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La voce dei tifosi: "Una mazzata terribile, ma ci dobbiamo rialzare"

C'è rabbia e delusione tra i supporter granata dopo l'incredibile debacle interna con il Lanciano. Nel post-gara, lo scoramento è poi sfociato in contestazione verso il co-patron Lotito. Nulla è però ancora perduto e tra i tifosi c'è voglia di rivalsa

"E' la dura legge del gol 
fai un gran bel gioco però 
se non hai difesa gli altri segnano 
e poi vincono 
Loro stanno chiusi ma 
alla prima opportunità 
salgon subito e la buttan dentro a noi 
la buttan dentro a noi" 

Così cantava Max Pezzali nel lontano 1998, quando il cantautore pavese - prendendo a spunto il calcio come metafora di vita - paragonava in questa canzone le sue esperienze quotidiane intrise e circondate da uno spietato cinismo a quelle che caratterizzano il "giuoco" più bello del mondo. Un ritornello che è stata la colonna sonora di molti teen-agers dell'epoca e che oggi sembra calzare a pennello con la Salernitana di queste ultime partite. La gara con il Lanciano di ieri è stata la perfetta sublimazione di quel che è la "drammatica epopea" della formazione granata, che, pur sciorinando un calcio a tratti piacevole corredato da tantissime occasioni gol, è incapace di finalizzare la mole di gioco prodotta, lasciandosi poi puntualmente beffare quando "alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi". Nella cavalcata straordinaria della Salerntiana di Delio Rossi in serie A, il disco degli 883 fu all'epoca fonte di ispirazione per una splendida coreogrofia della curva sud, quando alla fine del brano si enfatizziva un altro passaggio della canzone, dove era il sentimento della rivalsa a vincere su tutto... quando era la Salernitana a poter affermare con i suoi tifosi che "Lo squadrone siamo noi". Altri tempi, altre suggestioni. 

Tornando immediatamente ai giorni nostri, ieri è arrivata una sconfitta pesante, ai punti del tutto immeritata, e per questo ancora più dura da digerire. Una debacle che ha fatto sprofondare il morale della torcida granata, che nemmeno qualche giorno prima era salito alle stelle grazie all'insperato successo del Manuzzi di Cesena.  A caldo, duecento persone circa hanno contestato duramente la società nell'area antistante la tribuna, ma, dopo qualche attimo di tensione è rientrato tutto. Ora, "Passat a'nuttat" e smaltita la trementa delusione, la tifoseria granata non vuol mollare la presa ed è pronta a lottare al fianco della squadra che comunque non ha demeritato sotto il punto di vista della prestazione. 

"Il mio pensiero? E' sempre lo stesso e lo ribadisco: io credo fermamente nella salvezza" - afferma con decisione Vittorio - . "Se malauguratamente non dovessimo riuscirci, ma ne dubito, non vedo il problema! La fede non ha categoria, l'abbiamo seguita in serie D anima e corpo e la continueremo a seguire ovunque. Adesso poche chiacchiere e piagnistei. Sosteniamola fino alla fine!". Dello stesso avviso anche Francesco che prova con un pizzico di dietrologia sottopone la sua analisi: "Mancano 11 gare, 6 in casa e 5 in trasferta. Le nostre dirette concorrenti non stanno messe meglio di noi nel calendario. Ma oi dico io, ma veramente credete che Lotito possa mai retrocedere?Non scherziamo! Mi è più facile credere che sia una manovra per tenere l'attenzione alta e far venire quanta più gente possibile allo stadio, per evitare il calo ai botteghini. Ora comunque le critiche stanno a zero. Stiamo vicini a questi ragazzi per il colore della maglia che portano. Mai sola!"

Claudio invece è meno ottimista e punto il dito contro la gestione tecnica di Menichini: "Un tecnico che schiera una punta centrale a esterno di centrocampo va messo in un manicomio! Ma vi pare il momento di fare esperimenti? Per non parlare delle sostituzioni veramente tardive e non azzeccate. Adesso non ci resta che sperare nei 'movienti di palazzo' tra Lotito e Tavecchio. Non abbiamo altre possibilità di salvezza". Di parere opposto invece Sebastiano che difende l'operato dell'allenatore, individuando nella pochezza tecnica dei calciatori il vero male della Salernitana: "Ma se abbiamo creato 15 palle gol, che colpa ha l'allenatore? Certo, schierare Tounkara a centrocampo non è certo una bella trovata (può fare il fenomeno all'oratorio non su un campo di B), ma se alla fine della giostra produci tantissime azioni da gol e ne finalizzi pochissime, la colpa è del livello tecnico dei centravanti. Non ci sono altre spiegazioni".

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