re Mida granata si concede il lusso di dribblare Osimhen, di alzare la testa e di osare l'impossibile: tiro di sinistro nel sette, Meret  battuto. I granata all'83' confezionano l'impresa e poi la difendono con le spalle larghe di una squadra tosta, solida, con gli attributi.

L'ambiente

La bolgia dello stadio Maradona accoglie la Salernitana e uno sparuto numero di supporter granata presenti nel settore ospiti, residenti fuori provincia e muniti di tessera del tifoso. Dopo il bagno di folla e il pieno di energia ricevuto al momento della partenza da Salerno, davanti al Novetel, i calciatori della Bersagliera si tuffano nel derby. Scendono in campo conoscendo il risultato di Inter-Lazio: nerazzurri vittoriosi in rimonta (3-1), Napoli e il Napoli carichi a mille per la possibilità vincendo di chiudere i conti anche con l'aritmetica e cucirsi sul petto il terzo Scudetto della propria storia. 

La tattica

Sousa sfida la morsa schierando la migliore formazione possibile, cioè senza farsi condizionare da calcoli sui diffidati presenti in squadra: in formazione base ci sono Bradaric, Vilhena e Gyomber. In panchina, ma già indiziati ad occuparla, si accomodano Piatek e Bronn. La sorpresa è Pasquale Mazzocchi: "E' molto vicino a giocare dall'inizio", aveva detto Paulo Sousa. E' accaduto: numero 30 e fascia al braccio, Pako cresciuto a Barra sfida il Napoli per la prima volta in carriera. Mazzocchi contro Kvaratskhelia, Kastanos tuttocampista ma soprattutto sottopunta con Candreva alle spalle di Dia.  

La partita

Il Napoli si fionda subito in attacco, primo pericolo al 2': errore in disimpegno di Candreva, Lozano crossa lesto per Osimhen che di testa spedisce a lato. Pure Bradaric ha le sue difficoltà contro Lozano: al 12' il messicano scappa via sulla corsia destra e scarica al limite dell'area per l'incursione di Olivera. Tiro di destro e pallone alto sulla traversa. Poi Gatto Ochoa ci mette i guanti sul colpo di testa del bomber mascherato del Napoli al 23'. Poi due sussulti granata: cross di Mazzocchi sporcato da Olivera (Meret non si fida e smanaccia); cross di Candreva sulla testa di Dia che devia ma senza indirizzare il pallone. Allo scadere della frazione, c'è ancora Ochoa vigile sulla staffilata di Anguissa dal limite. 

La ripresa

Sousa lascia nello spogliatoio Candreva e inserisce Botheim. Tocca a lui inserirsi sulla catena Anguissa-Di Lorenzo e dare sostegno a Dia. Urgenza granata: marcare il piede destro di Kvaratshelia. Il georgiano lo aziona al 51': tiro carico d'effetto, alto di poco. Spalletti sfila Zielinski, ammonito, e Lozano. Entrano Elmas e Raspadori. Il modulo del Napoli diventa 4-2-3-1 e dà subito i suoi frutti. I padroni di casa guadagnano un calcio d'angolo battuto teso per l'inserimento di Olivera che di testa, libero di concludere, supera Ochoa (62'). La risposta di Sousa è un tris di cambi: Piatek, Sambia e Bohinen per Mazzocchi, Bradaric e Vilhena. Nel frattempo è di Kastanos, al 75', il primo, vero, tiro in porta della Salernitana. Ma poi si entra in zona Dia. Serpentina sulla fascia destra, alza la testa, potrebbe crossare ma ci crede. Alza di nuovo la testa, prende la mira e di sinistra gonfia la rete. E' l'83' e i granata fanno 1-1. Poi entra Lovato al posto di  Daniliuc e Ochoa dice no al tiro di Kvaratskhelia. Bohinen al 90' spreca di testa il gol del possibile 1-2. Poi è ancora Gatto Ochoa e poi è apoteosi granata. 

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