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La Salernitana stecca i playoff, le condizioni di Ventura: "Resto se prosegue la semina"

Dopo la bruciante sconfitta casalinga contro lo Spezia, che esclude la Salernitana dalla corsa playoff, il tecnico granata fa luce sul futuro

Dopo la bruciante sconfitta casalinga contro lo Spezia, che esclude la Salernitana dalla corsa playoff, il tecnico granata Gian Piero Ventura fa luce sul futuro e detta le condizioni. "Ventura vuole restare se la società vuole proseguire la semina", dice pochi minuti dopo il fischio di chiusura della partita che i granata perdono 1-2.

I dettagli

"Abbiamo incontrato una squadra più forte di noi e abbiamo fatto quello che potevamo fare. Questa partita è stata determinata da due episodi e regali clamorosi: 1-1 palla nostra e gol per loro e poi l'espulsione di Maistro. Nel corso del campionato avevamo bisogno di far ben altre prestazioni ma oggi c'era bisogno solo di fare risultato. Il rammarico è per questi due episodi, oggi. Il rammarico di tutto il campionato, invece, è che abbiamo lasciato dei punti per strada e siamo arrivati a giocarci tutto nell'ultima partita contro una squadra che ritengo grande favorita alla vittoria finale. Con le nostre problematiche siamo passati in vantaggio ma poi abbiamo preso il gol, una costante. E abbiamo perso la partita". Una gara fatta anche di scelte tecniche e tattiche. Gian Piero Ventura le motiva così: "Djuric stava zoppicando ed è entrato infiltrato come tutte le partite. Se vedo un giocatore che zoppica, devo prendere in esame la sostituzione". 
Il progetto Ventura prosegue? "Quando sono venuto ho accettato non un progetto ma una ricostruzione. Oggi ha più senso parlare di progetto. Di comune accordo con la società, pronto a portarlo avanti, se ci saranno le possibilità. Le squadre non nascono nello spazio di sei mesi. I gruppi forti si costruiscono pian piano, mettendo un tassello per volta. C'è grande rammarico per tutti, anche per i tifosi. Forse avremmo meritato di fare questi playoff ma forse altri lo hanno meritato di più. Adesso dobbiamo capire che cosa manchi per diventare come gli altri e trovarci al posto degli altri. Una semina l'abbiamo fatta. Adesso dobbiamo innestare rami che devono dare la fioritura. Siamo partiti da una situazione oggettivamente difficile e il rammarico cresce, perché siamo stati dentro i playoff per tre mesi. L'organico di Empoli, Frosinone, Cremonese è nettamente superiore. L'organico del Pordenone è superiore sul piano della mentalità, perché ci sono giocatori abituati a vincere. Sono in scadenza di contratto e da oggi sono un esterno. Da esterno, però, dico che si può costruire. Non butterei via tutto, come c'è la tendenza di fare. Lo dico da tifoso: ho visto l'affetto della gente e merita di più". 

Le ambizioni

Quelle di Ventura sono le stesse della proprietà e collimano? "Quando sono venuto non poteva esserci ambizioni. Nessuno ha mai parlato di Serie A e nessuna persona lo ha mai fatto. Quando si parla di ambizione, il discorso cambia radicalmente e vuol dire essere protagonista, vincere, trovarsi stabilmente nei piani alti della classifica. Non conosco altri tipi di ambizione. Ventura prosegue la semina se la società decide di seminare. Oggi non ho alcun contratto ed è normale che parli da esterno. E' altrettanto vero che c'è stima, che abbiamo un rapporto e che ci siamo confrontati. Ho detto il mio parere: non dico che Salerno debba avere l'obbligo di vincere ma deve avere l'ambizione. Per equipararci alle squadre nettamente superiori ed a quelle che hanno più mentalità, è evidente che ci sia un lavoro da fare. Un bel po' è stato già fatto ma ci sono ancora dei picchi negativi da eliminare. La ferita che i tifosi ed i calciatori hanno subito è una ferita che resta ma che ci insegna tante cose. Oggi tutti ci rendiamo conto che potevamo essere da tempo dentro i playoff. Quando aspetti tanto una partita, può succedere". 

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