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Salerno e la Salernitana ricordano gli angeli granata morti di ritorno da Piacenza

Era il 24 maggio 1999 e sono già trascorsi 24 anni. Alle prime luci dell'alba il treno della morte, Piacenza-Salerno sbucò in fiamme dalla galleria Santa Lucia. Oggi la Salernitana deporrà fiori sulle tombe dei quattro giovani tifosi morti

E' il giorno del ricordo, della infinita tristezza, del lutto, del silenzio ma anche della rabbia per il muro di omertà che gli inquirenti dovettero fronteggiare fin dalle prime ricerche. Il 24 maggio 1999, alle prime luci dell'alba, il treno della morte Piacenza-Salerno sbucò in fiamme dalle galleria Santa Lucia. A bordo c'erano anche Simone Vitale, Giuseppe Diodato, Ciro Alfieri ed Enzo Lioi: morirono tutti, inghiottiti dal fuoco e dal fumo tossico che si era sprigionato, carbonizzati tra le lamiere in fiamme. 

Il carrettone

"Papà, questo treno è un carrettone". Furono queste le ultime parole che Simone Vitale, vigile del fuoco ausiliario, pronunciò al telefono parlando con il papà, il compianto giornalista Giovanni. Simone per vocazione e per slancio verso gli altri decise di ritornare sul treno per strappare molti giovani tifosi alle fiamme. Non riuscì più a mettersi in salvo. "Il carrettone" è una parola che risuonerà sinistra ma anche da monito il 25 maggio alle ore 18.30 nel cinema teatro Augusteo, dove sarà proiettato il cortometraggio "24 maggio 1999". Attraverso la commovente ricostruzione, il regista Ferdinando Inglese racconterà i momenti salienti della immane tragedia che ha segnato per sempre la storia della Salernitana e della sua tifoseria. 

L'omaggio di Salerno e della Salernitana

Il club granata, attraverso il direttore sportivo De Sanctis e il team manager Salvatore Avallone, si è recato oggi a Brignano e ha deposto sulle tombe dei ragazzi morti. Presenti anche le istituzioni, il Comune di Salerno. Ecco il commento del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli: "È stato organizzato un cortometraggio che verrà proiettato domani sera. L’assessore e vice sindaco Memoli si è a lungo dedicata a questo che credo sia un ulteriore passo sia per il ricordo che per la memoria e l’addestramento dei giovani tifosi e delle nuove generazioni per portare avanti uno sport limpido e leale. Nel 1999 c’è stata questa tragedia incommensurabile, vite stroncate, una tragica fatalità e un tragico incidente. Non dovrà accadere mai più. Ogni anno facciamo questa messa cerimonia per ricordarli, ho abbracciato i familiari presenti. Bisogna far capire alla tifoseria e a quanti credono alla squadra e allo sport che tutto questo è inconcepibile. La passione ci deve essere, la squadra è il nostro simbolo: per quanto successo nelle scorse giornate e anche a Roma, siamo stati applauditi dai nostri avversari. Questa è la traccia da sottolineare. Mai più queste tragedie, i nostri comportamenti si devono adeguare a concetti di civiltà".

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