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Iervolino fa visita alla Salernitana e Sousa carica: "Tifosi, aiutateci a vincere contro il Bologna"

I granata devono battere il Bologna per svoltare verso la salvezza. Durante la seduta di rifinitura, la squadra ha ricevuto la visita del patron Danilo Iervolino

Paulo Sousa si accomooda nella sala stampa del centro sportivo Mary Rosy 45' dopo il sorteggio di Champions League. L'Inter, abbinata al Benfica, giocherà dapprima in Portogallo l'11 aprile e dunque potrebbe chiedere di anticipare la partita contro la Salernitana allo stadio Arechi, in programma da calendario l'8 aprile. Ma questa è un'altra storia. La prossima comincerà il 18 marzo alle ore 18: i granata devono battere il Bologna per svoltare verso la salvezza. Durante la seduta di rifinitura, la squadra ha ricevuto la visita del patron Danilo Iervolino. 

Lo scenario

L'allenatore portoghese non rinuncia alla qualità di Bohinen e agli spunti di Dia. "Abbiamo dovuto lavorare con intensità molto bassa perché la squadra era affaticata e aveva bisogno di respirare. Non è dipeso dalla sfida al Milan ma dai carichi di lavoro delle tre settimane complessive. Per questo motivo, abbiamo deciso di togliere intensità agli allenamenti per fare arrivare i ragazzi più freschi alla partita con il Bologna - spiega Sousa - Dobbiamo avere una squadra molto più propositiva e forte nel blocco difensivo. Giocheremo con il Bologna che applica un calcio moderno, è intensa, gioca 4-2-3-1, la linea di centrocampo è quasi una linea sola a pressare in avanti. E' nona in classifica e con poco scarto rispetto al Torino e rispetto alla Juventus. Abbiamo lavorato per mettere in difficoltà il Bologna e per farla abbassare. Abbiamo le nostre idee, anche se i protagonisti dovessero essere diversi".

Il patron

La Salernitana ha ricevuto la visita del presidente Iervolino. Ancora Sousa: "Gli ho detto quanto è importante il nostro massimo referente, il presidente. Avere persone come lui nel calcio è difficilissimo, soprattutto all'inizio di ogni progetto. Credo che il calcio possa produrre anche soldi ma fino a quando c'è una persona che ci mette soldi di tasca propria, bisogna solo ringraziarla. Sono nel calcio da una vita. Gli ho chiesto di essere molto più presente, perché lui è il massimo dirigente: si deve vedere e si deve sentire, è importante per tutti, per me, per il direttore sportivo. Lo sta facendo, ha preso tempo nella sua agenda. Da quando mi ha chiamato ad oggi, l'idea è semore la stessa: dobbiamo salvarci e non siamo ancora salvi". 

I cambi e le scelte

"La squadra non è stanca. La squadra ha dovuto gestire adesso l'aumento di volume e di intensità che abbiamo introddotto nei carichi di lavoro. La nostra idea è fare arrivare i calciatori freschi di gamba e di testa, sapendo sempre che in ogni partita c'è la complessità dell'avversario che è diversa. Nelle precedenti gare, la struttura degli avversari dal punto di vista posizionale era la stessa. Questa no: dal punto di vista tattico, è più impegnativa. I tifosi? Sono l'anima di questa squadra. Si devono sentire orgogliosi di essere rappresentati in campo. Continuo a chiedere, soprattutto in questa partita dove l'avversario ci metterà in difficoltà sulla pressione, la spinta dei tifosi soprattutto quando ci sarà l'imprecisione. In quel momento, ci deve essere la motivazione. Quello che accade in trasferta deve proseguire anche in casa. Se continuiamo a spingere tutti insieme, con l'ambiente intorno a noi, credo che possiamo fare grandi cose". Il pericolo Nazionali e la vigilia di Mazzocchi: "L'ho vissuto anche dall'altra parte, non riusciamo a gestire certe cose e quindi non possiamo pensarci. Ci saranno i viaggi, ci sarà l'alimentazione, soprattutto degli africani". Mazzocchi attende la convocazione in Nazionale: "Mi aspetto sempre di più dai miei giocatori. Per tutti quelli che sono stati infortunati a lungo il recupero non è andare in campo e allenarsi, l’ultima fase del recupero è l’integrazione nella competizione con regolarità. Per Mazzocchi siamo ancora fermi a due partite, ha fatto degli spezzoni importanti e sicuramente questa continuità lo farà arrivare non solo a livelli fisici migliori ma soprattutto potrà raggiungere il suo massimo livello nella nostra identità". Poi il manifesto della cooperativa del gol: "Non voglio una squadra nella quale ciascuno pensi a se stesso, ma voglio una squadra nella quale ciascuno ragioni e lavori per il bene della squadra, anche se bisogna cambiare un ruolo. La squadra è preparata sempre di più e quello che dovrete aspettarvi in campo, anche in una gara difficile, è di vedere all'opera, in uno stadio pieno e vicino, una Salernitana ambiziosa e di mentalità. Noi abbiamo bisogno di continuità: non gasati né depressi ma continui e convinti. Se accade questo, sarà un trionfo". Più peso offensivo o le sottopunte? "Abbiamo bisogno di tutte e due le cose e tengo in considerazione entrambe le opzioni, all'inizio e alla fine". 

Il respiro internazionale

"Noi come allenatori, attraverso il nostro atteggiamento, diamo un impatto sulla cultura della nostra squadra. Tutta la mia conoscenza la metto a disposizione della società. Ne ho ha parlato con ad, presidente, direttore sportivo: sono concentratissimo sui miei giocatori. Oggi lo facciamo per il nostro obiettivo che è la salvezza. Domani, chissà, anche per uno scenario più importante, di tipo internazionale". 

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