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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Salernitana, la carica di Iervolino: "La squadra era demotivata, le farò visita al centro sportivo"

Il patron granata ha partecipato ad una serata di solidarietà pro Ucraina, a Milano, organizzata dall'ex calciatore Shevchenko. Era presente anche Galliani, ad del Monza, prossima avversaria della Salernitana. Iervolino si è soffermato sui motivi che lo hanno spinto a cambiare allenatore dopo la sconfitta di Verona

Danilo Iervolino lo ha sempre detto: "Dentro di me ci sono tre anime: il presidente, l'imprenditore, il tifoso". Da imprenditore sbuffa: lo hanno immortalato le telecamere di Dazn, durante Salernitana-Lazio, seguità fino al 70' perché poi ha desistito ed è andato via anzitempo dallo stadio, amareggiato. Però ci sono anche il presidente e il tifoso. Il tifoso spera: la Salernitana si risolleverà. Il presidente opera: "Ho esonerato Nicola perché la squadra non aveva più entusiasmo. Con Paulo Sousa vogliamo ritrovare anche il gioco, insieme ai risultati. Molto presto, farò visita alla squadra, al centro sportivo". Iervolino ha descritto il mondo Salernitana e anche il proprio stato d'animo in una lunga intervista concessa a Sky. 

Lo scenario

Il presidente della Salernitana ha partecipato ad una serata di solidarietà a Milano. Un evento pro Ucraina al quale ha partecipato insieme a tanti altri imprenditori e uomini di sport. Era presente anche Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, prossima avversaria della Salernitana. Sarà una partita delicatissima: il 26 febbraio allo stadio Arechi, la Salernitana deve assolutamente vincere e risalire la china in classifica. Dapprima Iervolino ha parlatio della scelta di Sousa. Via Nicola e in sella l'allenatore portoghese, dopo la sconfitta dei granata a Verona. Ecco i motivi: "E'stata una scelta last minute. Abbiamo visto una squadra scarica: se l'avessimo pareggiata con Piatek, sarebbe stata un'altra storia. Il calcio continua e non aspetta nessuno. Dobbiamo correre un po’ ai ripari perché io a Salerno da presidente voglio vedere un bel gioco, poi anche i risultati. In settimana andrò al centro sportivo, cercherò di parlare ai giocatori. Bisogna dare tanto come società ma forse non troppo, se la risposta è che ci sediamo, se la risposta è la comodità. Il pubblico merita e i ragazzi non possono darci un dispiacere. Sarei felicissimo di poter proseguire in futuro con Sousa e De Sanctis. Dobbiamo restare in Serie A e poi verrà tutto, compreso il centro sportivo". Quando parla di squadra e della necessità di cambiare manico, aggiunge: "Il calcio è un gioco corale, bisogna avere stima reciproca e fiducia,. I giocatori l'hanno un po' smarrita nelle ultime partite, c'è stata demotivazione. Noi ci fidiamo di Sousa e lui di noi: lui è convinto che i giocatori siano pronti a centrare la salvezza. Siamo certi che con lui possa rinascere il gioco e riemergere la forma fisica. Sousa parla 4 lingue, può parlare con tutti i calciatori, abbiamo tanti stranieri. La prima parte del campionato ci ha dato slancio e risultati importanti. Poi c'è stata una stasi e non so perché i calciatori non si siano ritrovati. Dobbiamo riavere gamba, vincere i duelli e fare un bel calcio. Sousa rappresenta l’identikit ideale. Ora sogno la salvezza, sono molto concreto. La squadra era stata costruita per centrare posizioni più alte di classifica. Pazienza, si vede che abbiamo sbagliato qualcosa e ne faremo tesoro. L’obiettivo resta la salvezza a tutti i costi".

Lo stato d'animo del patron 


“Qualche volta mi sono scoraggiato - ammette - Ci sono alti bassi, attacchi e offese quando le cose non vanno bene. Devo però dire che ad oggi le gioie sono maggiori dei dispiaceri. Per quanto riguarda l'industria calcio, confido in uno sport diverso, speriamo che i presidenti possano andare  in uno stadio di proprietà a vedere un grande spettacolo in totale sicurezza. Sogno una squadra di calcio che sposi progetti sociali, il territorio, i bisognosi e le cause meritorie come quelle pro Ucraina. È una guerra senza senso, crudele, che purtroppo ci tocca da vicino e che coinvolge un popolo che difende i nostri valori, l’Europa, i nostri confini. Noi presidenti abbiamo deciso di dare il nostro contributo e il nostro sostegno". 

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