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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La voce dei tifosi: "Sconfitta ingiusta, squadra costruita male ma adesso sosteniamola"

E'forte tra i supporter la sensazione di esser stati defraudati al San Nicola di Bari. Ora però urge ricompattare l'ambiente intorno alla squadra e ripartire

Una delusione, il giorno dopo, è spesso ancor più cocente del momento in cui la stessa si consuma. Si ha il tempo di analizzare a freddo e rimurginare su quel che è stato, ma che poteva essere e così via discorrendo, in un vortice di perverso di rimpianti. E' una sensazione che - ahinoi - è comune un po' a tutti i tifosi della Salernitana, che da qualche settimana a questa parte sono costretti a masticare amaro per via degli insuccessi della squadra allenata da mister Torrente. E la battuta di arresto che ieri si è consumata in quel del San Nicola di Bari (splendida la cornice di pubblico, nel giorno in cui baresi e salernitani hanno rinnovato lo storico gemellaggio che li lega da oltre un trentennio) non ha fatto altro che "rinnovare" e acuire questa spiacevole sensazione che in vernacolo verrebbe definita "pucundria". 

Stamane, di fronte al vecchio catino dello stadio Vestuti di Piazza Casalbore, luogo storico dove le varie anime del tifo si incontrano, le facce dei tifosi storici erano tutto un programma: volti scuri, poca voglia di parlare e rimbrotti sottovoce che celavano la rabbia repressa della notta(taccia) appena trascorsa. Intanto la Salernitana, pur non demeritando al cospetto di un Bari tutt'altro che irresistibile, è proiettata nei bassifondi della classifica e ciò lascia presagire un futuro tutt'altro che tranquillo.

"Anche se ieri la squadra ha giocato bene, non ha avuto la grinta e la concentrazione necessaria per portare a casa almeno il pareggio, e non è la prima volta" - ha affermato un preoccuapto Elio -. "In ben quattro partite siamo passati in vantaggio, ma puntualmente siamo stati raggiunti. Si vede che la squadra ha delle difficoltà sul piano dell'approccio alla gara, perché a volte appare rassegnata nei momenti topici. Torrente se vuol rimanere deve alzare la voce, perché stiamo buttando troppi punti dalla finestra". Davide invece sposta l'attenzione sulle discutibili scelte societarie: "La scorsa stagione c'era la squadra, ma non il gioco e l'allenatore; quest'anno c'è l allenatore ed un gioco, ma la squadra non è all'altezza della situazione perché allestita senza una ratio, solo con i nomi e per questo è stata sopravvalutata... Temo purtroppo che si soffrirà fino alla fine". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Massimiliano che accusa senza mezzi termini la società di aver condotto un mercato troppo al risparmio: "Quest'anno Lotito e Mezzaroma hanno investito poco e in maniera poco oculata. Mi sembra pretestuoso ora da parte loro prendersela con i tifosi, appigliandosi sempre sui mancati abbonamenti. Ci sono in media diecimila spettatori allo stadio e qua non si vede una vittoria nemmeno con il cannocchiale". Più propositivo e speranzoso Gianluca, che invita la torcida granata a ricompattarsi intorno alla squadra per risollevarla: "E' inutile puntare il dito andando a caccia delle streghe! Bisogna sostenrla. E non so voi, ma io non vedo l'ora che sia già domenica per tornare all'Arechi e tifare. Con la rabbia di chi è più forte, difendiamola!".  Dello stesso avviso anche Michele che però vede negli arbitri una vera "piaga" per i granata: "Da una parte la rabbia per questi arbitraggi al limite della decenza, dall'altra la classifica sempre più preoccupante: un mix pericoloso che rischia di farci accartocciare su noi stessi. Ora deve essere brava e matura la proprietà a condurre fuori da questo vicolo cieco la squadra, evitando sterili lamentele di comodo sui tifosi e i giornalisti. In campo non andiamo noi, puttosto facciano una sana autocritica". 

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