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Salernitana-Roma e il 7%: Sabatini prepara il suo derby

In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport l'ex direttore sportivo parla anche dei suoi trascorsi a Salerno

Era il diesse del 7%, è stato il dirigente che ha portato la pwpita d'oro Ederson, poi ceduto all'Atalanta, e che si è separato dal presidente Iervolino dopo una diatriba legata alle commissioni per i procuratori dei giocatori, ultimo dei quali Lassana Coulibaly. Walter Sabatini, sostituito da Morgan De Sanctis dietro la scrivania del cavalluccio marino, adesso è spettatore degli eventi calcistici e aspetta la nuova offerta, il nuovo impiego da dirigente. La prima gara di campionato oppone la Salernitana al suo passato, perché la Roma è stato il grande amore, vissuta anche da giocatore.

L'ex ds a tutto campo 

In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport si racconta: “Sono a Roma, nella mia città, e non conosco la quiete, scalpito per rientrare e non faccio il falso modesto, so quanto posso offrire alla società che vorrà darmi fiducia. Il calcio senza di me è triste. Nell'attesa divoro libri, ne comincio tanti in contemporanea, mi perdo tra le pagine". Queste le parole di Sabatini, reduce dall'esperienza alla Salernitana. "È stato un regalo inaspettato, culminato nella salvezza fantastica di tre mesi fa. Una gioia immensa, un amore imprevedibile e mi dispiace non averlo ripagato fino in fondo, avrei voluto fare qualcosa di più duraturo. Ci sono stati degli 'incidenti', ma non accuso nessuno, è andata e basta. Col presidente Iervolino c'è stato un piccolo litigio che si è poi ingrandito, ma non ne voglio parlare. Vicenda chiusa, senza strascichi legali. Auguro ogni bene a Iervolino, alla Salernitana, alla sua gente straordinaria, bellissima, educata. Nei sei mesi a Salerno sono stato amato come mai, senza invadenza. Sapevano che per la mia salute delicata non avrei mai dovuto prendere il Covid e con garbo tenevano le distanze, per tutelarmi. Ci siamo salvati con un filotto di nove punti in otto giorni e nessuno ci toglierà questa impresa". fossi nei panni del bravissimo Tiago Pinto, direi che la squadra deve competere per entrare nelle prime quattro. Ed è implicito che chi lotta per i primi quattro posti può ritrovarsi a gareggiare per lo scudetto. Mourinho dovrà essere bravo a tenere insieme tanta qualità? Ci riuscirà. All'Inter ha vinto la Champions perché convinse Eto'o a spendersi come terzino nella notte di Barcellona. Nessuno come Mou è capace di costruire una mentalità vincente". Infine una battuta sul ritorno di Pogba alla Juve. "E' il più grande colpo di mercato finora. Si è infortunato e il progetto della Juve si è incrinato, ma farà benissimo. E poi Dybala, un'operazione magistrale della Roma. Chi è favorito per lo scudetto? Il Milan, perché ha creato i presupposti per rivincere".

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