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Calcio

Aria di derby, Iervolino vede granata: "L'Espanyol non festeggia, se vince il Barcellona"

"Sono per il terzo tempo nel calcio - ha detto il patron della Salernitana - prima si gioca e poi si va a bere una bibita insieme. Se il Napoli vince lo scudetto, Salerno e la Salernitana possono rispettare e fare un plauso, non certo festeggiare"

Mezzogiorno e dintorni: in zona orientale, in uno dei quartieri salernitani al confine con Pontecagnano Faiano, sventola una bandiera azzurra al balcone. Si chiama libera espressione del pensiero. Lo scudetto del Napoli è vicino, sulla bandiera c'è Diego Armando Maradona, il Pibe de Oro, icona del calcio. Mezzogiorno e dintorni: alla stessa ora, diversi passanti fanno sosta e fotografano quella strada, quel palazzo. Perché? Accade forse per curiosità, forse per discuterne con amici o con altri tifosi. Chissà. Nel frattempo agli uomini di sport, agli uomini di calcio compete smorzare, stemperare, circoscrivere e vivere il proprio campionato, sotto la propria bandiera, portando avanti i propri obiettivi. La sana competizione, gareggiare per il meglio. 

Identità e tradizione: comunicato degli ultras

Il patron della Salernitana

In una intervista concessa al quotidiano Il Mattino, il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ha respirato aria di derby. In fondo non è lontanissimo: arriverà a fine aprile, il 29, e c'è anche il rischio che i tifosi della Salernitana non possano popolare il settore ospiti, così com'è accaduto a quelli del Napoli quando Osimhen e compagni hanno giocato allo stadio Arechi, nella gara d'andata. "Sulla questione comunicato ultras - ha detto Iervolino -, io sono per il terzo tempo: dopo la partita, tutti vanno a bere una bibita insieme. Una città che compete con gli azzurri nello stesso campionato cosa può fare? Può rispettare e plaudire, ma certo non festeggiare. Quindi per me quel comunicato esprime una cosa che trovo giustissima. Avete mai visto che una squadra di calcio festeggi con bandiere la vittoria di un’altra squadra? Io non ho mai visto nel campionato spagnolo che l’Espanyol festeggi perché ha vinto il Barcellona. Questo non si può pretendere. Poi ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando a costruire un ponte tra le due città, le due società e le due tifoserie". 
 

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