Ardita, orgogliosa e fiera: avanti Bersagliera, a Pescara manca l'ultimo sforzo
Questa squadra, famiglia, gruppo, truppa, invece, ha dovuto stringere i denti, mordere le caviglie (metaforicamente) e il pallone (lo fece Jaroszynski a Cittadella) per diventare solida, forte, inossidabile. Manca l'ultimo sforzo
È il segno del destino, è il giorno del destino: 10 maggio, la mente vola al 1998. Era… il 10 maggio e la Salernitana chiuse il cerchio, ufficializzò quanto aveva già di fatto conquistato a marzo e conquistò la Serie A, allenata da Delio Rossi. Questa squadra, famiglia, gruppo, truppa, invece, ha dovuto stringere i denti, mordere le caviglie (metaforicamente) e il pallone (lo fece Jaroszynski a Cittadella) per diventare solida, forte, inossidabile. Non è la più forte di tutte, questa Salernitana, ma la più convinta di tutte, squadra di categoria, costruita per crederci e per vincere attraverso la lotta.
Lo scenario
Ecco perché oggi, contro il Pescara scosso dalla retrocessione allenata da un tecnico scosso dall’aggressione vigliacca subita dalla figlia di 18 anni, sarà necessario non distrarsi dal rettangolo di gioco, senza fare calcoli. Il Monza terzo in classifica a -2 è in agguato e pure il Brescia, che lotta ancora per i playoff e sfida i brianzoli. Castori, guarito dal Covid, ha chiesto alla sua squadra di gettare la calcolatrice: conterà solo la Salernitana, tutto il mondo fuori. I co-patron Lotito e Mezzaroma dovrebbero essere presenti allo stadio Adriatico. Lotito c’era anche nella breve gestione Menichini, quando la Salernitana non riuscì ad evitare la trappola dei playout. Pescara, nella storia granata, ha tolto tanto ma l’Abruzzo, nella storia granata ha anche dato: la favola di Tom Rosati e Pierino Prati a L’Aquila, la salvezza ai playout a Lanciano, la favola di Castori nata proprio a Lanciano, dov’è decollata la sua carriera. Oggi il mister festeggerà 500 partite da allenatore. Non vuole fermarsi e soprattutto attende di tagliare il traguardo della promozione in Serie A per un altro giro di giostra, come ha spesso detto, riferendosi all’impresa conquistata a Carpi. Manca l’ultimo sforzo, l’ultimo strappo, l’ultima curva. Poi… hastag e parola d’ordine: “Zitt”.