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De Sanctis presenta la nuova Salernitana: "Opzione esercitata, pronti con Paulo Sousa"

L'allenatore portoghese ha chiesto un ristretto margine di tempo per riflettere. Il club granata riscatterà Dia e Pirola, rinnoverà il contratto di Ochoa

Il 9 giugno di De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, non è un debutto ma un nuovo inizio. Lo scorso anno, nella stessa data, fu annunciato come erde di Walter Sabatini, pronto a ripartire dalla salvezza formato 7%. Oggi riparte dalla sua salvezza: l'ha costruita con Dia, Ochoa, Candreva e soprattutto con Paulo Sousa, che ha scelto a febbraio.

Il bilancio

"E' stato raggiunto un risultato importante, soddisfazioni notevoli. Non sono intervenuto molto, perché in alcuni momenti avrei potuto creare divisioni e schieramenti. Sono rimasto in silenzio perché in quel modo avrei potuto tutelare gli interessi della Salernitana. La stagione della Salernitana doveva essere così: nella prima conferenza avevo detto che i granata dovevano salvarsi alla penultima giornata. Lo abbiamo fatto alla terzultima stando davanti alla televisione. Per educazione, carattere e provenienza - gli abruzzesi sono forti e gentili - non è stato difficile restare in silenzio, piuttosto è stato difficile farmi apprezzare dai tifosi e farmi conoscere dalle persone che lavorano alacremente nella Salernitana. E' successo con l'arrivo dei risultati, che condivido con tutti i dipendenti della Salernitana, con lo staff medico e tecnico, con il gruppo della direzione sportiva, i calciatori, l'allenatore. Molte volte ho apprezzato l'onestà intellettuale delle critiche e altre volte mi sono chiesto il motivo delle letture che non corrispondevano alla realtà, ma fa parte di un percorso che ci vede fianco a fianco. Dico che si può migliorare, ma non dipende solo dalla stampa ma pure dal club e in questo senso stiamo lavorando". Nel contratto di mister Nicola c'era una clausola di risoluzione che scadeva a metà aprle e questa opzione da parte della società è stata esercitata: "Dal primo luglio non sono più tesserati, a fronte di una penale, pure quella liquidata".

Le incomprensioni con Nicola

"Con il mister Nicola ci siamo incontrati più di venti anni fa con la Nazionale di Serie B. Poi ci siamo ritrovati. Le difficoltà ci sono state soprattutto all'inizio, perché lui voleva la squadra il più possibile al completo e probabilmente a ragione non vedeva che la squadra veniva su. Dopo la partita di Coppa Italia con il Parma, prima della Roma e successivamente quando la squadra ha preso forma e importanza. A quel punto il mister ha cominciato a fidarsi ma poi la squadra si stava perdendo e condividevamo che potesse essere un problema generale. Per demerito di Cremonese, Sampdoria e Verona non eravamo mai stati con l'acqua alla gola ma poi il momento peggiore, quando si è risvegliata l'Hellas, è stato il post Verona. Devo riconoscere che non sono mai entrato in sintonia, soprattutto per le cose esterne al campo". Lo avrebbe esonerato dopo Reggio Emilia? "Contano i risultati ed i risultati, associati alle prestazioni hanno determinato l'allontanamento dell'allenatore". Che cosa è accaduto nel periodo di tempo compreso tra il contatto con Semplici e il definitivo addio a Nicola, prologio all'arrivo di Sousa? "Dopo Bergamo, nelle 48 ore che precedettero il ritorno di Nicola - scelta indotta da Nicola - noi non avevamo il sostituto pronto. Iervolino ha vissuto in maniera sensibile l'addio a Nicola, che aveva garantito di poter invertire la rotta anche nei rapporti con lo spogliatoio. In quelle 48 ore c'è stato un casting importante, compreso Sousa, che ci è tornato utile dopo 4 partite".

