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La voce dei tifosi: "In passato Aliberti e Cannella contestati per molto meno. Fabiani e Colantuono via subito"

Dopo la terza sconfitta consecutiva rimediata con il derelitto Carpi, è forte il malcontento tra i supporter granata. Sul banco degli imputati non solo l'allenatore ma anche e soprattutto il Direttore Generale del club

La nave granata cola a picco, la crisi tecnica è definitivamente deflagrata, e il management societario - come da cliché - per superare 'il momento delicato' impone il (solito) silenzio stampa e manda tutti (squadra e tecnico) in ritiro punitivo (a San Gregorio Magno), cancellando anche tutti gli impegni natalizi previsti. Verrebbe da dire 'siamo alle solite', ma in questo senso da questo pulpito si cercherà di non enfatizzare troppo "l'ovvio". Sta di fatto però che, anche nella stagione in cui una parvenza di squadra sembrava essere stata costruita, agli organi di stampa tocca narrare l'ennesimo finale di anno nero per i colori granata. Un filo rosso, questo, che lega e caratterizza le ultime quattro stagioni, e che dovrebbe far riflettere chi di dovere. Intanto però, dopo l'ennesima debacle tecnica, la terza consecutiva, la tifoseria sembra essere sul piede di guerra: i social traboccano di invettive nei confronti di staff tecnico e societario, in particolar modo nei confronti del D.G. Fabiani, da ieri al centro del ciclone della critica.  Ciò è emerso anche dai commenti rilasciati dai supporter per la consueta rubrica di SalernoToday interamente dedicata alla tifoseria granata.

Ad aprire il nostro giro di interviste Paolo Amato, giovane architetto salernitano che punta il dito contro la gestione tecnica: "I giocatori li ha voluti lui, Colantuono, quindi per forza la colpa di questa crisi è sua. È palesemente in confusione. Domenica cambierà il solito blocco, di nuovo...". Dello stesso avviso anche Andrea Quaranta: "Principalmente di Colantuono. Abbiamo una buona squadra con una pesante lacuna in attacco. Spesso i migliori siedono in panchina e si ostina a schierare giocatori di secondo piano. Se ci saranno le possibilità economiche, a gennaio, in attacco, prevedo cambiamenti". Amareggiato per la debacle di Carpi anche Guido Diodato: "Abbiamo avuto l'abilità di far risorgere i morti. Sento da più parti che è stata concessa la fiducia a tempo a Colantuono ma la domanda che mi pongo è perchè? Il tecnico è palesemente in confusione, e quei mercenari dei calciatori invece di aiutarlo non fanno il loro dovere, quindi pertanto non si va da nessuna parte. Ho detto la settimana scorsa di guardarci le spalle per non intossicarci il Natale, ma credo che, come ogni anno oramai, il 'presepe' sarà lo stesso". Deluso anche Alfredo Mari: "Questa marmaglia non merita nemmeno il mio tempo.  La vera contestazione è non andare più allo stadio! Vi immaginate l’Arechi vuoto per tutta la stagione? Seguirla solo per radio, io già da anni attuo questa protesta. Questa squadra è da ricovero e vederla ti invoglia cambiare sport!". Contro il tecnico anche Francesco Finamore: "Se a Colantuono gli è rimasto un briciolo di orgoglio dovrebbe dimettersi e non aspettare di essere cacciato". Critico - ma da sempre - nei confronti della società, il nostro Armando Della Monica, 'noto' eserecente della zona Vestuti di Salerno: "La sceneggiata di bassissima qualità alla quale stiamo assistendo è ben rappresentanta dagli ultimi due eventi: prima la sconfitta desolante contro il derelitto Carpi (e già questo dovrebbe bastare), a seguire il comunicato stampa della società dove si annuncia il ritiro punitivo e l'annullamento degli eventi natalizi societari. Ma io mi domando e dico: 'ma quand'è che qualcuno inizierà a capire che questo teatrino andrà avanti fino a quando ci sarà questa società?". Arrabbiato come non mai il nostro Luigi Nese: "Prendersela con l’allenatore ora servirebbe solo a distogliere l’attenzione del vero problema della Salernitana che ha un nome e un cognome: Angelo Mariano Fabiani. Se la proprietà è in buona fede e tiene agli investimenti che fa, deve assolutamente licenziare in tronco tutto lo staff tecnico. Faccio un appello alla tifoseria, a partire dal CCSC fino ai ragazzi della Curva a contestare apertamente non solo la società, ma il Direttore Generale, regista di questo scempio tecnico, e poi l'allenatore, purtroppo incapace di gestire il gruppo. Ricordo i tempi di quando gli ultras erano assillanti con Aliberti o il Cannella di turno per molto meno...". Quasi rassegnato Luca Bochicchio: "Non esonerare l'allenatore vuol dire che sta mantenendo pienamente le aspettative societarie, ovvero galleggiare. Stop. Alla fine la Salernitana si salverà tranquillamente e per questo noi tifosi saremo anche grati. Quindi inutile sbattersi o sognare il grande proscenio della massima serie.: fino a quando 'proprietario e pasticciere' saranno a Salerno non potremo mai andare oltre ad una 'tranquilla' salvezza". Molto deluso anche Rino Marra: "Il mancato esonero di Colantuono purtroppo è un chiaro segnale delle intenzioni della società, che evidentemente non vuole andare oltre ad una tranquilla salvezza. A questo punto la proprietà è indifendibile. Sicuramente i giocatori hanno le loro colpe, ma il mister non è riuscito a dare nemmeno una parvenza lontana di gioco alla squadra. Seppur debole in attacco io sostengo che con il tipo di “non gioco” della Salernitana qualsiasi attaccante di serie B sarebbe andato in difficoltà. Colantuono è stato fino ad oggi un cattivo gestore del gruppo ed un pessimo allenatore".  Con un pizzico di ironia, chiude il nostro lungo giro di interviste Gianfranco Iuliano: "Ancora una splendida prestazione di una squadra allestita e gestita da una società di categoria superiore, che riempe di orgoglio questa tifoseria e che presto o tardi regalerà -  grazie al Presidente (che ricordo non esiste...) - la  promozione in serie A. Mi raccomando continuate così e 'ad maiora'. Un ringraziamento speciale va dunque ai proprietari, alle vellutate mani dello chef il nostro direttore generale, al suo vice e tutto il suo staff. Non dimentichiamo ovviamente l’allenatore e allo staff medico. Insomma grazie a tutti per averci intossicato l'ennesimo Natale!". 

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