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È il giorno di Ochoa, il portiere si presenta: "Darò tutto per la Salernitana"

In conferenza stampa, ospitata al centro sportivo Mary Rosy, il 37enne messicano ha raccontato il suo stato d'animo dopo l'approdo in granata. Sostituirà Sepe

Spalle larghe, maglia numero 13 in pugno, l'unica con la quale si sente al sicuro. Dopo aver agguantato il proprio numero fortunato, il 37enne Guillermo Ochoa si è preso la Salernitana ed è stato presentato oggi, 29 dicembre, alla stampa. Nella sala conferenze del centro sportivo Mary Rosy lo ha accompagnato il diesse De Sanctis, ex portiere, attuale uomo mercato dei granata. Dopo l'infortunio occorso a Sepe, serviva un giocatore solido, di personalità, affidabile. De Sanctis lo ha anche trovato in regime di svincolo dal Club America. Inevitabile, durante la conferenza, pure il riferimento all'avventura vissuta da Ochoa al Mondiale in Qatar.

Le dichiarazioni

Memo (il suo soprannome) va di corsa. È pronto al debutto, pronto a... tuffarsi. Le sue prime parole: "Non ho molto tempo prima di vivere altre esperienze e questa scelta di giocare con la Salernitana mi ha entusiasmato per gli obiettivi proposti. Punterò anche al sesto campionato del mondo. Ci sarà il Milan come mia prima partita in granata, il 4 gennaio. Affronteremo una squadra di grandi campioni. È motivante prepararsi con questa partita nel mirino per cominciare bene l’anno ma giocando in casa con la nostra gente”. Il suo primo approccio con l'ambiente granata è stato una carrellata di foto e video della curva Sud Siberiano. Si sente a casa, non lo nasconde: "Una delle prime cose delle quali si parla, quando si dice Salerno e Salernitana è la curva. Salerno è una città bella, calda, che ti abbraccia. Ho pubblicato foto di panorami bellissimi e ho apprezzato anche la mozzarella di bufala. Il campionato italiano è di prestigio, reso importante dalla presenza di Juventus, Milan o Roma. Giocheremo contro Leao e Giroud, sarà uno stimolo forte. Per me il campionato italiano è un’opportunità importante per la carriera. Ho avuto modo di seguire portieri italiani come Buffon o Pagliuca ma ho visto anche De Sanctis giocare. Lozano? Parlo con lui perché siamo nella stessa nazionale”. Dal punto di vista burocratico, il passaporto spagnolo gli ha permesso di svoltare: "Adesso che ho il passaporto spagnolo è diventato più agevole ingaggiarmi ma con lo status da extracomunitario è stato difficile”, ammette. Poi la sana concorrenza con Sepe:"Ci alleneremo insieme e avremo il piacere nel farlo. Se non giocherò comunque aiuterò la squadra da fuori, farò il doppio quando sarò chiamato in causa". Abbassa la saracinesca, niente paura: "Ho rispetto per gli attaccanti che affronterò ma nessuno mi impensierisce. Ho fiducia nelle qualità della squadra come nel valore degli attaccanti in Italia, tra questi anche Lozano”. Ochoa parla anche del rapporto con i social e del contratto che lo lega alla Salernitana. "Sono il primo portiere messicano nella storia del campionato italiano. Avere tante persone che ti seguono, anche bambini, è importante ma soprattutto devi trasmettere qualcosa di importante nei momenti belli e meno belli”. Ha firmato per sei mesi e poi c'è una promessa di prolungamento. "Ho firmato per sei mesi con opzione per l’altro anno - conferma - La mia permanenza è una decisione dello staff, non dipende da me. Quando De Sanctis parlò con me sapeva le mie richieste e lui è stato molto diretto con me. In questo mondo è difficile trovare persone schiette e dirette. A me interessa avere un rapporto schietto e diretto con tutti. Piatek l'ho incrociato al Mondiale con la Nazionale. Mi ispiro a tanti portieri. Tra gli italiani, tutti bravissimi, ma scelgo Donnarumma e Meret".

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