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Mercato granata, De Sanctis chiude la saracinesca: "Salernitana, zero alibi"

Il diesse granata fa il bilancio della campagna acquisti: "Adesso possiamo fare qualcosa in più rispetto all'obiettivo che avevo dichiarato, cioè la salvezza alla penultima giornata. Adesso ricontestualizziamo". Nei costi, 40 milioni, rientrano anche 4 milioni di euro tra incentivi all'esodo e ultime mensilità

Quindici acquisti, Salernitana potenziata, completata, competitiva. Al centro sportivo Mary Rosy, insieme a Migliaccio e Lo Schiavo, suoi stretti collabaoratori, e Dibrogni, segretario generale, il diesse granata Morgan De Sanctis, fa il bilancio del mercato concluso.

Il pistolero

"Con l'allenatore fin dall'inizio abbiamo condiviso il progetto tecnico. Piatek va nella direzione del completamento della rosa, è un giocatore importante. Ho sempre detto che sarebbero arrivati giocatori giusti al momento giusto. Per Piatek le condizioni giuste erano la fine del mercato. A volte si corre il rischio che alcuni giocatori non ci siano più ma abbiamo sempre considerato tantissime opportunità e molti obiettivi - esordisce De Sanctis - Abbiamo dato fastidio a tanti club e siamo consapevoli che il nostro parco attaccanti sia completo. Già dalle prime partite si è capito che il tema tattico proposto dalla Salernitana attuale è diverso da quello dell'anno scorso, perché è cambiata la qualità tecnica dei giocatori. Ciò permette all'allenatore di sviluppare una manovra non condizionata da un tema unico ma con più soluzioni. Il tema base è il 3-5-2, dal quale poi si può sviluppare un tema diverso ma questo aspetto va affrontato con il mister. Piatek è il calciatore giusto per la Salernitana. Da adesso, zero alibi. Anzi, aggiungo che da questo momento è profondo senso di responsabilità da parte di tutti. Sappiamo che possiamo essere competitivi su tutti i campi con tutti gli avversari. Abbiamo subito valutato la necessità di cambiare la difesa, di migliorare il centrocampo e di potenziare l'attacco".

Lo scotto del noviziato ed i costi

"Sono un diesse giovane e mi aspettavo che all'inizio ci fossero dubbi e titubanza. Poi io ho un passato calcistico che non si cancella e non credo neppure che molti professionisti nel mio settore parlino quattro lingue. L'umore popolare si rispetta ma io ho fatto il calciatore anche in altri posti dove c'è la stessa pressione. Sono sempre rimasto molto concentrato sugli obiettivi che ci eravamo dati con la proprietà, sono molto aziendalista e le critiche certe volte servono a farti capire che devi fare cose in maniera diversa o più rapida. Le critiche mi hanno dato stimoli, mi sono servite per portare avanti e tramutare in fatti le parole del presidente e le sue risorse. Tra costi di acquisizione e di commissione, abbiamo speso meno dei 44 milioni di euro che riportano alcuni media. Poi c'è da considerare anche i ricavi ma poi c'è da considerare ancora il tetto ingaggi che è cresciuto. Abbiamo anche mantenuto in rosa 8/11 dei titolari che nella seconda parte della scorsa stagione hanno compiuto questo miracolo sportivo. Anche questo è un valore che va riconosciuto. Ai quindici giocatori presi vanno aggiunti due casi determinanti: abbiamo risolto due questioni delicatissime, di Bohinen e Lassana. Quest'ultimo non ha più la clausola. Il principale protagonista è stato il presidente, che ha messo entusiasmo e risorse economiche che non mi aspettavo. Per i valori dei giocatori, sono state operazioni importanti, tra le più importanti. Ci sono 22 uscite, una delle quali è risoluzione, nove a titolo definitivo. Devo dire per sincerità che non mi aspettavo tutte queste difficoltà. Non mi aspettavo tante difficoltà perché in molti casi non c'è stata una soluzione condivisa, una collaborazione. Ho fatto anche attività sindacale per anni. Posso dire che c'è una sproporzione enorme tra i diritti contrattuali e doveri. Il monte ingaggi si è abbassato ma con molta sincerità dico che in alcuni casi la società ha dovuto accompagnare e accontentare. In questo periodo ho collaborato con agenti che hanno preso consapevolezza che con la Salernitana c'è una grande opportunità, non secondo l'accezione negativa. Esempio: dei 15 acquisti, nove sono a titolo definitivo, su quattro c'è un'opzione e su un altro c'è un obbligo. La Salernitana è puntuale nel pagamento. Adesso penseremo a giocatori giovani e forti, nella seconda fase di mercato. Poi non è detto che non possa arrivare un Vilhena, un Candreva, ma noi adesso dobbiamo attivare un percorso e un circuito virtuoso. Noi dobbiamo valorizzare giovani. Quando si saranno strutturati e avranno bisogno di uscire, noi ne metteremo altri. Rovella rimpianto? L'ho capito abbastanza velocemente dove sarebbe andato e infatti c'è andato. Mi ha un po' ingannato perché ci è andato alla fine, ma è accaduto perché stava aspettando anche la Juventus. Non ci è andato Mazzocchi, a Monza. Se mi aspetto la Nazionale per lui? Dovete chiederlo al Ct. Mi aspetto tante cose belle".

