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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Un farmaco anti-diabete cura anche l'insufficienza cardiaca: coinvolta anche l'Unisa nello Studio italiano

E’ il risultato dello studio tutto italiano, pubblicato su Cardiovascular Diabetology, realizzato da un team di ricercatori coordinati da Giuseppe Paolisso, docente all’Università UniCamillus di Roma e ordinario di Medicina Interna presso l’Università Vanvitelli di Napoli

Ha dimostrato di avere potenti effetti protettivi sul cuore, prevenendo eventi cardiovascolari gravi come l'insufficienza cardiaca, il farmaco anti-diabete tirzepatide (Tzt) E' il risultato dello studio tutto italiano, pubblicato su Cardiovascular Diabetology, realizzato da un team di ricercatori coordinati da Giuseppe Paolisso, docente all'Università UniCamillus di Roma e ordinario di Medicina Interna presso l'Università Vanvitelli di Napoli. Optando per un approccio in tre fasi, si legge in una nota di UniCamillus, gli studiosi hanno condotto una meta-analisi sugli effetti cardiovascolari della Tzt, hanno valutato gli effetti protettivi cardiaci in vitro su cellule cardiache umane in laboratorio e hanno realizzato un'analisi bioinformatica per confermare il suo meccanismo d'azione. I risultati hanno mostrato che la tirzepatide riduce le probabilità di eventi cardiovascolari gravi, proteggendo le cellule cardiache da ipertrofia, fibrosi e morte cellulare. Inoltre, favorisce la contrattilità cardiaca.  Il fatto che si tratti di un farmaco antidiabetico rende questo principio attivo doppiamente valido, considerando che i soggetti diabetici sono esposti ad un maggior rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari, compresa l'insufficienza cardiaca.

"La tirzepatide è un nuovo farmaco per la cura del diabete di tipo 2, che però si associa anche a notevoli effetti anti-obesità, nonché protettivi nei confronti delle cardiopatie indotte dal diabete - spiega Paolisso all'Ansa-. Nel nostro studio evidenziamo che gli effetti cardioprotettivi della Tzt sono legati ad azione antinfiammatoria e di contrasto dello stress ossidativo e della fibrosi cardiaca. Tali effetti rendono questo nuovo farmaco di estrema attualità e di grande efficacia nella terapia del diabete di tipo 2". La tirzepatide è da poco presente nel mercato Usa, ma non ancora in quello italiano. Paolisso, tuttavia, specifica che "tutti sono concordi nel ritenere che sostituirà la semaglutide come farmaco per perdere peso, e che potrebbe diventare in breve il principio più efficace per trattare obesità e diabete, nonché per prevenire le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel paziente diabetico di tipo 2". Oltre a UniCamillus e Vanvitelli, nello studio sono stati coinvolti anche ricercatori dell'Università di Salerno e dell'Inra-Irccs di Ancona. 

E’ il risultato dello studio tutto italiano, pubblicato su Cardiovascular Diabetology, realizzato da un team di ricercatori coordinati da Giuseppe Paolisso, docente all’Università UniCamillus di Roma e ordinario di Medicina Interna presso l’Università Vanvitelli di Napoli.
 

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