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Occasione sprecata, la Salernitana pareggia con il Cosenza: tabù Arechi

Allo stadio ritorna anche il co-patron della Salernitana, Claudio Lotito. A metà primo tempo si fa male il cosentino Mbakogu, dopo Schiavi. Silani in dieci uomini dal 2' della ripresa. Clamorosa palla gol fallita da Kiyine. Palo pieno di Sciaudone

Occasione sprecata, tanti rimpianti. La Salernitana all'Arechi non sa più vincere e il Cosenza la imbriglia in inferiorità numerica dal 47'. I granata collezionano il decimo risultato utile ma falliscono l'assalto al secondo posto.

L'analisi di Castori

"Abbiamo fatto male ed è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo perso un'occasione e oggi dovevamo fare un altro tipo di partita. Questo è colpa nostra. A me non piace raccontarla: non si è fatta la partita giusta, abbiamo lasciato il ritmo in mano a loro. Nella ripresa abbiamo cambiato due esterni, due punte, un trequartista, poi cambiato trequartista e un altro po' ci usciva la beffa. Questa è dimostrazione del fatto che non conti solo la qualità ma anche l'equilibrio". Le cause? "Non so se è dipeso dalla voglia di fare dopo i risultati delle altre. Noi in ogni caso abbiamo preso un punto che ci porta al secondo posto. Dobbiamo recitare il mea culpa. Djuric doveva ricevere i cross dal fondo del campo e non dalla trequarti diritto per diritto". A che cosa va attribuito l'atteggiamento? "Arriviamo più nervosi che carichi di adrenalina. All'inizio aggressivi, stretti e corti, poi non siamo stati più capaci di sbloccare questa inerzia". All'Arechi non si vince in casa dalla partita con il Pescara: "Non voglio allargare il contesto - replica Castori - Nelle altre partite, ad esempio Chievo e Spal, si meritava di vincere. Non dobbiamo prenderci un'etichetta: siamo in ogni caso secondi in classifica e non mi piace buttare tutto. Sono solo arrabbiato della prestazione di oggi ma non voglio allargare il concetto. Rivedrò tutta la partita e poi mi piace analizzarla pubblicamente. Le parole sono come l'acqua: quando si buttano non tornano indietro e per questo motivo, siccome non mi tiro indietro, voglio prima osservare e poi parlarne con loro. Lotito nello spogliatoio non era contento e ha manifestato la propria amarezza. Abbiamo fatto il gioco del Cosenza, abbiamo aperto male il campo e non siamo riusciti ad allargare il gioco. Abbiamo sbagliato anche l'ultimo passaggio che poteva mandarci in porta e li abbiamo fatti palleggiare". Gli scenari e la bagarre: "Non ho paura, perché so che la squadra ha fatto una partita brutta ma non  è questa, non è il massimo della sua espressione. Abbiamo davanti un campionato equilibrato, tutti raccolti in classifica". Aya recupera? "Non ce la fa: non è niente di grave ma due gioca passano subito, noi dopodomani partiamo già. Giocare sempre è un'abitudine e dobbiamo subito metabolizzare. Dobbiamo adesso fare un esame di coscienza: non sto dicendo che le partite non si possono pareggiare, ma che non si possono giocare così".

Le premesse

Il pareggio del Venezia, le sconfitte di Frosinone e Chievo e il ko del Monza a Reggio Calabria. Prima di scendere in campo, la Salernitana fa il pieno di "buone notizie" dagli altri campi. E' una occasione speciale all'Arechi, da non fallire per spiccare il volo. Al cospetto di Claudio Lotito, co-patron granata, e del presidente cosentino Guarascio, la squadra di Castori viene subito accolta da due striscioni.

Le dediche

Il primo fa piangere e l'altro fa sperare. "Ciao Ninno" è il messaggio che gli amici di sempre hanno voluto dedicare ad Antonio Villari, il fotoreporter morto di Covid. Il team manager della Salernitana, Salvatore Avallone, prima della partita, ha deposto fasci di fiori nei pressi della postazione di bordocampo, dove Villari era abituato a fare "clic". L'altro striscione, presente già da stamattina, è dei tifosi che suonano la carica: srotolato nei Distinti, il drappo "Uniti si vince, forza Salernitana".

