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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Gattuso allenatore della Salernitana, Iervolino: "Mai dire mai"

Ringhio è il soprannome dell'ex mediano granata che ha vinto tutto con il Milan. Sarebbe un nome ad effetto, che intriga. Prove "tecniche" di futuro

Oggi c'è Davide Nicola e domani si vedrà. Intervenuto a GR Parlamento, ospite de "La politica nel pallone", l'ambizioso presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ha acceso i riflettori sulla panchina granata. Gattuso sulla panchina della Salernitana? A domanda precisa, ha risposto: "Non ho preclusioni, è stata una bandiera per Salerno, è un allenatore apprezzato, perché no. Ora abbiamo Nicola e mi auguro possa esserlo per un po' di tempo ma mai dire mai".  

La Lega e il voto

La Lega Serie A ha cambiato assetto. C'è un nuovo presidente ed è Casini. Il parere di Iervino: "L'ho già definita più volte una riunione di condominio chiassosa e disordinata. Manca un po' di metodo, serve una ritrovata coesione e una visione strategica comune. Purtroppo ad oggi non ci sono, ma regna la cultura del fare da sé: manca una visione unitaria e c'è una competizione che si riverbera dagli stadi agli uffici della Lega. Non siamo soci ma avversari. Bisogna ammodernare un'industria che langue e patisce le scelte sbagliate degli ultimi anni. Noi abbiamo votato per il professor Casini, ma spiace che debba essere bollato come il candidato di un solo presidente, perché è il candidato di tutti gli undici club che lo hanno sostenuto: non capisco perché qualcuno debba assumersi la responsabilità. Il professor Casini ci ha spiegato il suo programma, è un giurista con grande competenza, è giovane, ha passione, con un curriculum ricco. E noi lo abbiamo sostenuto".  

Orizzonte salvezza

Iervolino ha parlato anche delle chance salvezza della Salernitana. Al termine della partita pareggiata contro il Sassuolo, aveva spiegato: "L'instant team non ha funzionato". Adesso aggiunge: "Le speranze di salvezza non sono tantissime ma ci sono ancora. Sono un po' amareggiato, abbiamo fatto due gol contro il Milan, con lo Spezia, col Sassuolo ma non siamo riusciti a vincere. La nostra è una squadra che sa segnare ma non riesce ancora a trovare la quadratura perfetta: per questo sono dispiaciuto, bastava un soffio per avere qualche punticino in più ma ce la metteremo tutta. Mi raccontano che i bookmakers ci danno il 7% di probabilità: per entusiasmo e motivazione direi che abbiamo molte più speranze, ma realisticamente la percentuale ci sta. Le prossime due partite saranno decisive: c'è la Juve, è evidente che sarà molto difficile ma la squadra c'è, è ben messa in campo. Sabatini e Nicola hanno una confidenza tale da poter pensare di fare punti con tutte le squadre. Io mi fido".

Nessun paragone

Iervolino non vuole essere paragonato a nessuno. "Voglio un marchio di fabbrica tutto mio, senza andare in una linea già tracciata da altri, non voglio emulare altri, voglio impegnarmi sul territorio e per la Salernitana. Fino al 30 dicembre avevo promesso alla mia famiglia che non sarei entrato nel calcio, poi ho capito che bisognava fare qualcosa, la città non meritava di vedere la squadra esclusa dal campionato professionistico, la mia attività è nata a Salerno, una città con tifoseria straordinaria. Sono contento di averlo fatto, la squadra a Salerno è molto sentita, mi dà grandi emozioni, grandi potenzialità, giocatori motivati, progetti incredibili per il digitale e la community che vogliamo creare, non è stato un investimento fatto così, ma realmente ci credo". Poi gli uomini: "Sabatini per me è una leggenda, mi sembra sia oggettivamente e da tutti considerato uno dei più bravi. Nicola lo abbiamo scelto per la sua capacità di reagire in momenti difficili. Ci voleva uno arcigno, un visionario, parla molto alla squadra, spero ci possa portare alla salvezza. Un rammarico di mercato? Ho un po' di amaro per Diego Costa, sembravamo vicinissimi, c'è stata una escalation in 48 ore che lo ha fatto sfumare".

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