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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Torce, striscioni alla stazione e allo stadio: gli ultras ricordano Simone, Peppe, Ciro, Enzo

Una delegazione della dirigenza granata e il Comune di Salerno, rappresentato dall'assessore allo sport Angelo Caramanno, hanno deposto fiori sulle tombe dei 4 giovani morti nel rogo del treno Piacenza-Salerno.

E' il giorno del ricordo e delle ferita sempre aperta. E' il giorno dei dubbi, perché la ricerca della verità si è spesso scontrata con un muro di omertà. Quattro giorvani tifosi della Salernitana morirono nel rogo del treno Piacenza-Salerno, il 24 maggio 1999. 

La visita 

Una delegazione della dirigenza della Salernitana e il Comune di Salerno, rappresentato dall'assessore allo sport Angelo Caramanno, hanno deposto stamattina fiori sulle tombe dei 4 giovani morti nel rogo del treno Piacenza-Salerno. Il club ha portato ghirlande di rose rosse che formano la lettera A. L'amministrazione comunale, invece, ha deposto rose bianche: nastri con i colori di Salerno. 

La tragedia

Il treno si mise in viaggio con 1500 persone a bordo. Partì da Piacenza, diretto a Salerno. In marcia alle ore 20.07 del 23 maggio 1999, sbucò in fiamme dalla galleria Santa Lucia alle ore 8.23 del giorno dopo. I macchinisti Carmelo Amico e Mauro Arganti non riuscirono ad evitare la morte di Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato, Enzo Lioi, Simone Vitale. Simone fu in grado più volte di guadagnare l’uscita e di mettersi in sicurezza. Tornò indietro, ne strappò tanti alle lingue di fuoco ma non ritrovò più la luce e la salvezza. Sabato scorso, in occasione dei festeggiamenti per la promozione in Seria A della Salernitana, gli ultras Centro Storico hanno ricordato i quattro giovani con una scenografia che ha riprodotto i loro volti.

Lo striscione di piazza Vittorio Veneto

Il ricordo degli ultras

"C'è un filo che lega cose apparentemente lontane - scrivono gli ultras del Direttivo Salerno in un post accorato, pubblicato su Facebook - Alcuni le chiamano coincidenze, ma è un filo invisibile che lega ricordi ed emozioni. Emozioni, soffocate, dolorose che vorresti lasciare andare, liberare, come un vento impetuoso che tutto porta via. Ripensi, con la mente ritorni e vorresti urlare contro il vento... non doveva andare così quell'anno, non doveva andare così quel giorno.....Forse doveva andar così. Non servono le parole. Silenzio. Batte il cuore. Lo stavamo aspettando, quel treno, su quella banchina dove tutti eravamo fermi e immobili a 22 anni fa, ad un treno che da quel maledetto tunnel doveva uscire. Vi abbiamo visto e per la prima volta non era fuoco assassino la luce che abbiamo scorto. Vi abbiamo visto come doveva essere e non fu, vi abbiamo visto cantare ebbri di felicità e con le bandiere sventolanti dai finestrini e le sciarpe al collo. E insieme a voi i tanti che non sono più al nostro fianco. E in un attimo immaginato adulti, uomini, padri vivere una vita che dovevate vivere e con una squadra da sostenere come geneticamente impresso in chi vive la nostra terra. Vi abbiamo chiamato per nome tra la folla festante...Ciro, Peppe, Simone, Vincenzo...e come d'incanto si sono voltati tutti...perchè negli occhi e nel profondo di tutti eravate e restate lì e per sempre. Sono lacrime il vostro ricordo. E come un attimo o l'eternità sono sempre tempo, dolore e gioia: sono sempre lacrime. Nulla vale più di una vita, nulla può lenire quel dolore così atroce. Quel giorno, quella tragedia sarà difficile da cancellare impossibile da dimenticare. Oggi più di sempre e per sempre, non vi dimenticheremo". In serata, un gruppo di tifosi ha esposto un lungo striscione davanti alla stazione ferroviaria. Luogo simbolo: il convoglio speciale con a bordo i tifosi della Salernitana sbucò in fiamme dalla galleria Santa Lucia. Su metri di carta, gli ultras hanno scritto: "24 Maggio 1999: quel tragico ritorno in città, una ferita ancora aperta che mai si sanerà, a voi dedichiamo questa Serie A! Ciro, Peppe, Enzo e SImone. I vostri nomi incisi nell'eternità". La firma è del Direttivo Salerno.

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