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Verdi all'ultimo assalto: la Salernitana sbanca Udine e ora spera nella salvezza

La zampata al 93', su un micidiale contropiede orchestrato da Kastanos e da Ederson. Poi è granata il cielo sopra il Dacia Arena

All'ultimo assalto, all'ultimo contropiede, con la forza della disperazione, con i piedi buoni, ispirati, dei predestinati. E' granata il cielo sopra il Dacia Arena: il blitz lo firma Verdi all'ultimo respiro ed in pieno recupero, al 94', lanciato in contropiede da Ederson. Vince la Salernitana, "acchiappa" il Venezia e il Genoa a quota 22, vede la targa del Cagliari e adesso chiama a raccolta i propri tifosi, perché contro la Fiorentina, nel lunch match del 24 aprile, serve un'altra impresa. Ma questa squadra ha gettato la calcolatrice: ha il cuore che batte fortissimo, adesso è coesa, saggia, smaliziata, resta dentro la partita ed è anche dentro la classifica, nel tunnel di chi spera. "In quel contropiede c'era la voglia di far restare la Salernitana in Serie A. Questi tifosi meritano di restare in questa categoria. E' bello che il gol sia arrivato in un momento nel quale gioco poco - ha detto Verdi al microfono di Dazn - ma il calcio è questo. Ci sono undici che giocano ed è normale che gli altri che restano in panchina siano più scontenti. Proviamo l'impresa: se non ci riusciremo, fa niente ma vogliamo provarci". La riflessioni di Cioffi, allenatore dell'Udinese: "Siamo stati un po' pollacchiotti, è questa la verità. Chi non sa perdere, non sa neanche vincere. Onore a loro che hanno avuto un'occasione e hanno fatto gol". 

La tattica

Ribéry ritorna capitano al Dacia Arena. L'allenatore Davide Nicola lo sistema in coppia con Federico Bonazzoli per ovviare all'assenza del centravanti della Salernitana, il bosniaco Djuric. Al posto di Mazzocchi, largo sulla fascia destra, gioca Zortea. Defezioni anche nell'Udinese: assenti Beto per infortunio, Pereyra gestito dopo l'affaticamento, lo squalificato Molina.

La cronaca

Manovriera la Salernitana, vive di accelerazioni l'Udinese. Subito Deulofeu sfreccia sulla sinistra, punta Gyomber e crossa: nessuno raccoglie sul secondo palo, ci prova Arslan che viene rimpallato in angolo (6'). Di nuovo brividi al 15' stavolta da destra: l'errore di Lassana Coulibaly è l'assit involontario per il break del campione dell'Udinese, che ha un altro passo rispetto a Radovanovic ma non trova l'eurogol per un soffio. Altra fiammata dell'Udinese al 27': ci prova Samardzic dalla distanza e Sepe ci mette i pugni. Reazione della Salernitana al 39': Ranieri trova un bel corridoio per Zortea che però sul più bello perde tempo e passo (39'). Dopo un giro di lancette, i granata recuperano ancora palla sulla trequarti, si illumina la zolla di Bonazzoli ma l'attaccante non inquadra lo specchio. Alla Salernitana manca come il pane la sagoma di Djuric: la sua spizzata, la sua capacità di trattenere il pallone e far "respirare" la squadra. Perciò è necessario giocare di precisione, cercando la profondità. Si cimenta con buon profitto Ribéry ma va più di rifinitura, per caratteristiche. Bonazzoli gira largo e Zortea, più volte richiamato, resta troppo bloccato e non crea la superiorità sulla fascia destra. Proprio Zortea, però, in pieno recupero, trova il gioco di gambe e il fallo dal quale nasce la migliore occasione costruita dai granata, una clamorosa palla gol. Calcio di punizione affilato, saltano tutti ma sul secondo palo sbuca la testa di Gyomber che alza clamorosamente la mira (46').

La ripresa

Bella uscita, palla al piede, della Salernitana al 52': Bonazzoli difende il possesso "alla Djuric" e si affida a Ribéry, che alza la testa e cambia gioco da sinistra a destra per Ederson. Il brasiliano però perde il tempo della giocata, non serve Lassana Coulibaly e si fa rimpallare. L'area dell'Udinese è troppo vuota anche al 56', quando Bohinen fa viaggiare Ranieri, costretto a tirare da posizione defilata (para Silvestri). Ribéry per spunti, disciplina tattica e dinamismo gioca una delle sue migliori partite in maglia granata ma la Salernitana per "forzare" la partita ha bisogno di più presenza in area di rigore e di ulteriore qualità. Perciò Nicola sceglie Kastanos al posto di Lassana Coulibaly e Mikael al posto del capitano Franck. Il centravanti brasiliano si desta all'improvviso all'81': il pallone "danza" sulla trequarti, lui mira col destro e il pallone si stampa sul palo, con la complicità di una deviazione avversaria, a Silvestri battuto. Poi Sepe e provvidenziale sul calcio di punizione di Deulofeu, deviato (85'). Entra Verdi: scampoli ma ha sul destro il calcio di punizione dalla sua mattonella, che si infrange sulla barriera (90'). Poi la svolta al 94', in pieno recupero: scattano Kastanos, Ederson e Verdi. La palla della speranza finisce sul mancino di Verdi che non sbaglia. E' granata il cielo sopra il Dacia Arena.

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