Il contratto e il futuro

Il primo aggancio al futuro nella conferenza stampa è proprio la riconferma dell'allenatore portoghese Paulo Sousa. "E' arrivato a febbraio e nella negoziazione ha accettato la sfida per noi e per lui stimolante. Ne è uscito fuori un accordo contrattuale che prevede un'opzione unilaterale della Salernitana di rinnovo. Questa opzione è stata accertata ma nelle negoziazioni è previsto un piccolo spazio nel quale Sousa fa le sue riflessioni. In questo frangente, c'è un allineamento totale con l'allenatore per la condivisione degli obiettivi al cento per cento e quindi c'è la convinzione che il progetto proseguirà con Paulo Sousa". Però Sousa si riserverà un margine di riflessione, probabilmete legato anche all'interesse di altri club. Però anche lui deve molto alla Salernitana. "Non vivo con ansia questo momento. Il margine è ristrettissimo, dieci giorni e non credo che Paulo rinuncerà alla Salernitana. Conosce la solidità della Salernitana, poi lui sa che ci può essere la possibilità di lasciare il livello della rosa auspicabilmente alto oppure correre subito il rischio di tenerlo leggermente più basso ma farlo subito, perché significherebbe avere più soldi da investire con giocatori bravi e che ci fanno subito alzare il livello. Questo ristretto periodo che l'allenatore ha passerà in maniera assolutamente serena. Lo posso assicurare". Il bilancio "è positivo e si può sempre migliorare. Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che l'obiettivo della Salernitana è sempre la salvezza". De Sanctis si sente "diverso da quando sono arrivato, con più informazioni e più completo, più pronto e preparato a vivere la quotidianità. In questi giorni stringevo la mano al presidente e poi dal primo luglio ho cominciato a lavorare ufficialmente per la Salernitana. Era una eredità pesante, ero un giocatore della Roma quando Sabatino faceva il diesse e sapevo quanto fosse entrare nel cuore della gente di Salerno. Nello stesso tempo, anche da calciatore, non ho mai sofferto di sudditanza psicologica e sentivo anche dal primo momento di essere la persona più adatta possibile per sostituire Sabatini. Forse devo ambire pure io a raccontarmi in una maniera un po' più energica, filosofica, istrionica. Non so quanto tempo rimarrò alla Salernitana ma di sicuro quando la lascerò non sarò così presente e influente nell'ambiente Salernitana, perché penso che sia doveroso condizionare il meno possibile il lavoro di chi arriverà". 

La base

Sousa ha chiesto la riconferma in blocco dei giocatori che hanno permesso alla Salernitana di terminare il campionato con una salvezza tranquilla: 42 punti, squadra fastidiosa per tutte le big. La base è la riconferma di Dia, Coulibaly, Kastanos e tanti altri. La Salernitana in queste ore è anche impegnata nel disinnesco della clausola rescissoria che incombe nella trattativa su Dia: un club terzo interessato lo porta via sborsando 25 milioni di euro. Il club granata si cautela riscattando Dia con 12 milioni e facendogli firmare un contratto nuovo che, in cambio della rinuncia alla clausola di uscita, prevede anche un ingaggio più alto degli attuali 1,9 milioni di euro netti. "Per Dia è stato fatto un esercizio di corteggiamento enorme e il calciatore meritava questo corteggiamento. Siamo assolutamente convinti di riscattare il giocatore, è intervenuto questo piccolo problema al menisco e sarà disponibile il 9 luglio. La strategia del prossimo mercato sarà finalizzato a rendere la Salernitana un progetto più virtuoso. Nella stagione 2021-2022, nella prima gestione del trust e poi con Iervolino, sono stati investiti per cartellini e costi di commissione circa 30 milioni di euro. Il monte ingaggi è stato di circa 36 milioni di euro lordi. Nella seconda stagione, circa 41 milioni di euro, ai quali vanno detratti i 21 milioni per la cessione di Ederson. E' vero che sono saliti gli ingaggi: 47 milioni di euro, poi ancora incentivi all'esodo e 31 uscite, 17 delle quali a titolo definitivo. Ci sono 3 risoluzioni di contratto e 11 prestiti. Continueremo nella prossima stagione a ripulire la Salernitana, perché è un percorso necessario. Nel giro di sei mesi, il club si è ritrovato a spostarsi da un progetto di mantenimento della dignità ad un progetto più ambizioso. Durerà ancora 12-24 mesi per arrivare all'autosostenibilità. Entro il 30 giugno, la Salernitana sarà anche una delle poche società ad investire nel cartellino dei calciatori e non è strozzata da plusvalenze per aggiustare il bilancio. Ma l'esercizio del riscatto di Dia e Pirola, insieme al rinnovo di Ochoa, non sono fatti secondari".

