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Obiettivo Verona: è scontro salvezza, la Salernitana deve uscirne con punti in tasca

La data è quella giusta per le gare batticuore: 13 febbraio, vigilia di San Valentino, la squadra granata affronta l'Hellas degli ex Djuric e Verdi. Nicola medita novità di formazione: un po' sono inevitabili e un po' sono figlie della prudenza, perché c'è più di un giocatore diffidato

Nella disperata (ma anche lucida, tenace) rincorsa alla salvezza, l'Hellas Verona ha un modello: si chiama Salernitana 7%, è l'impresa portata a termine dai granata l'anno scorso, all'ultima curva, il 22 maggio. "Se ci sono riusciti loro, perché non possiamo provarci noi?" L'interrogativo rimbalza da una panca all'altra dello spogliatoio scaligero. Ci sono partite che nascono per diventare bivio, per consolidare certezze, per dare linfa alla rinascita o per sgretolare castelli: questa è una partita bivio, poi chi ha doti affabulatorie potrà ammantarla di qualsiasi altro velo ma la realtà è questa. Lo racconta, lo spiega, quasi lo "urla" la classifica: Salernitana con 7 punti di vantaggio e l'Hellas Verona che rincorre sperando nel colpaccio che la porterebbe a -4; Salernitana in grado di espugnare Lecce nella prima partita per cuori forti che c'è già stata due gare fa in Salento e Verona che non molla, anzi mette la marcia della continuità nel 2023 steccando quasi mai. 

Lo scenario

Verona ha la nomea di essersi rivelata più volte "fatal", ma questa è la storia del Milan e di qualche altro club blasonato, non dei granata. Anzi, per la Salernitana, Verona si è rivelata fatata: è accaduto nell'anno di Delio Rossi (la storica promozione dalla Serie B alla Serie A, la brutta coda dei lacrimogeni nel settore ospiti, uno scenario che non dovrà mai più ripetersi) ed è accaduto anche la scorsa stagione. Nel gelo del "Bentegodi", davanti ad un manipolo di ultras temerari, la Salernitana freschissima di passaggio di consegne sbancò con una punizione bellissima di Kastanos. Aprì le danze Milan Djuric, che adesso è un centravanti in maglia veneta. Con il Verona gioca anche un altro reduce dalla salvezza 7%: si chiama Simone Verdi, è stato sul punto di vestire di nuovo la casacca granata nelle ultime ore di mercato ma il "giallo" legato all'intoppo sulla piattaforma della Federcalcio che la Salernitana ha addotto come motivazione del mancato tesseramento ha impedito al fantasista di trasferirsi all'ombra dell'Arechi. 

Le prove di formazione

Sono cominciate da qualche ora. Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha fatto svolgere una prima amichevole contro la formazione Primavera. L'hanno disputata i giocatori che erano rimasti in panchina o che avevano giocato spezzoni di gara, in casa contro la Juventus. Non c'è dubbio che Bohinen e soprattutto Bonazzoli scalpitino per tornare in formazione base. E non c'è dubbio che la Salernitana per salvarsi avrebbe bisogno di trovare anche i gol dell'ex attaccante della Sampdoria (l'anno scorso miglior realizzatore della Bersagliera), oltre agli squilli di tromba del suo Boulaye Dia. Dunque è probabile che Nicola li unisca in coppia d'attacco a Verona, a discapito di Piatek. Nicolussi Caviglia, ottimo prospetto di centrocampo, è stato tradito dalla sua giovane età, al cospetto della Vecchia Signora che lo aveva svezzato. Potrebbe ripartire dalla panchina e non sarebbe un delitto: era accaduto anche a Lecce. Bohinen potrebbe prendere il suo posto oppure potrebbe toccare a Crnigoj. Oppure potrebbe toccare a Bohinen ed a Crnigoj: dipenderà dalla volontò di utilizzare o meno sia Lassana Coulibaly sia Tonny Vilhena. Il primo è sotto tono ma è prezioso per la Salernitana, soprattutto in funzione di una partita che dovrà essere necessariamente di lotta. Il secondo è diffidato e si aggiunge alla lista dei giocatori a rischio squalifica, insieme a Bradaric. In difesa, ecco Bronn e Troost Ekong. Toccherà ancora a loro reggere l'onda d'urto della squadra veronese che, a prescindere da Djuric, è assai abile su palla inattiva, come ha dimostrato contro la Lazio. Non è escluso che Nicola scelga di schierare Ekong e Lovato in coppia centrale e di spostare Bronn sulla fascia destra, al posto di Sambia. In quest'ultimo caso, all'occorrenza, potrebbe chiedere a Bronn di comporre con gli altri due compagni un terzetto di difensori centrali avanzando Bradaric per formare, di conseguenza, una mediana a cinque (da 4-4-2 a 3-5-2). 

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