Salernitana, clamoroso: "Mario Somma è andato via di sua spontanea volontà"

C'è di che impazzire. Non si placano le polemiche, i veleni, i dubbi e le ambiguità intorno a quanto è successo nel cruciale pomeriggio di Domenica 17 Agosto. Il divorzio tra Somma e la Salernitana è un tema ancora non caldo, ma ruggentemente infuocato. Lastricato di rabbia. L'ex trainer granata, giunto a Salerno appena poco più di due mesi scaldando un ambiente depresso, è andato via lasciando dietro di sè un'ondata enorme di elettricità ad alta tensione: tifoseria contro la presidenza e il D.S. Angelo Fabiani, rabbia generale, amarezza e costernazione. E la conferenza stampa di ieri all'ex Polo Nautico di Salerno, dipanatasi all'indirizzo dell'accusato Angelo Fabiani e durante la quale Somma per ben due ore ha questionato su tutto e sbandierato la sua verità, ha, come era prevedibile, aizzato ancora più gli animi: la tifoseria resta in aperto assetto polemico contro lo stato maggiore granata;  la stessa presidenza ha risposto con un comunicato ufficiale etichettando come "confuse" le argomentazioni addotte da Somma a suffragio del suo abbandono della guida tecnica della squadra; il D.S. granata che ha intenzione di adire le vie legali a tutela della propria immagine nei confronti dell'ex coach granata. C'è di tutto in questa sorta di "tutti contro tutti", in un tritacarne di "verità", "retrocena", accuse al vetriolo, veleni e polemiche. Due mesi e mezzo circa è durato il matrimonio tra Somma e il sodalizio del duo Lotito-Mezzaroma, quanto basta per dar vita ad un giallo interminabile, dai toni tutt'altro che al miele sui perchè e i per come del divorzio. E sotto la coltre dell'addio si scoprono anche iniziative legali intraprese dal calciatore Giacomini nei confronti di Somma per il presunto indebito trattamento ricevuto. 

Dopo che l'ex trainer ha sviscerato la sua verità, ecco che ne riecheggia un'altra, antitetica e non meno imbarazzante. E' il quotidiano Metropolis, in esclusiva, ad averla raccolta: non si sarebbe trattato di un esonero, come evidenziato da Somma con eloquenza a microfoni, taccuini e telecamere, ma di una libera scelta dello stesso che non se la sarebbe sentita di affrontare un'avventura da vincere. Da vittima immolata sull'altare imbandito dal D.S. Angelo Fabiani, Mario Somma, stando sempre alle indiscrezioni raccolte da Metropolis, passa ad artefice della rottura, in quanto patron Lotito non avrebbe imposto "scelte", ma avrebbe soltanto suggerito al suo dipendente come avrebbe dovuto risolvere delle spinose questioni per non ritrovarsi con problemi durante il corso della stagione, il tutto mantenendo "carta bianca" al D.S. Fabiani, il quale costituisce un punto fermo imprescindibile. Dalle stesse pagine del quotidiano si legge che, dunque, Somma non è stato esonerato ma avrebbe deliberatamente scelto di andar via da Salerno, laddove vincere è un obbligo, e lo è ancora di più quando è stata allestita una squadra molto competitiva. Lo stesso Metropolis osserva che è molto comodo rinunciare ai soldi di un contratto da allenatore ed andarsi a sedere su uno scranno di commentatore televisivo dopo aver avuto una semplice discussione e voltato le spalle alla Salernitana, senza assumersi le proprie responsabilità, a campionato non ancora cominciato, quando ancora non si può essere giudicato per i risultati e quando, anzi, l'unica gara ufficiale è terminata con una sconfitta (1-0 ad Alessandria in Coppa Italia).

Un bailamme di voci, rumors e "scoop" in uno scenario ambiguo, oltremodo chiacchierato e urlato. Un tourbillon di cocenti polemiche, ingigantito dall'ultimo intervento di Somma e che un Agosto privo di vento non riesce a spazzar via. A chi giova tutto ciò? Serve ora un colpo di coda in questo scorcio d'estate di polemiche accecanti: conquistare il 31, contro il Cosenza, con Leonardo Menichini in panca, la prima di una lunga serie di vittorie.