L'obiettivo

"Non fisso un obiettivo numerico - ha detto De Sanctis - ma noi possiamo giocarcela su tutti i campi. Siamo andati a Udine ed a Bologna mettendoli in difficoltà, pur avendo fuori ancora Piatek, Lovato, Bohinen, Daniliuc. Nonostante questo, andiamo su campi di media classifica a fare un lavoro importante. Zero alibi significa fare qualcosa in più rispetto all'obiettivo che avevo dichiarato, cioè la salvezza alla penultima giornata. Adesso ricontestualizziamo. Adesso inizia anche la parte bella per me che la cura delle risorse umane. Adesso mi preoccupo, senza fissare tabelle, che questo obiettivo senza il più bello possibile, passo dopo passo, perché nelle prime quindici partite ci sono partite con un calendarioi favorevole. Il decimo posto? Per me non è più un'utopia pensare che non ci salveremo più alla penultima giornata. I doppi ruoli? La rosa è importante e ci sarà una selezione naturale ma anche tecnica. Ecco perché non potevamo fare una rosa proprio speculare. A sinistra c'è comunque possibilità di ovviare perché Mazzocchi può giocare anche sulla fascia mancina, può farlo Candreva e lo ha fatto Vilhena, anche se in Spagna. Riguardo l'alternativa a Bohinen che mancherebbe, sul mercato abbiamo colto l'opportunità di prendere una mezzala, un incursore come Maggiore, ma quel ruolo lo può fare anche Kastanos, anche Vilhena. Sul mercato un vice Bohinen non c'è ma abbiamo dovuto considerare equilibri di rosa ed economici. Il mercato dal 14 novembre riprenderà. All'inizio ho avuto delle difficoltà ed eravamo visti come il brutto anatroccolo. Adesso un cigno. Lovato che ha accettato di veniore all'inizio di luglio ha lanciato un messaggio al mercato. Bradaric cambiava un po' le cose. La svolta c'è stata, a livello internazionale e di credibilità, quando è arrivato il duo Vilhena-Candreva. Lì si è capito che la Salernitana non stava solo sondando ma faceva le cose importanti. Quello che è cambiato ed è successo, è che adesso la Salernitana può dare fastidio anche sul mercato e ci siamo messi in un'area di competitività. In alcuni casi abbiamo vinto sfide di mercato. Noi adesso il rumore dei nemici, cioè dei club competitor in Italia, lo sentiamo. Poi sentiamo anche il suono degli amici, che sono i club internazionali con i quali è possibile dialogare e dai quali è possibile essere riconosciuti. Abbiamo lavorato ai fianchi di Dia, lo abbiamo parecchio corteggiato e ci siamo riusciti. Ho fatto l'abbonamento ad alberghi di Valencia per star vicino a Boulaye. Ci è voluto tempo perché questo è un giocatore che a maggio faceva gol in semifinale di Champions League, ha vinto la Coppa d'Africa. Doveva capire Salerno, ma lo ha capito subito. E' un po' timido, ma ci tengo a farlo parlare al più presto con la stampa perché attraverso i media possa dialogare presto con i tifosi. Piatek quando sarà pronto? Si è sempre allenato con la rosa dell'Hertha Berlino, ci ha assicurato sul fatto che ha giocato tre amichevoli. Il giocatore sta bene, con l'Empoli può essere già convocato ma poi il resto - giocare o meno - compete al mister. Viene ovviamente da un percorso di attività agonistica che non è quello già affrontato dai compagni".

