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Candreva infinito: la Salernitana batte la Dea e vede la salvezzA

Orobici in controllo della partita nel primo tempo e più volte vicini al gol, sfiorato da Zapata. Alla ripresa Gasperini inserisce Hojlund ma perde Soppy. Due clamorose palle gol per i granata alla ripresa: le divorano Dia e Piatek. Poi il delirio in pieno recupero

Chiamatelo Mast'Antonio: un infinito e sempreverde Candreva, entrato ad un quarto d'ora dalla fine, mulina il piede destro su sponda di Piatek e fionda il pallone della salvezza in pieno recupero alle spalle di Sportiello, sotto la curva Sud Siberiano. E' l'apoteosi, è il palloine della salvezza. Il numero 87 granata ancora decisivo, come contro l'Inter, contro la Juventus, a Roma contro la Lazio. E' toccato a lui, ultracentenario della Serie A, prendere a pallonate il tabù: mai la Salernitana aveva segnato in Serie A in casa all'Atalanta e mai l'aveva battuta in 14 precedenti. E' accaduto. La Salernitana vola a 38 punti in classifica. 

La tattica e l'ambiente

Paulo Sousa sorprende tutti e schiera dal 1' tre attaccanti: avanti tutta con Dia, Piatek e Botheim per mettere subito in difficoltà l'Atalanta e provare a spaccare la partita fin dalle prime battute. L'obiettivo della Salernitana è chiarissimo: afferrare la vittoria e poi sedersi sul divano a gufare lo Spezia con l'obiettivo di festeggiare la salvezza aritmetica. Carica a testa bassa anche la curva Sud Siberiano. La pioggia battente non ferma gli ultras della curva Sud Siberiano, che espongono uno striscione rivolto solo alla gradinata, dunque "spalle" al campo. Due parole per dire tutto: "Facciamoci sentire".

La cronaca

Tanti attaccanti, intenzioni bellicose dei granata ma centrocampo svuotato e superiorità bergamasca nella terra di mezzo. È qui che l'Atalanta costruisce trame e trova libertà di manovra. Dopo il rischioso salvataggio difensivo (quasi autogol) di Pirola, al 18' il cross di Zappacosta è un assist al bacio per Zapata che costringe Ochoa all'intervento in tuffo (plastico) sulla propria sinistra. Il centravanti colombiano sovrasta Daniliuc anche un minuto dopo. Il cross è fiondato stavolta da destra - autore Soppy - e Zapata in tuffo grazia la Salernitana. A folate, come il vento misto ad acqua che costringe gli spettatori a lasciare le gradinate degli anelli superiori dello stadio per cercare riparo, l'Atalanta irrompe nella metà campo granata, tra il 27' e il 28': tiro a giro di Ederson deviato da Ochoa e conclusione di Pasalic rimpallata in angolo. Replica della Salernitana e primo tiro in porta al 40': Piatek guadagna calcio di punizione dal limite, se ne incarica Mazzocchi ma la conclusione, centrale, è facile preda di Sportiello. I brividi, invece, sono tutti per la Salernitana: ancora De Roon al cross, Zapata si avvita e schiaccia di testa ma il pallone finisce fuori, ad Ochoa battuto.

Salernitana- Atalanta stadio Arechi foto Gambardella

La ripresa

All'intervallo Gasperini chiede a Hojlund, attaccante orobico, di riscaldarsi. E' lui la carta a sorpresa - ma neppure tanto, in ragione delle difficoltà granata - che la Dea cala sul tavolo per provare a sorprendere la Salernitana aumentando il proprio potenziale offensivo. Dia, invece, cambia le scarpette: sul terreno zuppo di pioggia, il bomber senegalese cerca nuovi appigli ma avrebbe bisogno anche di maggiore assistenza. Guaio muscolare per Soppy: la Dea perde un altro esterno e deve ridisegnare lo scacchiere tattico inserendo Okoli, vecchio obiettivo di mercato della Salernitana. Trascinata da Coulibaly in formato diesel, la squadra di Sousa guadagna metri e percussioni. Proprio il giocatore maliano al 9' trascina il pallone fuori dalle sabbie mobili della trequarti granata e serve Piatek che di sponda invita al tiro Vilhena. Blocca Sportiello. 

Palle gol granata

Clamorosa occasione per la Salernitana. Matura all'11 e la spreca Dia. Con le unghie e con i denti - fallosamente, dice l'Atalanta che protesterà poi con veemenza - Daniliuc soffia il pallone a Zapata e serve un pallone al bacio per Dia. Come vuole lui: in corridoio, in velocità. Dia vince il testa a testa con Toloi e di piatto destro spedisce il pallone clamorosamente fuori. Al 13', la Salernitana fa bis: ghiotta occasione da rete, ancora divorata. E' bravo Piatek a ricamare di sponda per Botheim. Il norvegese scappa via sulla destra, alza la testa e crossa per Dia. Sportiello in uscita anticipa il centravanti africano ma il suo intervento diventa un assist per Piatek che a rimorchio, di testa in tuffo, fionda il pallone in curva Sud Siberiano, tra le imprecazioni dei tifosi granata. 

Le scelte e Mast'Antonio Candreva

Al 20' Sousa inserisce Kastanos ma non mischia le carte: decide di confermare le tre punte, Mazzocchi fa posto al cipriota che si sistema largo a destra. Al 35' c'è spazio anche per Candreva. Accolto da un'ovazione, il numero 87 granata rileva Botheim e si sistema da sottopunta con Dia, alle spalle di Piatek. La Salernitana guadagna metri e imprevedibilità. Costruisce un paio di mischie e ottiene calci d'angolo che non sfrutta. Poi soffia sul pallone che lampeggia sulla mattonella di Muriel al 40': tiro alto. Sospira anche l'Atalanta al 42': corner di Candreva dalla destra, Daniliuc impatta di testa ma senza imprimere forza al pallone. La carta finale per l'ultimo assalto è Bohinen al posto di Vilhena per provare a inventare qualcosa che possa sbloccare il risultato. Poi al 47', in pieno recupero, ecco la gemma che salva la Salernitana. Piatek, rimasto in campo, serve a Candreva la sponda che non si può sbagliare. Finisce con la giostra granata, con il tuffo sul terreno di gioco, zuppo di pioggia e di... champagne. 

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