Magia di Anderson tra le pozzanghere: la Salernitana batte l'Ascoli all'Arechi
Partita giocata su un campo pesante poi ridotto a pantano per l'incedere della pioggia. Presente in tribuna anche il co-patron Claudio Lotito. A pochi secondi dall'inizio del secondo tempo, avvertita anche allo stadio una scossa di terremoto
Palo e incrocio dei pali, pioggia battente, una scossa di terremoto avvertita anche sugli spalti e in tribuna stampa. Quando la sfortuna e il meteo inclemente paiono prendere il sopravvento, Castori manda in campo André Anderson e il brasiliano ripaga la fiducia con una giocata di classe. Il gol che consente alla Salernitana di battere l'Ascoli matura al 42' della ripresa, tra le pozzanghere. Il brasiliano ricevuto in dote dalla Lazio prende la mira dai 20 metri e con un tiro di destro a giro infila Leali. La Salernitana vola e il tecnico Castori, che vince di nuovo la partita con i cambi, esulta a pugni stretti.
La soddisfazione del tecnico
"Il gol di Anderson ha reso giustizia, con una perla, alla partita che meritavamo di stravincere. Ho detto che era rifinitore e trequartista. Oggi l'ho messo in fascia. Ha fatto benissimo questa giocata. Lo mettiamo dove serve. Le condizioni meteo e il terreno pesante hanno reso tutto più difficile - ha detto Castori a fine partita - L'episodio che loro contestano non era calcio di rigore. Noi non abbiamo rubato nulla: non bisogna millantare, reclamare né simulare, perché il calcio di rigore che l'Ascoli ha invocato non c'era e Lopez ha toccato il pallone. E' stata una battaglia calcistica, i ragazzi si impegnano e si è creato un gruppo vero che lotta e che ha umiltà. Quello che producono i ragazzi in partita è frutto del lavoro settimanale. E' stato un test molto importante per verificare la nostra condizione fisica e atletica. Vuol dire che la squadra, cambiata poco nelle tre partite in otto giorni, ha tenuta e condizione. Il primo pensiero di fondo era creare organizzazione di gioco e assetto in campo, automatismi, il pensiero che la squadra deve avere nello sviluppare le partite. Sta accadendo. C'è stata presenza di pubblico che anche se con poche unità è un segnale importante di ripresa e di normalizzazione, ammesso che ci sia. Questa squadra si sta accattivando le simpatie della gente e merita l'apprezzamento della tifoseria. Se si dovessero riaprire le porte al pubblico nella totalità, sarebbe una cosa fantastica. C'è adesso questa partita di Coppa Italia e ne approfitteremo per allargare il ventaglio e dare spazio anche a qualche giocatore che è a corto di minutaggio. Lotito è venuto nello spogliatoio e ci ha fatto i complimenti per la bella prestazione".
Tifosi e co-patron
Circa trecento supporter rispondono all'invito della Salernitana, acquistano il biglietto e si sistemano infreddoliti nel settore Distinti. In tribuna, invece, a pochi metri dal direttore sportivo Fabiani, c'è anche il co-patron granata Claudio Lotito, presente allo stadio Arechi per la seconda gara consecutiva. L'allenatore Castori conferma il modulo 4-4-2 e le ali di Vicenza (Kupisz e Cicerelli) dopo l'infortunio di Lombardi. Avvicendamento nel ruolo di terzino sinistro: c'è Veseli e non Lopez.
La cronaca
Salernitana subito con ritmo tambureggiante. Al 2', percussione di Tutino, tiro "murato" da Avlonitis. La palla schizza sul terreno bagnato, raggiunge le zolle di Cicerelli che indirizza verso Casasola. Tiro immediato, respinto da Leali. Al 10' il portiere dell'Ascoli è prodigioso quando si distende sulla propria sinistra per deviare in calcio d'angolo il pallone che Schiavone calcia di destro a giro. La Salernitana beneficia anche di due ripartenze ma non le sfrutta: dapprima Tutino non chiude il dai e vai con Kupisz e l'Ascoli, ripartito fulmineo in campo aperto, viene frenato da una bella diagonale di Di Tacchio; in seguito Tutino perde il tempo della battuta ed i marchigiani, dopo aver recuperato il possesso del pallone, portano al tiro Bajic (alto). C'è lavoro anche per Belec che respinge, appostato sul primo palo, il tiro di Cavion al 17'. La partita si svolge con continui ribaltamenti di fronte e al 20' Cicerelli serve Tutino. L'attaccante raggiunge la linea di fondo e crossa al centro ma non c'è nessun compagno di squadra pronto al tap-in.
La grande chance e il rischio
Al 26' la Salernitana ha una ghiotta occasione per portarsi in vantaggio. Apertura di Di Tacchio che mette in moto Tutino, in posizione più defilata, quasi sulla fascia destra. L'attaccante granata punta l'avversario e tira forte, rasoterra. Il pallone rimbalza sullo stinco di Brosco e incoccia il palo alla destra di Leali. Raccoglie Djuric che serve Di Tacchio. Il sinistro a giro è in bello stile ma la mira è alta. Al 31', Gyomber mura il tiro di Tupta ma la respinta diventa assist per Pierini che di sinistro a giro mira all'incrocio: alto di un soffio, brividi per Belec.
La ripresa, le occasionissime, il gol
Si apre con una sostituzione su sponda ascolana: esce Sabiri, lo rileva Lico. Al 3', sfortuna e bravura di Leali si fondono. Dapprima Schiavone incoccia l'incrocio dei pali con un bolide dalla distanza. Cicerelli rimette in gioco, liscio di Tutino e tiro di Aya: prodigioso Leali da terra con la mano di richiamo. La partita resta in bilico e dopo Leali sale in cattedra Belec: il portiere nega il gol a Tupta, appostato in area piccola (22'). Alla fiera delle grandi occasioni si iscrive di diritto anche Djuric al 27': è forte e teso il cross di Kupisz, il gigante bosniaco si arrampica su Brosco ma il colpo di testa, da posizione favorevole, è alto. Doppio cambio granata al 32': Lopez rileva Veseli e Anderson sostituisce Cicerelli. Ci prova anche Casasola al 40': Leali blocca a terra. Poi il lampo di Anderson che spacca la partita. I pochi tifosi fanno festa con un coro: "Fino alla fine Salernitana".