I tempi di recupero e Gyomber

"Lovato e Bohinen li considererei dopo il Lecce e la sosta, dunque già a Sassuolo. Radovanovic avrà bosogno di più tempo rispetto alla sfida al Sassuolo. Il suo infortunio è di natura muscolare ma non si è verificato nello stesso punto del precedente. Il confronto con lo staff medico? Stiamo cominciando a capire i livelli di professionalità e siamo soddifatti dello staff medico. Ad oggi non sono preoccupato, perché gli infortuni più gravi sono stati di natura articolare e non muscolare. C'è stato qualche intoppo di natura muscolare ed è oggetto di riflessione con lo staff tecnico. Per Radovanovic si tratta di una recidiva ma è accaduto anche perché il giocatore è stato forzato, perché ce n'era bisogno a Udine. In questo momento stiamo andando in una direzione unica, bella. Nell'ambito di due mesi c'è questa piccola anomalia di infortuni muscolari ma noi la dobbiamo circoscrivere ad una gestione totale di tutta la stagione. In questo momento non sono preoccupato. Su Franck Ribéry si stanno facendo accertamenti supplementari ma niente che ad oggi ci metta in allarme". Il futuro di Gyomber: "Stiamo ragionando con il presidente su una opportunità di prolungamento, perché è giusto per chi lotta e suda la maglia". Il retroscena sul fallo da rigore di Bologna: "La prima cosa che ho fatto è chiedergli se aveva toccato Sansone e mi ha detto sì. Poi voi riflettete su fuori e dentro area ma noi vogliamo avere uno scambio sempre sincero e leale su quello che accade in campo, per far crescere anche noi che non siamo specialisti della materia. Il Var è stato attivato innanzitutto per capire se c'era o meno il fuorigioco, che ormai per le nuove tecnologie è diventato un fatto oggettivo, indiscutibile. Poi va chiarito se il contatto è in area o fuori area. Se il Var valuta cinquanta e cinquanta, il Var deve rimandare all'arbitro per la decisione discrezionale. A quel punto, è subentrata la valutazione dell'arbitro. Noi siamo allo stadio. Già chi era allo stadio - va detto - ha avuto la percezione che fosse rigore, perché Sansone cade dentro l'area e Norbert non protesta. Io non percepivo di aver sentito un torto clamoroso. Poi nell'ambito delle riflessioni sane post gare che noi abbiamo e che l'Aia permette a noi club di aver con loro, sono soddisfatto delle spiegazioni che ci sono state date".

Il settore giovanile

Il cruccio è non poter sfruttare questi posti in più riservati in lista ai calciatori del settore giovanile. "Ho potuto dare poco tempo alla cura del vivaio e in questo momento Stefano Colantuono ce la sta mettendo tutta - ha concluso De Sanctis - Ci siamo sforzati di cercare giocatori di Serie A che avessero 36 mesi di settore giovanile. Per qualche mese, non li ha raggiunti D'Ambrosio. Il percorso è più lungo della prima squadra: l'obiettivo deve essere non retrocedere, altrimenti si rallenta il progetto di riportare la squadra in Primavera 1 entro un biennio-triennio".

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