Coulibaly e Simy, la pepita e la spina

Coulibaly: “Mantenere i giocatori più importanti combacia anche col fatto che loro, qualora si dovessero creare presupposti con offerte concrete da club più importanti, ribadisco che questa società non strozzerebbe. L’operazione Ederson lo dimostra. Oggi deve renderci più tranquilli che ad ogni uscita corrisponderà un’entrata. Prendiamo Vilhena che non sempre ha performato come avrebbe potuto ma credo abbia fatto una stagione importante. Difficile fare paragoni ma quantomeno non è stato inferiore all’Ederson che si è visto nell’Atalanta. Il valore del lavoro fatto da chi mi ha preceduto ha da parte mia dei presupposti di positività assoluti. Bisogna contestualizzare come hanno dovuto lavorare. I predecessori hanno prodotto risultati importantissimi, la promozione in A e poi la gestione del campionato successivo con difficoltà enorme, fino allo sforzo di convincere rinforzi ad accettare una destinazione di una squadra quasi spacciata. Nel dettaglio ci sono giocatori che non rientrano minimamente nei progetti della Salernitana. Non farò nomi ma è facile immaginare quali siano. Tanti sono stati già esclusi l’anno scorso e continueranno ad essere esclusi, c’è piena disponibilità a trovare soluzioni. Ho acquisito tanti problemi, mi aspetto che dopo altri dodici mesi le controparti siano più collaborative. Viceversa faremo cose più dure: sono stato sindacalista per dodici anni, per quattro sono stato vicepresidente Aic dietro Tommasi, vero che ci sono sacrosanti diritti ma ci sono anche dei doveri e oggi posso parlare di una sproporzione enorme. Non saremo teneri con chi ci sbatterà in faccia i propri diritti senza tener conto dei propri doveri e di quello che è stato il rendimento sul campo. Cercheremo di ripulire il più possibile questo gruppo di giocatori. Non potrà succedere subito perché il mercato è lungo. Dobbiamo recuperare risorse lì per non intaccare il valore della rosa". C'è anche un ristretto gruppo di giocatori che la Salernitana potrebbe decidere di riscattare o comunque di far scadere i tempi del rinnovo e poi andare a trattatuva privata: "Ci riserviamo la possibilità di ragionare per Vilhena, Nicolussi Caviglia, Troost-Ekong, Crnigoj, Piatek, la possibilità di riallacciare un discorso. Però dipenderà dal mercato in uscita e da quello che riusciremo a fare. Con il riscatto di Dia, Ochoa e Pirola abbiamo poco da puntellare. Ci occorrono tre, quattro operazioni". 

Settore giovanile, area scouting 

"E' difficile avere nella Salernitana un rapporto proficuo e di reciproca collaborazione con i club italiani fatta eccezione per tutti i grandi. Il mercato domestico è complicatissimo e bisogna attingere fuori. Siamo giovani e giriamo tanto, abbiamo perfezionato anche una ricerca dal punto di vista tattico e della performance fisica nella due diligence dei giocatori. Ci sono dei mercati che non c'è bisogno di andare a vedere, perché sono estremamente ricchi e visibili, anche se noi siamo andati dappertutto. Poi c'è tutta l'opera di convincimento a portare a Salerno. Tante volte su Dia mi sono chiesto se stessi perdendo tempo oppure no. L'istinto mi ha spinto ad insistere. Riguardo il settore giovanile, la Salernitana ha una grande opportunità: un bacino enorme, nel quale si fa ancora calcio da strada, si può attingere ancora da qui. La gestione Iervolino si è ritrovata praticamente nulla nel settore giovanile ma non è una scusante. E' giusto anche riconoscere che nell'ambito del risultato della Primavera2 non siamo soddisfatti. E' probabile che verremo ripescati, non possiamo essere competitivi subito perché significherebbe avere instant team. Se ci sono risorse disponibili, bisogna farlo sull'attività di base. La prendo come una responsabilità mia ma giustificabile: non ho avuto la forza, l'energie il tempo per stare vicino al settore giovanile. A Colantuono è stato dato un compito difficile e anche per il suo percorso non è scontato che una persona possa riciclarsi così facilmente nel nuovo ruolo e con un rendimento subito soddisfacente. Allora ci prendiamo ancora del tempo, a breve scadenza affonterò il discorso con Iervolino e Milan, si continuerà ancora con Colantuono, ma dovranno essere fatte delle migliorie inserendo figure nuove che possano aiutare il mister e le altre persone del settore giovanile ad essere più efficienti".

