I fatti contestati vanno dal 2014 al 2019, con i referti medici che raccontano di lesioni e contusioni mandibolari e alla testa, subite dalla donna, dopo le visite in ospedale
Accuse di maltrattamenti e lesioni vengono contestate ad un 48enne scafatese, finito nei guai per le botte alla madre, 83 anni, non in grado di difendersi dalle angherie dell’uomo
Finisce a giudizio un 49enne di Cava, che avrebbe sottoposto a continue vessazione psicologiche e fisiche i due, per poi essere allontanato dal giudice dopo la denuncia di una delle due vittime
I fatti sono localizzati a Baronissi, verso la fine del 2017. Stando alle imputazioni, l'uomo avrebbe sottoposto a reiterate forme di violenza fisica e psichica le due
Per l'uomo ci sarà ora il processo, definito dopo l'udienza preliminare presso il tribunale di Nocera Inferiore, dove dovrà difendersi da quanto gli viene contestato
Finisce a processo con il giudizio immediato un 45enne di Scafati, accusato di maltrattamenti aggravati da maggio 2012 ad agosto 2018, secondo una denuncia presentata in Procura dalla donna, ora parte lesa
L'accusa è di maltrattamenti. Stando alle accuse, l'uomo avrebbe ingiuriato il figlio, ogni volta che mostrava segni di ribellione, per poi sedersi sul suo sterno, impedendogli di muoversi e facendogli mancare il fiato
Oltre le botte, c’erano le sfuriate, gli oggetti lanciati via per ritorsione e la devastazione della casa, con i genitori costretti a vivere in una condizione di sofferenza fisica e psichica
I fatti risalgono al 2013, quando la donna sporse denuncia ai carabinieri. Il gup, in udienza preliminare, ha però disposto il non luogo a procedere per l'uomo
I fatti risalgono al 2018, con le accuse a riferire sulla donna ferita e costretta alle visite in ospedale, a Castiglione, per un colpo subito al posto provocato - secondo le accuse - dal marito
C'è questo contesto a fare da sfondo ad una condanna definitiva in Cassazione per un uomo di 50 anni, salernitano, accusato di maltrattamenti aggravati
La vicenda, riferita al luglio 2019, ricostruisce ripetuti atti di violenza, con il giovane a sottoporre la donna ad atti di sopraffazione fisica frequente, con costrizione psicologica fino a costringerla in un regime di vita insostenibile
Aveva violato il divieto di avvicinamento alla ex moglie e si era di nuovo avvicinato a lei. Era entrato in casa, aveva chiuso la chiave d’arresto impedendo l'erogazione idrica e aveva continuato a minacciare la donna
Nonostante la presenza degli agenti che cercavano di riportarlo alla calma, continuava ostinato nel suo atteggiamento violento e nel contempo minacciava di morte sia la madre che il fratello
Il provvedimento riguardava un caso di maltrattamenti nei confronti di un paziente: la lettera di comunicazione della sospensione cautelare, come confermano i giudici della Cassazione
I primi episodi risalgono al 2016, fino alla denuncia presentata dalla donna, vittima di una pressione psicologica continua, fatta di offese, minacce e botte subite dal proprio figlio
I fatti denunciati si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2017 e maggio 2018. A far scattare le indagini dei carabinieri la denuncia di una madre di uno dei bambini
L’imputato è stato raggiunto dalla richiesta di processo con rito immediato presentata dalla Procura, in possesso di prove concordi e univoche, con la decisione affidata al gip del Tribunale
Durante la giornata, la donna veniva controllata a distanza con una piccola telecamera collegata in remoto, posizionata sull’armadio. Immediato l’intervento dei Servizi Sociali del Comune e dei sanitari del 118
Quando il ragazzo fu denunciato, i carabinieri gli trovarono in tasca anche una pistola calibro otto a salve senza tappo rosso e un tirapugni. Circostanza, per la quale, dovrà rispondere con un secondo capo d'imputazione