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Covid e sconfitta a tavolino: la Salernitana presenta il ricorso

Il giudice sportivo ha punito il club dell'ippocampo con la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione. Al ricorso in appello stanno lavorando i professori Sica e Fimmanò. Il 21 gennaio, pronuncia del giudice sportivo sul ricorso avverso il mancato rinvio di Salernitana-Venezia. Avvocati salernitani diffidano Lega e Figc

"Uniti si vince", in campo e fuori. Lo striscione è esposto allo stadio Arechi e adesso scandisce il cronoprogramma della Salernitana, davanti al giudice e sul terreno di gioco. Mentre Walter Sabatini, direttore sportivo granata, accelera sul mercato per completare la squadra in 8 giorni, il pool di legali della nuova società è all'opera presentare il ricorso in appello, dopo la sentenza del giudice sportiva sfavorevole ai colori granata.

Il countdown

Il giudice sportivo, Mastrandrea, non ha riconosciuto il factum principis, cioè la causa di forza maggiore, e ha punito la Salernitana con la sconfitta a tavolino (3-0, partita non disputata lo scorso 21 dicembre a Udine) e poi con un punto di penalizzazione. Lavorano al ricorso i professori Sica e Fimmanò. L'avvocato Chiacchio, nel frattempo, è impegnato sul fronte Salernitana-Venezia, partita del 6 gennaio che è stata solo virtuale. L'arbitro attese 45', presente solo il Venezia. La Salernitana non si presentò in campo: giocatori in isolamento e altri in quarantena, contatti stretti dei positivi, dopo il divieto di spostamento per questi tesserati, disposto dall'Asl di Salerno. La pronuncia è attesa il 21 gennaio.

La diffida

Avvocati salernitani, Pierluigi Morena e Pierluigi Vicidomini, hanno inviato una lettera di diffida alla Lega Serie A e alla Federcalcio. Scrivono: "La Salernitana saprà difendersi dinanzi alle Corti sportive ribaltando un'assurda decisione, ma abbiamo ritenuto di reagire di fronte ad un provvedimento profondamente iniquo. E' nostro dovere farlo, da tifosi e, prim'ancora, da cittadini. Sconcerta non poco una motivazione che, in modo neppure velato, poggia sulla deduzione secondo cui l’ASL Salerno non avrebbe tenuto una condotta neutrale. Si lascia intendere una connivenza col contegno, presuntivamente contrario a norme sportive, della US Salernitana 1919. Il fatto, se vero, sarebbe grave visto che l’ASL è ente pubblico, i sanitari delle Asl sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, i loro referti fanno pubblica fede. Mettere in discussione questa neutralità per assecondare l'US Salernitana 1919 per guadagnare l’esimente del rinvio della partita configurerebbe una ipotesi di reato da parte di pubblici ufficiali. Abbiamo chiesto alla Lega e alla FIGC se il Giudice sportivo ha ben ponderato tali fatti, anche in considerazione della circostanza che i reati di abuso o di falso sono procedibili d'ufficio. La Lega è chiamata a svolgere ogni più scrupolosa valutazione sull'operato della Giustizia sportiva, infatti, nel caso della partita con l'Udinese, e in situazioni analoghe, o si trasmettono gli atti alla competente Procura della Repubblica qualora siano ravvisate ipotesi di reato da parte di soggetti qualificati quali sono i sanitari, oppure si evitano provvedimenti iniqui basati su asserzioni astratte, e non dimostrate, che ledono la credibilità di enti pubblici e dello stesso sistema calcio".
 

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