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Calcio

La Salernitana trova Silvestri sulla propria strada: pari e rimpianti a Udine

Al Dacia Arena, i granata non sono riusciti a sfruttare la superiorità numerica della quale hanno beneficiato dai minuti di recupero del primo tempo. Buona la prova di Dia, sfortunato Bonazzoli. Applausi da parte dei 1000 tifosi al seguito

Pareggio di ripartenza ma anche di rimpianti: Silvestri fa Superman e la Salernitana - coriacea, aggressiva, tignosa - non raccoglie forse per quanto produce e per quanto meriterebbe. Al Dacia Arena viene fuori una partita di duelli: non ruba l'occhio per bellezza ma i granata meritano perché affrontano l'Udinese con le sue armi, affrontandola nel proprio agone. E poi - notizia che forse vale più dei tre punti - la Salernitana ha trovato il proprio attaccante. Dia...mine che attaccante: quando entra, cambia l'aria e riempie l'area, corre, pressa, dà profondità, fa guadagnare metri alla Salernitana e l'aiuta a respirare. Il rammarico? Non aver osato in superiorità numerica, anzi quasi non si è vista e bisogna interrogarsi (non solo come energie fisiche ma anche tatticamente) su questo aspetto.

La vigilia

Sono trascorsi quattro mesi dal blitz firmato da Simone Verdi alla nuova edizione di Udinese-Salernitana. I granata si presentano in campo con una novità obbligata in formazione: non c'è Lassana Coulibaly, che ha accusato un risentimento muscolare, al suo posto Radovanovic. Il serbo, autentico jolly della squadra granata, fu utilizzato da Nicola nell'ultima trasferta della scorsa stagione, ad Empoli, al posto di Bohinen nel secondo tempo. Il 22 maggio scorso allo stadio Arechi, in occasione della partita che consegnò la salvezza alla Salernitana nonostante la sonora sconfitta, il duttile Ivan festeggiò con un fumogeno in mano, stile tedoforo. Al Dacia Arena, contro l'Udinese che ha cambiato guida tecnica ma non identità di gioco, tocca a lui opporsi ad un centrocampo friulano fisico e veloce. Maggiore, nuovo acquisto, fa muro e ribalta; Vilhena ha il compito di inventare e assicurare profondità; Candreva e Mazzocchi sono gli stantuffi, stessa difesa che ha giocato contro la Roma con Bronn, Gyomber e Fazio. Una novità anche in attacco: insieme a Bonazzoli non c'è Dia, nuovo acquisto, ma Botheim. Salernitana "scortata" da mille tifosi.

La cronaca

Al 5' sale subito in cattedra... il Var. Percussione dell'Udinese, Udogie manda al cross Pereyra che colpisce l'ascella di Bronn. L'arbitro è tratto in inganno forse anche dal boato del Dacia Arena e indica il dischetto. Poi lo richiama a bordo campo l'occhio elettronico e il replay lo aiuta a cambiare decisione: solo petto e non braccio. La Salernitana replica subito e l'azione è sontuosa, come la conclusione di Bonazzoli. Tutto nasce da un gioco di gambe di Mazzocchi che invita Vilhena al cross. Colpo di testa di Candreva e di Botheim, "sforbiciata" spettacolare di Bonazzoli e parata d'istinto - di piede - di Silvestri al 9'. Al 16' ancora granata pericolosi e ancora Silvestri sugli scudi. Da un calcio di punizione che Maggiore si procura con un bel break spiove il cross che dapprima Bronn schiaccia troppo di testa e che poi Fazio in tap-in da posizione troppo decentrata riesce solo a indirizzare verso la sagoma del portiere friulano già appostato a guardia del palo lungo. Al 24' Sottil, tecnico dell'Udinese, deve ricorrere al primo cambio: fuori Bijol per infortunio (colpo alla nuca) sostituito da Nuytinck. La Salernitana dovrebbe trattenere più palloni sulla trequarti e Botheim vi riesce solo a tratti. In compenso, il cavalluccio marino si distende bene sulla propria destra quando riparte in contropiede ed esibisce Candreva in grande spolvero. In fase difensiva, invece, occorrono due individualità per tenere inchiodato l'Udinese al risultato: la diagonale strepitosa di Maggiore e la paratona di Sepe sulla genialata di Deulofeu che mette la gamba per anticiparlo e aggirarlo ma al momento del tiro trova l'opposizione del portiere granata. E' il momento di maggiore pressione dei friulani che sfiorano il vantaggio al 35', complice anche l'atteggiamento lezioso e rischioso della Salernitana che decide di lasciare l'area di rigore palla al piede anziché spazzare via il pallone senza fronzoli.

Uomo in più

L'episodio che può diventare chiave matura in pieno recupero (5' in totale concessi dal direttore di gara, Aureliano). Mazzocchi, che al 41' aveva già riscaldato i guanti di Silvestri con un tiro dalla distanza, scappa palla al piede per cinquanta metri e Perez lo falcia. Intervento da tergo: rosso diretto, Salernitana in superiorità numerica.

La ripresa

Si apre con un doppio cambio nelle file granata: fuori Botheim - spento - al suo posto Boulaye Dia. Poi un cambio tattico: in panchina Radovanovic al suo posto Bradaric, Mazzocchi cambia fascia spostandosi a destra, Maggiore fa il play e Candreva la mezzala. E' subito spigliata la Salernitana: Bonazzoli fa tutto da solo -stop e tiro - ma il pallone fila via, non molto lontano dal palo sinistro di Silvestri. Dia si presenta subito con una percussione da centometrista, a cavallo del 55', stroncata a fatica dall'Udinese sulla trequarti. Poi un secondo scatto, metri guadagnati e baricentro grazie al proprio attaccante senegalese di passaporto francese. Così la Salernitana spinge, riempie la metà campo dell'Udinese, si infila in area con Vilhena e va al tiro con Bonazzoli, ribattuto (65'). La squadra granata si aggrappa mani e piedi al suo nuovo califfo d'attacco: un'altra ripartenza guidata da Dia - Bradaric a sostegno e Maggiore alla sua destra - porta alla conclusione il centrocampista, che esalta ancora una volta i riflessi di Silvestri (68'). L'Udinese ha perso Perez e la Salernitana dovrebbe spingere a sinistra con Bradaric, che invece fatica. Le cose migliori, dunque, spiovono da destra: cross di Mazzocchi al 79', si avvita Bonazzoli per il colpo di testa sotto la traversa ma si inarca, di nuovo prodigioso, Sivestri per negargli la gioia del gol.

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