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Calaiò e Lopez si presentano: "Vincere". Andrè Anderson in nazionale

"Il nostro obiettivo devono essere i playoff - ha detto l'attaccante - per me la maglia 19". Lopez: "L'Arechi deve tornare fortino"

"Mille volte grazie per aver preferito Salerno ad altre piazze nelle quali avrebbe potuto godere di qualche vantaggio economico in più. Ringraziamo anche chi ha preferito altre destinazioni", ha detto Fabiani presentando Emanuele Calaiò e annunciando la convocazione di Andrè Anderson in nazionale italiana under 20 (Tirrenia, 10-13 febbraio). Poi improvviso black out elettrico, tutta la zona della Costa Sud resta al buio e Calaiò non fa in tempo a rispondere alla prima domanda. L'impasse dura diversi minuti. Fabiani si allontana e Calaiò resta al buio con i giornalisti e l'addetto stampa Gianluca Lambiase. Tutto OK alle ore 17.45. Calaiò riparte dai mesi trascorsi a chiarire la sua posizione dopo le situazioni extra calcio vissute a Parma :"Non è stata un'estate facile, sono rimasto a guardare per cinque mesi. Adesso ho motivazioni feroci, ho l'entusiasmo di un ragazzino di 17 anni al primo giorno di lavoro. Finalmente la squalifica è finita, ho fatto una scommessa con questa società e mi sono rimesso in gioco. E' una sfida con me stesso: voglio dimostrare di poter ancora fare bene, alla mia età". Sulle prospettive della squadra, ha risposto così: "La B si è livellata. Se c'è un gruppo importante e sei lineare durante la stagione, si può arrivare lontano. Abbiamo un mix di giovani ed esperti e voglio dare una mano alla società ma anche ai più giovani. Abbiamo un buon potenziale, c'è una piazza che spinge, il nostro obiettivo sono i playoff. Rappresentano un terno a lotto, speriamo di finirci dentro. Era scontato che non potessi esserci a Padova perché la firma è arrivata solo giovedì. Oggi ho fatto il primo allenamento, manca il ritmo partita ma con l'aiuto dello staff posso essere pronto entro due settimane".

La lettera

La lettera ai tifosi del Parma ha fatto un po' mugugnare l'ambiente granata. Calaiò spiega: "Dopo quasi 40 gol in due anni, dopo quello che è successo quest'estate e per i due anni splendidi vissuti con la famiglia mi sentivo di ringraziare. Non ci sono stati retroscena con Ceravolo e Dezi che non sono più venuti. Pensavo che avessero voglia di giocare, visto che anche loro giocavano poco. Saranno affari loro: sono uno che se non gioco mi rode". Riguardo le caratteristiche, Calaiò aggiunge: " Sono molto mobile e duttile, occupo l'area di rigore ma mi piace anche venire incontro al pallone ed aiutare la manovra. E' una sfida per me: sono quattro, cinque anni che sento dire "Calaiò è vecchio" però poi alla fine i gol li faccio. Se penso a Quagliarella e Pellisier, trovo motivazioni. Non ho mai fatto previsioni sui gol e non mi sono mai sbilanciato. So soltanto che dovunque sono stato ho sempre sudato la maglia e ho sgobbato. Il mio obiettivo è arrivare a 200 gol in carriera con la maglia della Salernitana. Ritrovo Calaiò e Schiavi, prendo la maglia numero 19. All'andata è finita male e questo ricordo deve essere sfogo e stimolo per ribaltare tutto. Il Benevento è tra le più forti, come il Brescia ma in campo può succedere di tutto e noi dobbiamo ritornare dove ci compete, almeno nei playoff".

Lopez e la sfida dell'ex

Calaiò in bilico per venerdì con il Benevento. Walter Lopez, invece, giocherà ed esordirà con il Benevento, sua ex squadra. " E' un derby - dice Lopez - e dobbiamo vincere. Sono stato al Benevento ma non guardo piú al passato. Sono qui per vincere e per far contenti i miei nuovi tifosi. Ho preso la maglia numero 3 e sono un mancino. Sulla fascia sinistra posso fare un po' tutti i ruoli, un po' meno il difensore centrale a sinistra  ma all'occorrenza mi adatto. Le mie caratteristiche sono l'agonismo e la voglia di fare. Quando arriva il centenario sono sempre ricorrenze importanti. Abbiamo cominciato con un punto a Padova, adesso l'Arechi deve essere il nostro fortino. Il Benevento si batte facendo un gol più di loro. Li rispettiamo ma non abbiamo paura".

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