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Sabato, 27 Aprile 2024
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Bernini ai ragazzi di Giffoni: "Più attrattivi per fermare la fuga dei cervelli. Non abbiate paura di sbagliare"

Il ministro dell'Università e della Ricerca ha risposto a numerose domande

"Non c'è un'unica ricetta, l'effetto bacchetta magica non funziona. Bisogna rendere l'Italia un Paese attrattivo per la ricerca. Siamo sulla buona strada perchè, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e con gli investimenti che abbiamo fatto sul diritto allo studio e sulla ricerca, abbiamo dato tanti soldi alle università e agli enti di ricerca". Lo dice il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo ai cronisti che, nel corso di un punto stampa al Giffoni Film Festival, le chiedevano come poter arginare la fuga di cervelli dall'Italia e, in particolare, dal Mezzogiorno. "Di solito - aggiunge - i ricercatori seguono i fondi, seguono la qualità della ricerca. Lavoriamo sulla mobilità sostenibile, sull'agricoltura tecnologica, sulla biodiversità, sui farmaci a tecnologia Rna, che sono quelli che ci hanno salvato la vita con i vaccini. Lavoriamo sul supercalcolo, sull'intelligenza artificiale, sulle tecnologie quantistiche". "Ecco - prosegue Bernini - per tutte queste, abbiamo fondi e abbiamo strutture che abbiamo creato con il Pnrr. Qual è la nostra grande sfida? Dare continuità a tutto questo. Sopravvivere al 2026 perchè i ricercatori verranno, ma dobbiamo dare loro ragioni per restare".

L'appello ai giovani 

Poi l’esponente del Governo Meloni ha aggiunto: “Giffoni è indispensabile. Devo dire che è indispensabile ai ragazzi, ma anche a noi perchè ci da' delle grandi lezioni di vita. Solo con una visione orizzontale si fanno circolare le idee, il verticale non funziona, funziona la comunità. Qui c'è veramente una comunita' di persone che ha voglia di fare, ha voglia di condividere, non ha paura di mettersi in gioco e che comincia, già da piccolissima, ad assumersi le sue responsabilità", ha aggiunto il ministro Bernini. Ai giovani, l'esponente dell'Esecutivo consiglia di "non avere paura di sbagliare. L'errore è creativo, assolutamente creativo". "Mai i ragazzi - aggiunge - devono pensare che, attraverso un errore, la loro vita sia compromessa. Le cose più grandi e più importanti al mondo, proprio come ricerca scientifica oltre che l'America, sono state scoperte per errore. Quindi, viva gli errori, si può sbagliare, si impara e poi si fa meglio".

La lingua italiana

 "I ragazzi devono essere molto orgogliosi della ricerca italiana e dei loro ricercatori perchè, nel mondo, in settori strategici, come l'aerospazio, la meccatronica, l'ingegneria, le nanotecnologie, la ricerca, l'agrifood parlano italiano. Tutte queste materie del futuro parlano italiano". Poi ha spiegato: "L'università, con i suoi corsi innovativi, per formare i ragazzi a dei mestieri che esistono solo in parte o che ancora non esistono. E' per questo che noi abbiamo raccolto la sfida, così come ci chiedono i ragazzi di fare, e abbiamo deciso di organizzare un Erasmus italiano che consenta ai ragazzi di girare per le università, perfezionando e rendendo più flessibile la loro offerta formativa", ha concluso il ministro.

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