I sospiri

Mazzocchi? "Ci tengo a precisare quello che è aaccaduto lo scorso anno. Tante volte è stato puntato il dito contro di me, come se io volessi mandare via Mazzocchi. L'anno scorso rispetto a Mazzocchi ho fatto un esercizio importante di silenzio: mai nessuno l'anno scorso ha fatto una offerta importante per Mazzocchi, solo chiacchiere. Ha firmato un contratto a gennaio 2022 con scadenza 2025, a lui abbiamo proposto un adeguamento di contratto per riconoscergli quello che aveva fatto. Il rinnovo cubava il 30-40% in più di quanto percepiva. Ad un certo punto il presidente ha portato lo stipendio al 70-80% in più, base variabile, di quello che percepiva. E lo ha fatto diventare capitano. L'idea e la situazione su Mazzocchi sono le stesse: nessuna offerta concreto. So l'esercizio che si fa su Mazzocchi, a volte onesto e a volte disonesto. Per lui vale lo stesso discorso che è fatto per gli altri: la società è pronta a negioziare qualsiasi tipo di accordo ma non si farà mettere pressione da nessuno. Quando parlo di allineamento, lo chiedo a tutti e anche ai giocatori. Il post? Lo dovete chiedere a Mazzocchi. E' dura per una società come la Salernitana. La felicità dei giocatori dura cinque partite. Se ne fanno cinque positive, adeguamento e rinnovo, chiedono di andare via. Se ne fanno cinque negative, nessuno dice niente. Non possiamo discutere e parlare di quelli che sono i mal di pancia di tutti i nostri giocatori e tesserati. Questa società non accetta più chi esercita questo tipo di pressione. Chi pensa di farlo, lo faccia concretamente portando interessi alla Salernitana". Bonazzoli? "E' un giocatore da Champions League ma siccome non sta in Champions League e siccome non è riuscito a ritagliarsi uno spazio, siamo di fonte ad un giocatore al quale manca. E' la prima volta che è rimasto per due stagioni di fila nello stesso club. Con lui sia io sia Sousa abbiamo usato tutti i mezzi necessari: bastone e carota. Se non ci siamo riusciti tutti, ci prendiamo responsabilità ma a Federico ho detto che al 51% le responsabilità sono sue, per quello che nelle proprie corde ha come valore di giocatore. Non deve pensare continuamente a quello che la Salernitana può fare per lui ma a quello che lui può fare per il club. Bonazzoli deve guardare dentro di sé per tirare fuori a 26 anni il meglio possibile. Lo farà nella Salernitana o altrove? Deve cominciare a farlo". Fazio? "Ha un obiettivo: deve investire su se stesso, deve rientrare il 9 luglio e stare bene al 100%. A quel punto si riapproprierà della Salernitana e della sua leadership". Maggiore? "Gli vanno riconosciuti tanti alibi. E' entrato nel progetto di 3-5-2, ha sostituito Bohinen, poi è iniziato un calvario fatto di infortuni. Quando è rientrato con Sousa, è stato provato sia da centrocampista che da trequartista. Oggi non vi rinunciamo, perché è stato fatto un investimento ed è un giocatore forte ma possiamo pensare con l'allenatore ed i suoi agenti ad un riutilizzo con un ruolo diverso nella Salernitana oppure ad un qualcosa di diverso. Un prestito? Vediamo. Ochoa rinnova per un anno. Una riflessione anche su Sepe. Prima dell'infortunio, è stato uno dei giocatori piùà positivi della Salernitana. Dopo il suo infortunio, sono stato assalito un po' dall'ansia per l'ingaggio di un nuovo portiere. Eravamo stati chiari con tutti e due: ci sarebbe stata competizione nel ruolo, anche se da ex portiere non credo alla competizione nel ruolo. Gli riconosco di aver avuto sempre un comportamento professionale e di aver fatto il meglio per la Salernitana. Di queste cose terremo conto quando verrà a prospettarci alternative per lui, perché la Salernitana in una logica di costruzione della squadra non può e non deve avere due portieri titolari. Altro spazio di riflessione per Radovanovic: come Ivan sono marito e padre di famiglia. Se la mia scelta presa a gennaio ha arrecato danno alla sua famiglia, questa cosa la vivo con disagio e mi sento di scusarmi pubblicamente con la sua famiglia. Nello stesso tempo rivendico il mio ruolo e la decisione presa in quel momento, nell'ambito della salvaguardia della compattezza e degli obiettivi che i giocatori dovevano raggiungere. Chiedo scusa alla famiglia ed ai figli di Radovanovic per averli costretti ad abbandonare prima Salerno". 

