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Semplice, come le storie che finiscono: Salernitana al bivio tecnico, Iervolino decide

I granata sculacciati e presi a pallonate a Bergamo. Non è la prima volta: lo è solo nel punteggio e nelle proporzioni. La Salernitana aveva giocato malissimo anche contro il Milan e nel primo tempo contro il Torino. La crisi ha radici più profonde dei 90' contro la Dea. In precedenza Ochoa aveva parato i colpi, adesso la squadra è allo sbando. Nicola vicino all'esonero

La Salernitana - tutta - è al bivio e lo striscione esposto dagli ultras domenica sera al Mary Rosy fotografa il momento: il disagio e le difficoltà, per svariati motivi, accomunano tutti i settori del club. Le crepe di mercato ma anche e soprattutto in questo momento le voragini in campo: la Salernitana è sparita, evaporata, presa a sculacciate ed a pallonate dall'Atalanta. Contro le squadre che si schierano con tre riferimenti offensivi, i granata non ci hanno mai capito niente ed è un eufemismo. Lo sapeva anche Gasperini: non Ederson dall'inizio per giocare a cavallo tra le linee ma Boga per allargare l'attacco, "prendere il motorino" insieme a Lookman e ad una punta mobile, Hojlund. Loro tre hanno fatto impazzire la Salernitana ma in realtà la squadra di Nicola è stata travolta in tutti i reparti, ha perso il confronto in lungo e in largo. 

Rabbia ultras: "Vergognatevi"

Lo scenario

L'allenatore Davide Nicola è a fortissimo rischio esonero e Iervolino deve scegliere il candidato migliore: in lizza ci sono Di Francesco, D'Aversa, l'outsider Tedesco, Semplici. Semplice... come le storie che finiscono, perché così è dura andare avanti, senza un bandolo e senza un ordine tattico, senza impeto o solo ad intermittenza, senza sufficiente lucidità, con una difesa gruviera e alla quale a questo punto, a prescindere dall'allenatore, occorre con un urgenza un leader alla Palomino. Fazio si è infortunato al polpaccio, Fazio ha commesso errori ingenui ed è stato preso d'infilata insieme ai suoi giovani compagni di reparto. La proprietà riflette perché l'8-2 va contestualizzato ed è peggio. Non è solo un incidente di percorso ma la punta dell'iceberg di una crisi: la Salernitana stenta da tempo, ha collezionato 2 punti in 6 gare e contro il Milan ma anche il Torino sarebbe finita allo stesso modo in goleada, se non ci fosse stato Ochoa in versione superman. Il portiere messicano a Bergamo aveva anche quasi parato due rigori. A proposito della crisi prolungata, Nicola in sala stampa ha posto l'accento su due aspetti: il tempo - ha spiegato che la Salernitana ha ripreso a giocare dopo due mesi e che, dunque, le sconfitte non possono essere giudicate in fila come una collana di disgrazie calcistiche ma bisogna operare un netto distinguo - e anche sul calendario.

Le carenze

Però i fatti raccontano che dai 50 giorni di pausa le altre squadre di medio bassa classifica abbiano tratto giovamento: il Monza, il Lecce, lo Spezia, ad esempio. Anche per loro c'è stata una interruzione ma ne hanno tratto giovamento e non si sono presentate involute all'esame 2023. I fatti raccontano anche che pure il Lecce abbia affrontato il Milan: non preso a pallonate ma rimontato tra i rimpianti. Pure lo Spezia ha affrontano il Torino, fuori casa, e ha vinto. In 50 giorni c'era anche mercato, che non è finito. Sono arrivati Ochoa, decisivo nel proprio ruolo, e Nicolussi Caviglia, il più pimpante, autore anche del primo gol in Serie A nella notte di buio pesto a Bergamo. E' vero, di contro - è un dato di fatto - che non sia arrivato ancora il "quinto" richiesto da Nicola (Zortea ieri è andato in gol, ma l'Atalanta ha chiesto 1 milione di euro e quando si scrive di mercato bisogna tener conto anche di un acquirente che vuol dire anche club quindi anche proprietà che decide se ingaggiare o meno Zortea oppure Azzi, che costava 1 milione). C'erano altre idee ma sono via, via tramontate, in attesa di ricalibrare l'obiettivo sul profiilo giusto. E' vero pure che Nicola aveva chiesto da tempo un difensore centrale ma non è arrivato ragionando sull'abbondanza dei difensori in rosa granata. L'abbondanza però non dà risultati: in attesa del migliore Gyomber, serve comunque un cagnaccio, un leader, uno che marchi, che non spinga l'avversario goffamente e lo sgambetti, che anticipi l'uomo. La Salernitana in questo momento non esprime queste caratteristiche con gli elementi dei quali dispone. I fatti raccontano e certificano anche che i granata non dispongano di esterni intesi come ali, e che, a giudizio dell'allenatore, i braccetti difensivi abbiano tutti le stesse caratteristiche. Non avere ali è stata una scelta (condivisa) di mercato, che adesso può diventare o è già diventata una carenza strutturale. L'Atalanta giocava con tre riferimenti offensivi e lo farà anche il Napoli, il 21 gennaio. La Salernitana vi ha opposto una difesa lenta e schierata a tre, accettando il duello uno contro uno che è stato il colpo di grazia. Boga e Lookman hanno fatto il bello e cattivo tempo sfruttando una differenza abissale di passo. Era già capitato a Firenze, contro Ikonè, a Salerno contro Leao. Le circostanze si ripetono e significa una cosa precisa. 

Ambiente in subbuglio

I tifosi hanno perso la pazienza: cori di contestazione rivolti alla squadra ed a Nicola al termine della partita, striscione di protesta sull'uscio del Mary Rosy, incontro ravvicinato e parole dure in aeroporto, quando la Salernitana era sul punto di salire sulla scaletta del charter che l'avrebbe poi portata a casa. Iervolino ha riflettuto. Adesso deve solo comunicare la propria decisione. 

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