Il Venezia segna ma la Salernitana ribalta: la Bersagliera è tornata
Aramu porta in vantaggio i lagunari ma replica Bonazzoli, smarcato da Ribéry. Poi il francese subisce fallo e il Venezia resta in dieci uomini dal 22' della ripresa. La decide Schiavone sotto il settore ospiti
La porta della salvezza, nel 2019, adesso è la porta della speranza. Dopo un primo tempo manovriero ma tra mille difficoltà, la Salernitana ha la forza di pareggiare con Bonazzoli e ribaltarla con Schiavone al 50', su sponda di Simy. Corrono tutti, si abbracciano tutti e la curva canta "DifendiamolA". E' l'apoteosi, è la miccia che si accende, la scintilla. La squadra ci ha creduto, ha approfittato della superiorità e fa festa sotto la curva Sud Siberiano sotto quella porta che è un segno del destino.
La tattica
Dimenticare gli schiaffi dell'Empoli e "accarezzare" la prima vittoria in trasferta, anzi afferrarla. Nonn è più tempo delle recriminazioni e dei rimpianti ma dei fatti: la Salernitana deve ribaltare il Venezia e l'orizzonte del proprio campionato per dare una direzione alla stagione ed un futuro a Colantuono. L'allenatore sceglie Djuric per l'attacco e lo "nutre" con Ribéry e Bonazzoli. In difesa (a 4, dopo l'orribile interpretazione del terzetto che aveva schierato all'Arechi pochi giorni fa) torna Gyomber e si piazza al centro, insieme a Strandberg. Sulle fasce Zortea e Ranieri. Kastanos fa la mezzala e Obi deve proteggere Zortea. Di Tacchio ritorna nello stadio dove nel 2019 consegnò la salvezza alla Salernitana. Sul fronte lagunare, Zanetti - ex giocatore di Colantuono - sceglie il tridente più Kiyine, uno degli ex insieme a Molinaro. Recuperati Busio e Aramu.
La partita e la doccia gelata
La prima occasione granata al 3': Kastanos scalda i guanti di Romero, poi Djuric non impatta col tape-in. Nuovo affondo al 7': dopo una triangolazione stretta - ispiratore Ribéry - prima il francese colpisce di testa e centra Djuric, poi si ostacolano Obi e il centravanti, infine Kastanos strozza la conclusione. Poi Ribèry sterza per la ripartenza ma trova ostruzione e fallo di Busio, ammonito (11'). Ci prova anche Di Tacchio al 12', dopo la corta respinta della difesa del Venezia su cross calibrato male da Ranieri, ma il tiro è solo forte, non angolato. Al primo affondo, però, al 14', il Venezia passa in vantaggio: Okereke si invola sulla trequarti e sposta il pallone sulla sinistra dove c'è Molinaro che pesca Aramu al limite dell'area e alle spalle della difesa che si ricompatta in linea. Velo di Okereke e Aramu a rimorchio, dimenticato da Obi, fionda il pallone alle spalle di Belec. La Salernitana reagisce timidamemte al 21': Bonazzoli cambia gioco a sinistra per Ranieri che gliela restituisce trovandolo sul vertice destro. L'attaccante ci arriva in corsa ma non inquadra lo specchio. La squadra di Colantuono è lenta, troppo lenta. Il Venezia, invece, rapido e velenoso soprattutto a sinistra, dove si allarga e imperversa di nuovo Okereke al 25': punta Zortea e indirizza verso Belec che blocca a terra. Ci vorrebbe un episodio per rimettersi in carreggiata e lo concede il Venezia: Mazzocchi è ingenuo nel retropassaggio e favorisce Djuric ma poi è anche bravo - e Djuric impreciso, troppo corto l'assist - a rimpallare Bonazzoli che tira in porta. Al 35' si illumina la mattonella di Djuric: cross di Zortea dalla destra e il bosniaco indiizza di testa, la sua specialità. Romero dice no con un bel riflesso: va giù e respinge a mano aperta. Alto, invece, il tiro di Ribéry, in corsa ed a rimorchio come il gol di Aramu, dopo assist di Obi al 37'. Il Venezia gioca sulle ripartenze e la Salernitana gliele serve sul piatto d'argento. Al 43', nuova scelta e giocata sbagliata di Bonazzoli che cerca il passaggio in orizzontale e libera Okereke in fuga. Tiro a giro ma Belec ci mette i pugni. Lo imita Romero al 45' bloccando in due tempi la conclusione di Djuric.
La ripresa
Primo tiro della Salernitana al 6': pallone alto. Poi ancora Romero, il portiere del Venezia, in evidenza al 9': percussione di Zortea, cross, Ribèery aggancia e tira ma l'estremo difensore arancioneroverde nega di nuovo il gol, reattivo e proteso in tuffo sulla propria destra. La partita la fanno i granata, sebbene con i propri limiti, e il Venezia attende. Non cambia il tema tattico del match. Mentre Ribéry si procura un altro fallo e fa ammonire Mazzocchi e Colantuono si prepara a due cambi - Gondo e Schiavone - la Salernitana pareggia. Minuto 16: Ribéry inventa per Bonazzoli che di piatto destro insacca alla sinistra di Romero. Congelati i cambi e caldissima la curva Sud Siberiano al seguito della Salernitana. 1-1 e mezz'ora da giocare. Schiavone rileva Kastanos, toccato duro. Poi l'episodio decisivo: Ribéry sta per soffiare palla ma Ampadu che aveva rilevato Aramu tocca il pallone ma poi trascina il piede sulla caviglia del francese. Di Bello non ha dubbi, anzi non li avrebbe, perché viene chiamato ad analizzare tutto al Var e conferma la decisione. Venezia in dieci uomini e calcio di punizione dal limite per i granata. Colantuono all'assalto negli ultimi 15': cambia la coppia d'attacco (fuori Djuric e Bonazzoli per Gondo e Simy), poi Kechrida rileva Obi. Dopo l'incursione di Svoboda (testa, alto), la Salernitana recrimina per il fallo di mano (sarebbe stato secondo giallo) di Busio e si aggrappa alle giocate del suo campione Ribéry che manda al tiro anche Simy, fuori bersaglio. Come il tiro di Zortea al primo dei cinque minuti di recupero concessi.