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La Salernitana all'assalto della Fiorentina, bolgia all'Arechi: "Vogliamo ottenere il massimo"

Nella conferenza stampa, l'allenatore dei granata, Davide Nicola, ha presentato la delicata sfida casalinga. A sorpresa è stato convocato anche Radovanovic. In attacco, Djuric è sicuro di una maglia, poi sarà ballottaggio fino all'ultimo istante utile

Bolgia all'Arechi, il cuore che batte forte, la Salernitana che annusa profumo di rimonta: è tutto ancora a porta di mano ma bisogna provare l'impresa anche contro la Fiorentina, che a propria volta domani (24 aprile, ore 12.30) cercherà punti pesantissimi in chiave piazzamento in Europa. Nella conferenza stampa della vigilia, l'allenatore granata, Davide Nicola, si è presentato con una sorpresa anticipata qualche ora prima dalla ufficializzazione della lista dei convocati: nell'elenco c'è anche Ivan Radovanovic, che aveva rimediato ore fa un fastidio muscolare (risentimento al flessore).

La presentazione

"Rifuggo da luoghi comuni come ultima spiaggia o sei finali, perché poi di ultimo non c'è più nulla. Giochiamo con l'animo di fare e di osare in ogni partita - esordisce Nicola - Affrontiamo una squadra importante per identità e obiettivi. La Fiorentina è aggressiva e porta molti giocatori a partecipare alla fase offensiva. A tratti domina la partita e noi siamo consapevoli. Ha pochi punti deboli ma dobbiamo insistere sulle nostre risorse. Facciamo la terza gara di fila come per loro. Ci sarà un clima bellissima, anche dal punto di vista del meteo: suddivideremo gli sforzi tra tutti, da squadra vera, e poi possiamo essere anche pericolosi. Dobbiamo essere precisi e puliti nel palleggio, vedere prima di fare la giocata, dobbiamo contrastare ed essere bravi a chiudere l'area di rigore contro chi ha vinto quattro delle ultime sei gare. Per me lo slogan di squadra è la voglia di fare: rispettiamo l'avversario ma non ci sentiamo mai sottomessi". Tra i convocati c'è Radovanovic. E' una scelta tecnica o per dargli comunque possibilità di stare nel gruppo? "E' un discorso precauzionale, di fatica. Le partite ravvicinate impongono scelte e strategie di recupero. Domani abbiamo un allenamento molto corto di rifinitura e valutiamo. Vediamo che cosa accadrà in rifinitura e non è escluso che possano esserci sorprese". Potrebbero esserci dei cambi. L'Atalanta? Dobbiamo recuperare un altro turno e poco importa sprecare energie su situazioni che non possiamo controllare noi. E' un tour de force a tutti gli effetti". La spinta popolare? "E' una goduria. Per tutti c'era un obiettivo lontanissimo. Adesso c'è l'obiettivo. E' un privilegio poter avere la nostra gente allo stadio: due anni di Covid hanno spogliato il calcio delle cosa più importante, l'essenza, che è la gente. Due vittorie consecutive accenderebbero anche un cerino bagnato ed è normale che ci sia euforia. Chiedo ai tifosi di dimostrare ancora una volta quella che è la cultura di questo popolo, che è tifare per la propria maglia e non contro gli altri. In casa abbiamo affrontato sempre avversari tosti ma avremo modo di fare bene anche in casa. L'euforia dei tifosi deve essere percepita come una spinta propulsiva ma noi dobbiamo restare concentrati sulla partita attenendoci ai compiti". La condizione atletica sarà un valore aggiunto: "E' stato fatto un grande lavoro dal punto di vista fisico e medico Ai ragazzi ho fatto vedere anche delle immagini importanti in questo periodo per vedere proprio il coinvolgimento, l'applicazione". Sui singoli, ecco Mikael: "Non è stato mai mandato allo sbaraglio perché è un investimento della società. Fa passi da gigante". Ranieri e Kastanos diffidati, Ederson, Bohinen e Ribéry possono andare in diffida al prossimo "giallo". E' una cosa da gestire? "Non fa parte del mio modo di pensare". La corsa su chi? "Solo su noi stessi".

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