L'imprevisto del Cosenza e le insidie dei calci piazzati

Un'altra tegola sulla testa di Occhiuzzi. La difesa cambia ancora in casa silana: Schiavi, l'ex, non riesce a scendere in campo per un problema muscolare dell'ultim'ora. Lo sostituisce Antzoulas, greco, 21 anni. Castori chiede ritmo e aggressività: è il suo mantra ma la squadra esegue solo per 15-20': Kupisz al posto di Casasola a destra e Jaroszynski che incrocia Gerbo sull'altra fascia, insieme a Capezzi. Mbakogu, ex pupillo del tecnico granata, è l'osservato speciale della Salernitana. Al 13', dopo fallo su Gerbo e battuta di Petrucci, l'altro ex Sciaudone gira di testa e non trova di un soffio il palo lungo, alla destra di Belec. Qualche minuto prima, acrobazia di Capezzi ma conclusione telefonata. Dalla parte apposta - trequarti sinistra con Tremolada - il Cosenza scodella un altro cross che Gliozzi, di nuovo dimenticato, non aggancia. La risposta granata è una sponda di Tutino che innesca Coulibaly. Pallone in area, impatto di Jaroszynski che si propone ma impatta non benissimo.

Salernitana-Cosenza allo stadio Arechi - gallery

Saracinesca Belec

Un altro ex golden boy della Lazio, Luca Crecco, scappa via (ma il pallone probabilmente è uscito) sulla sinistra e crossa teso: Mbakogu si fionda in scivolata ma non ci arriva. Mentre Mbakogu si ferma per un guaio muscolare al flessore sinistro (entra Carretta), la Salernitana comprende di aver bisogno di un episodio, un guizzo, una incursione: ci prova Coulibaly, senza fortuna. Poi deve abbassare la saracinesca lo sloveno Belec, alla sua centesima presenza in Serie B, nelle gare di stagione regolare. Accade tutto al 35': cross di Carretta da destra, Bogdan percepisce l'arrivo di Gliozzi ma lo perde di vista. Colpo di testa sotto la traversa e Belec ci mette la manona, d'istinto. Sulle fasce, dove il Cosenza sfonda, è anche una questione di caratteristiche: i silani sono svelti e trovano l'uno due, i granata faticano. La Salernitana deve fare tutto di fretta. Si procura un'occasione al 41', Kupisz mira male verso la testa di Djuric che non riesce a completare la torsione. Poi è bravo il gigante bosniaco ad arrampicarsi in area al 43': la sponda per il possibile inserimento di Kupisz è perfetta, ma è provvidenziale anche la diagonale di Petrucci.

La ripresa

Subito una novità e poi la possibile svolta. Castori mischia le carte e sostituisce Capezzi con Kiyine, più offensivo. Poi Petrucci salta con il gomito alto su Djuric: secondo cartellino giallo e Cosenza in dieci uomini dal 47'. Occhiuzzi replica: fuori Tremolada, dentro Kone. Ancora un cambio per la Salernitana: dentro la velocità di Cicerelli, un brevilineo. Il primo, vero tiro in porta della Salernitana è storia del 70': uno, due di Kiyine con Djuric, il marocchino tenta il destro a giro ma Falcone si accartoccia e blocca a terra. Ci prova anche Coulibaly al 71', dopo assist di Kiyine, ma il pallone finisce altissimo.

La palla gol

La Salernitana aumenta i giri del motore e l'occasionissima arriva al 72'. Kupisz sfonda sulla fascia destra ed è bravissimo a pescare l'inserimento di Kiyine alle spalle della difesa del Cosenza. La conclusione è quasi un surplace, forse dettata dalla sicurezza di far gol: piatto destro ma non angolato, Falcone è reattivo e ci arriva con la gamba.

Il brivido

Errore grave di Coulibaly in uscita: calcia l'erba e poi il pallone, viene fuori un assist nella terra di mezzo che Carretta smista per Sciaudone. Tiro immediato, in diagonale, e palo pieno, alla destra di Belec (78'). Replica Di Tacchio ma il tiro è a lato.

Il triplo cambio

Per l'assalto finale, Castori manda dentro Durmisi, Gondo e Anderson al posto di Coulibaly, Tutino e Kupisz. Cicerelli passa a destra, il brasiliano tra le linee. Conclude subito Anderson all'85' ma il tiro è telefonato, tra le braccia di Falcone. Non basta: la Salernitana sbatte sul Cosenza e sui propri rimpianti.

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