Nell'indagine sono coinvolte anche altre cinque persone, tutte accusate di estorsione in concorso, responsabili dei singoli punti vendita che D.G.A. gestiva nell'Agro nocerino e nel resto della provincia di Salerno.
Parliamo di un debito di 50mila euro che salì a 93mila in venti mesi, di un altro, di 30mila, per il quale si chiese al debitore di versare mille euro al mese soltanto per coprire gli interessi
Sconosciuti i motivi di quelle richieste di soldi, avvalorate anche da una lettera minatoria lasciata nei pressi di casa della vittima, dopo il raid di fuoco risalente al luglio scorso. I tre hanno scelto il silenzio dinanzi al gip
Una madre e la figlia sono state condannate a 2 anni e 4 mesi per estorsione. Dietro minaccia, si sarebbero fatte consegnare dei soldi da un amministratore di condominio
Dopo il rifiuto, S.C. decise di vendicarsi del parroco, distruggendo gli pneumatici della sua Audi A4, parcheggiata in piazza San Giovanni. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento
La vittima denunciò i fatti ad aprile 2016, dopo aver subito minacce di gravi ripercussioni se non avesse effettuato un corposo sconto, pari alla metà della commissione prevista sull’intermediazione immobiliare
Finisce a processo per estorsione nei confronti di un imprenditore, lo scafatese di 48 anni, F.C. , atteso dal processo fissato per il prossimo 29 gennaio davanti al tribunale di Nocera Inferiore
I fatti risalgono al 2001, con un gruppo di persone che avrebbe rappresentato ad un ingegnere che alcuni pregiudicati di Eboli e Battipaglia lo avrebbero ammazzato, se non avesse consegnato loro la somma di 400 milioni di euro
Il bando di gara irregolare era stato indetto per permettere alla municipalizzata di individuare un partner industriale al fine di irrobustire la compagine societaria e poter successivamente allargare il proprio mercato
La minore era stata indotta a consegnare soldi per aiutarli a risolvere “problemi economici” con pericolosi pregiudicati e per paura che ci potessero essere ripercussioni su uno dei due che la giovane considerava il suo fidanzato
Sabato 29 settembre, l’uomo era stato fermato dagli uomini del Commissariato di Nocera dopo essersi reso responsabile di una tentata rapina. Armato di coltello aveva cercato di farsi consegnare l’incasso dalla titolare di una tabaccheria di via Napoli
In via Costantino l’Africano, dopo aver rubato prodotti alimentari dagli scaffali di un supermercato, avevano minacciato di ritorsioni il responsabile dell’esercizio commerciale
La Corte d'Appello ha confermato il verdetto dei giudici di primo grado. La vicenda che coinvolge gli imputati risale all'anno scorso, tra febbraio e maggio 2017, quando furono arrestati in flagranza il 58enne padre e il figlio 23enne
Venne contattato telefonicamente da un anonimo interlocutore, presentatosi come Maresciallo dei Carabinieri del Comando di Battipaglia, il quale richiese la somma di 8.500 euro per non arrestare il figlio
I carabinieri sottoposero il giovane a fermo, avendo raccolto nei suoi confronti chiari elementi di colpevolezza in ordine al tentativo di estorcere, prima con richieste telefoniche anonime, poi con una bottiglia contenente liquido infiammabile
Sono in quattro le persone arrestate dai carabinieri, dietro richiesta della Procura Antimafia, per l'attentato al locale in via Montegrappa, il 30 agosto scorso. In Cassazione per discutere sull'esigenza e fondatezza della misura cautelare
Continuano anche i controlli contro i furti: un polacco è stato accompagnato presso gli uffici della sezione Volanti, in quanto si aggirava tra le strade di Matierno con fare sospetto
Resta in carcere Giovanni Barbato Crocetta, il 24enne arrestato agli inizi di gennaio dai carabinieri con l'accusa di estorsione con metodo mafioso. Presentato ricorso in Cassazione
Il doppio protocollo d'intesa è stato firmato stamattina al Campus di Fisciano, coinvolge il dipartimento di Scienze Giuridiche e quello di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione. E' finalizzato alla creazione di un osservatorio per l'analisi dei dati e lo studio dei fenomeni estorsivi
Due persone finiscono a processo per aver incendiato a scopo intimidatorio 600 piante nel vivaio di un imprenditore. L'obiettivo era fargli vendere dei terreni. I due, secondo la Procura Antimafia, si muovevano per conto dell'ex clan Serino