Il momento più brutto e bello

"Il più brutto è la sconfitta di Bergamo, la pagina più brutta che non dovevamo produrre ma che ha dato un senso di rivalsa. Allo stesso tempo, il momento più bello è stato sempre contro l'Atalanta. Non c'entra il fatto di aver battuto chi ci aveva battutto 8-2 ma c'entra il fatto di aver avuto in quel momento la certezza di aver conquistato lì la Serie A. Un altro momento brutto è stato quando ho sentito un profondo senso di debolezza, quando la società ha deciso di andare in ritiro in Turchia. Lo dico adesso. La Salernitana non doveva andare in Turchia e il sottoscritto lo aveva detto ripetutamente, perché l'unico tesserato ad esserci stato era il sottoscritto, perché in Turchia non avremmo guadagnato nulla dal punto di vista della possibilità di lavorare bene e anche perché è stato anche un ritiro che è costato qualche soldino. C'entra il sentimento mio, che per un attimo ho pensato che le cose che mi stessero sfuggendo di mano. Lì, però, è stata l'opportunità di chiarire alcune cose con il presidente". 

Il mercato e l'Abruzzo

"Abbiamo in testa qualche ragazzo che sta giocando il Mondiale under 20, non solo italiano ma anche giocatore che gioca in altre Nazionali". Il ritiro in Abruzzo che non è stato prolungato "forse è un'occasione persa per far avvicinare famiglie e far conoscere il territorio - dice De Sanctis riferendosi a Rivisondoli - ma rispetto la decisione delle istituzioni. Nessun problema per noi, ci siamo organizzati e ringrazio anche il Frosinone e il presidente Stirpe per averci acccolto a Fiuggi. Faremo cinque amichevoli: due in Abruzzo e altre 3 contro avversari di livello superiore, sul finire del ritiro, negli stadi che vorranno ospitarci. Ci sono tanti modi per rendere diversa e speciale la salvezza della Salernitana: il gioco, la riapertura della curva Nord. Ci sono tanti modi ma quella è, laa salvezza, il chiodo fisso. Se la Salernitana si salverà e lo farà ancora per tanti anni, è destinata a crescere".

Mister Franck e caso Verdi

"Vuole diventare allenatore, inizierà dalla base con i patentini a Coverciano. Ha firmato un contratto da dirigente perché non ha i patentini e non può essere adesso diversamente. Quando li avrà, sarà tesserato come staff tecnico. Per i suoi comportamenti, ha piena autorevolezza per stare con noi". Caso Verdi: "Era un giocatore forte ma non aveva caratteristiche per stare con noi. Nell'ultimo giorno il presidente, per generosità e per far felice la piazza, sottoposto pure ad un esercizio bipartisan di pressione Verona-Torino, mi ha dato mandato di negoziare. Avevamo tre ore e bisognava far quadrare anche numeri. C'è stato un inghippo tecnico di ritardi non legati alle incapacità: il giocatore era a Bologna, il Verona a Verona, il Torino a Torino, il calciatore doveva venire da Bologna a Torino e la Lega non ha fatto passare il tesseramento che è fuori tempo massimo. Riconosco la bontà tecnica di Verdi ma non era un calciatore per noi. Non c'è altra spiegazione e quella del suo agente Orgnoni è agghiacciante (ripetuto 4 volte)"

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