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Il bunker granata regge 47 minuti: il Napoli vince, sfida salvezza a Lecce

Il bunker granata regge 46'. Al secondo minuto di recupero del primo tempo, gli azzurri passano in vantaggio con Di Lorenzo e poi raddoppiano ad inizio ripresa con Osimhen. Palo di Piatek. In tribuna anche Breda, Ventura, Cirielli e De Luca

Finisce come a Bergamo: "Fuori le palle e meritiamo di più" sono i cori della curva Sud Siberiano, che fischia di nuovo la squadra granata al termine di una partita di resistenza e resilienza per 47', fino al gol di Di Lorenzo. Poi Osimhen ha raddoppiato e il Napoli ha abbassato il ritmo, in gestione. Due punti in sette partite: la Salernitana annaspa, si schiaccia pericolosamente sulla zona a rischio, il Verona è appena a +6 e l'incrocio al Bentegodi ci sarà molto presto, in attesa di sfida venerdì il Lecce nella partita bivio, quello definitivo, da dentro o fuori.

La tattica

In avvio è quella giusta: prudenza ad oltranza, per timore del Napoli e perché il Verona che ha battuto il Lecce e ha perso Henry per infortunio (era un obiettivo di mercato granata) si è portata nel frattempo a -6. La Salernitana approccia guardinga e rischia zero fino al 47'. Poi saltano tattica ed equilibri: azione insistita sulla sinistra, al secondo minuto di recupero, pallone spostato dalla parte opposta e staffilata di Di Lorenzo che si insacca sotto la traversa. 0-1 Napoli all'intervallo ma la Salernitana quasi, quasi recrimina, perché per impeto, tenacia, applicazione avrebbe meritato di ripresentarsi nello spogliatoio con il risultato di pari e patta.  

La tattica

Nicola imposta una squadra che a tratti - larghissimi tratti - è schierata con il 4-5-1: partita di sacrificio per Dia e Vilhena, Piatek unico riferimento offensivo stabile. Non c'è solo il Napoli sulla strada dell'impresa ma anche la sfortuna. Al 16', infatti, si fa male Gyomber, si stira probabilmente e lascia il campo tra le lacrime. Nicola deve correre ai ripari e inserisce l'unico difensore di ruolo disponibile, Lovato, richiamandolo dalla panchina. La Salernitana però regge l'urto dell'attacco atomico del Napoli, il migliore del campionato. Sale subito in cattedra Ochoa: riflesso sulla linea di porta, dopo il guizzo di Osimhen. La Salernitana rintuzza, è ordinata, sta messa bene in campo, prova ogni tanto a ripartire e riesce a farlo anche al 22', quando schizza in contropiede con Piatek che mira al palo alla destra di Meret. Il portiere azzurro devia in angolo. Dopo c'è stata la prodezza di Osimhen: tiro di prima intenzione in area piccola, defilato sulla sinistra, e palla in gol ma gioco fermo per fuorigioco (34'). Sferzata dalla contestazione composta ma decisa (striscione degli ultras in curva Sud Siberiano: "Una bocca elegante non può farci trovare alla gogna. Prenda in mano la situazione perché tutto questo è una vergogna. Rispetto per Salerno), la Salernitana ha giocato accesa, con il sangue agli occhi, come aveva promesso il suo allenatore riabilitato dal presidente Iervolino 48 ore dopo il suo esonero. 

La ripresa

Il Napoli raddoppia subito, pronti via: il tiro di Lozano si stampa sul palo alla sinistra di Ochoa ma Osimhen è più lesto di tutti, brucia sul tempo la difesa granata e in tap-in firma il gol del raddoppio. 0-2 per gli azzurri al 3'. Sospinta dai tifosi della curva Sud Siberiano (in tribuna ci sono anche Breda, Ventura, il vice ministro Cirielli e il presidente della Regione Campania De Luca), la Salernitana prova il tutto per tutto e tra il 10' e l'11' costruisce anche due palle gol. Cross dalla destra, Piatek dovrebbe fare l'ariete ma non riesce ad indirizzare verso l'incrocio dei pali, complice la deviazione napoletana. Dopo il corner, colpo di testa di Pirola in area piccola ma il pallone lambisce solo il palo alla destra di Meret. Poi la Salernitana si aggrappa di nuovo al suo portierone: il balzo felino di Ochoa, sulla propria destra, serve a negare il gol del tris ad Osimhen, incontenibile in area di rigore. Al 28', mentre Bonazzoli continua a riscaldarsi, Valencia sostituisce Vilhena. 

La sfortuna

All'improvviso la partita potrebbe anche svoltare o almeno incanalarsi verso un finale fuoco e fiamme per la Salernitana. Accade tutto al 39', mentre Nicola si prepara a far entrare Sambia per Daniliuc e Bonazzoli per Dia. Sbaglia Di Lorenzo, Piatek si impossessa del pallone e mira all'angolo basso. Meret è prodigioso e tocca il pallone, prolungandone la traiettoria. Poi il pistolero granata è sfortunato, perché il pallone colpisce il palo interno e rimbalza di nuovo in campo. 

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