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Marchio, colore e denominazione Salernitana, Celano scrive al sindaco: "Sono beni del Comune"

Una sole fede, un solo simbolo. E' il motto dei tifosi, è il riferimento al marchio ippocampo, al colore granata e alla denominazione Salernitana. Da co-patron granata, Lotito e Mezzaroma, li rilevarono dalla Energy Power, a titolo oneroso. "Nel bando, però, c'era scritto che dovevano essere ceduti a titolo gratuito al Comune di Salerno", scrive il consigliere comunale

Una sole fede, un solo simbolo. E' il motto dei tifosi, è il riferimento al marchio ippocampo, al colore granata e alla denominazione Salernitana. Da co-patron granata, Lotito e Mezzaroma, li rilevarono dalla Energy Power, a titolo oneroso. "Nel bando, però, c'era scritto che dovevano essere ceduti a titolo gratuito al Comune di Salerno". Lo scrive il consigliere comunale Roberto Celano e chiede chiarimenti al sindaco Vincenzo Napoli.

I dettagli

"La vicenda Salernitana, i ritardi per l’allestimento della squadra, conseguenza della risoluzione provvisoria della questione relativa alla multiproprietà, meriterebbero interventi più risoluti ed incisivi, piuttosto che post spot sporadicamente leggibili sulle pagine social del Primo Cittadino - scrive Celano -. Come affermato anche di recente da qualche dirigente della Salernitana, sarebbe auspicabile che imprenditori locali di spessore potessero interessarsi della principale passione della città che potrebbe rappresentare, altresì, volano di sviluppo e crescita per il territorio. Non è dato conoscere allo stato di interventi di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione, al fine di sollecitare imprenditori locali ben inseriti nel tessuto produttivo salernitano ad intervenire con solerzia per acquisire e rilanciare la prima compagine sportiva della città. E’ necessario far presto per evitare di accumulare ulteriori ritardi che potrebbero poi rivelarsi non più riparabili. Affinché chi intraprende possa, con solerzia e determinazione, avvicinarsi ed occuparsi di calcio a Salerno è, però, necessaria trasparenza e che ogni cosa sia ben comprensibile. Sarebbe doveroso che l'amministrazione comunale facesse chiarezza, ad esempio, una volta per tutte, su alcuni elementi che potrebbero incidere sul valore delle azioni della Salernitana calcio ed eventualmente velocizzarne la cessione delle stesse dal trust ad altro proprietario. Nel 2012 la proprietà uscente (Celano si rifersice al trust che dovrà portare Lotito e Mezzaroma alla vendita delle quote entro dicembre 2021) ebbe il merito di acquistare i simboli del calcio cittadino".

Lo scenario

"Lo fece - prosegue Celano - a seguito di un avviso pubblico di manifestazione di interesse, emanato dall’allora Amministrazione comunale, che prevedeva che il soggetto che avrebbe fatto rinascere il calcio a Salerno si sarebbe dovuto impegnare al fine di salvaguardare la tradizione sportiva della città,  a cedere a titolo gratuito al Comune la denominazione, il logo e i colori sociali (postilla del paragrafo “E” del quarto punto del bando). La nuova proprietà, insomma, dopo aver acquistato i beni immateriali (il numero 1919; il nome Salernitana; il simbolo ippocampo o cavalluccio marino; i colori sociali granata; i diritti all’utilizzazione economica delle opere fotografiche, cinematografiche ed audio-visive; il dominio relativo al sito web www.salernitana.it) avrebbe dovuto girarli senza esitazione ed a titolo gratuito al Comune. Non è mai stato chiaro alla tifoseria ed alla città se, nonostante le rassicurazioni verbali da parte di legali della società sulla necessità del rispetto di quanto previsto nel bando emanato dal Comune, la donazione alla comunità dei simboli della passione della città si sia mai effettivamente materializzata. Non è chiaro neppure se e cosa abbia fatto l'Amministrazione comunale per indurre al rispetto di quanto eventualmente sancito nel bando, al fine di entrare in possesso di quei beni immateriali che devono appartenere esclusivamente a Salerno. Tale vicenda va chiarita, anche per evitare che chi deve cedere la proprietà della Salernitana tenga conto del valore di beni che, per impegni assunti, dovrebbero non essere inclusi nel patrimonio della società. Appare evidente che tale chiarimento rassicurerebbe la tifoseria sulla proprietà di beni cui la città è fortemente legata e, nel contempo, darebbe elementi aggiuntivi a chi ha il compito di valutare la Salernitana, rendendo una minore pretesa economica più agevole il passaggio delle azioni ad altra proprietà, che si spera possa essere solida ed in grado di allestire una squadra capace di mantenere la categoria che la città merita. Si chiede, pertanto, formalmente, con la presente, di avere copia del bando succitato ed ogni altra documentazione (anche scambi di corrispondenza) che abbia riguardato la vicenda e che sia stata prodotta dalle parti a seguito dell'acquisto dei beni immateriali della Salernitana. Si chiede, evidentemente, copia dell'atto (se esiste) eventualmente prodotto che attesti il passaggio dei simboli della Salernitana dalla società al Comune. Nel caso non fosse avvenuto tale passaggio si chiede di conoscere ogni atto disposto dalla amministrazione per indurre al rispetto di quanto previsto nel bando".

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