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Onda granata a Roma per festeggiare la salvezza, parla Sousa: "Pronto per il futuro ambizioso"

I granata giocheranno in A per il terzo campionato consecutivo. L'allenatore portoghese è pronto a dire sì a Iervolino per il prolungamento biennale del suo contratto. Nel frattempo prepara una squadra d'assalto allo stadio Olimpico: Dia e Piatek in attacco con Candreva. Ritorna Gyomber

La Salernitana è salva e il futuro è già cominciato. Passa per la direzione sportiva di De Sanctis, per le competenze di Paulo Sousa. L'allenatore portoghese è pronto e dice: "Non sono una persona che dice bugie. Il nostro contratto è molto chiaro: avendo una salvezza, in automatico esiste il futuro. Esiste un contratto che dopo la salvezza si allunga. Ho detto che sto benissimo a Salerno e mi trovo bene in questo ambiente. Sono un allenatore di processo, mi piace costruire: mi auguro un futuro stabile e anche ambizioso. Quando abbiamo parlato con il presidente, ci siamo confrontati sulla cosa più importante, cioè salvarci. Di futuro abbiamo poi parlato ogni giorno, perché l'identità e la mentalità si costruiscono ogni giorno. Poi sono fondamentali le scelte sui giocatori: chi deve partire e chi deve restare. Per me è una garanzia anche il direttore sportivo: per me De Sanctis è una persona preparata non solo sui regolamenti ma anche sui conti e ogni giorno me lo dimostra. Sta facendo un lavoro importante sulla ricerca dei giocatori. Per questa stabilità, è importante che tutta la città partecipi e cresca con noi: c'è bisogno di una stabilità emozionale di crescita, perché non sempre ci saranno i risultati e si va avanti tutti insieme. Il presidente ha già fatto una scelta importante sul comparto della direzione sportiva. Questo è il futuro, che non dipende per forza da un allenatore. Il futuro del club si decide facendo un ragionamento su che tipo di calcio volete vedere e su che tipo di allenatore è adatto per questo calcio". C'è anche il mercato: "Succederà che qualche giocatore con valore vada anche altrove, ma partiamo anche da una base diversa. Oggi ce l'abbiamo e dobbiamo seguirla nella sua maggioranza. C'è qualche giocatore in prestito e con opzione di riscatto. Già la prossima settimana spero di sedersi con il presidente e il direttore sportivo e parlare di tutto questo".

La vittoria più bella

"La più grossa soddisfazione è una crescita cosante e individuale dei giocatori, dal punto di vista tecnico e tattico. Questo ci fa capire che pèossiamo competere contro chiunque, sia in casa che in trasferta. Il momento clou del campionato, quello che ha dato la consapevolezza non c'è stato. Dopo la partita contro la Lazio, pur perdendo, abbiamo conquistato i nostri tifosi. Sono straordinari e sono una parte determinante della nostra crescita e della visione che ha il presidente per la Salernitana. Sono parte integrante, hanno già avuto ma vogliono di più e noi vogliamo dare di più"

Lo scenario italiano

"Il calcio italiano si sta evolvendo e ha conquistato tre finali europee. Dunque significa che il calcio italiano emerge dal punto di vista tecnico, nonostante le poblematiche". Tra queste squadre c'è anche la Roma, prossima avversaria. Con la salvezza acquisita, c'è possibilità già allo stadio Olimpico di vedere giocatori che hanno avuto meno spazio? "Il nostro avversario è difficilissimo e Mourinho è quello che ha influito di più su quello che oggi è il concetto di allenatore portoghese, da unico allenatore al mondo ad avere vinto in tutte le competizioni. Lui vince in tutti i Paesi e in diverse circostanze, perché sa adattarsi. La Roma è una squadra che sa cosa fare anche dal punto di vista dell'organizzazione offensiva. Alternano tante velocità nel gioco offensivo per arrivare bene nel corridoio centrale e per fare i cross. In casa propria, davanti ai tifosi della Roma, ci saranno molti momenti di pressione forte. Noi abbiamo lavorato pensando a dove sono gli spazi dove attaccare. Una delle squadre più produttive a livello offensivo, il Bayer Leverkusen, non è riuscita a fare gol. Affronteremo una squadra super equilibrata e super difficile da battere. Tutti credono che noi possiamo competere e vincere contro chiunque: è questa per noi la vittoria più grande del nostro lavoro. Più che il risultato, è la forma, la mentalità che io cerco di curare ogni giorno". 

La rivincita e i complimenti

Paulo Sousa con questa salvezza si toglie anche un sassolino dalla scarpa? "Per diversi motivi ho fatto scelte che mi hanno portato in altre dimensioni. Come allenatore c'è bisogno di un network molto ampio, che possa aprire porte e scenari. Sono felice dovunque possa lavorare. Quando ho preso la decisione di fare l'allenatore, il mio primo obiettivo è far crescere i miei giocatori. Oggi avverto di essere migliore come persona e come allenatore. Quali corde ho toccato oggi alla ripresa? Non mi interessano i record, lavoro tutti i giorni per vincere. Cerco di incidere su tutte le componenti, in primis me stesso. Ai ragazzi, durante l'analisi dei video degli avversari, ho fatto i complimenti per tutto il lavoro fatto durante tutta la stagione sia con Nicola, sia con me. Si sono comportati benissimo. Abbiamo la fortuna di essere in una scuola di vita straordinaria che è il calcio, ogni giorno è diverso. Tocca a noi avere attitudine di superarci ogni giorno per poter portare avanti una mentalità che possa consentirci di competere con tutti. I giocatori sono tutti diversi, sono esseri umani. C'è chi è più propenso, chi ha bisogno di più tempo. Oggi la maggioranza del gruppo è nella direzione giusta, chi non si adatta deve crescere o andare da un'altra parte".

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