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E' morto Pasquale Casillo, ex patron granata: i ricordi di Salerno

Fu il promotore della multiproprietà, oggi osteggiata dai tifosi della Salernitana. Scintille con il Siberiano, in una delle rare apparizioni del capo ultras in tv. All'Arechi mandò Delio Rossi ed i granata vinsero il campionato

E' morto Pasquale Casillo, "re del grano", artefice del miracolo Foggia. Nella stagione 1993-1994 acquistò anche le quote azionarie della Salernitana. Era anche il proprietario del Bologna: fu il precursore della multiproprietà. C'era il Foggia e poi c'era la Salernitana. Casillo un giorno decise di mandare all'ombra dell'Arechi un giovanissimo Delio Rossi. Fu indifferenza a prima vista, solo dopo amore folle: in ritiro la contestazione ultras fu vibrante, la Salernitana non piaceva ma sbocciò pian piano e vinse i playoff con la Juve Stabia.

I dissidi con la città

Casillo cedette le quote azionarie ad Aliberti. Lo chiamava Nellino poi c'è stata una lunga querelle giudiziaria, senza esclusione di colpi. Il re del grano si è avvalso a Salerno di stretti collaboratori: Franco Del Mese, Antonio Lo Schiavo su tutti, ma anche e soprattutto Peppino Pavone. Con la città e la tifoseria granata i rapporti sono stati sempre burrascosi. "Non può venire un mammasantissima a dirci "se vi sta bene, venite allo stadio, altrimenti potete anche starvene a casa. Quella è nostra, è la nostra vita". Così Carmine Rinaldi Siberiano, indimenticato capo ultras, in una delle sue rare apparizioni televisive, parlò di "Don Pasquale" e della Salernitana.

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