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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Punti nascita a rischio chiusura, passa la risoluzione di Vietri (Fdi): "Una buona notizia"

La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato all'unanimità la risoluzione presentata dal Gruppo di Fratelli d'Italia per tutelare e incrementare i Punti Nascita anche nelle strutture ospedaliere con attività inferiori ai 500 parti annui

"La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato all'unanimità la risoluzione presentata dal Gruppo di Fratelli d'Italia, a prima firma della deputata salernitana Imma Vietri, per tutelare e incrementare i Punti Nascita anche nelle strutture ospedaliere con attività inferiori ai 500 parti annui". Ad annunciarlo una nota di Fratelli d'Italia. 

Il commento 

A commentare il via libera alla risoluzione la deputata Imma Vietri, prima firmataria della proposta presentata in Commissione. "Moltissimi Punti Nascita in Italia - spiega Vietri - stanno purtroppo drammaticamente chiudendo, con la grave conseguenza non solo di andare ad intasare gli altri ospedali del territorio - già in affanno per la permanente carenza di personale - ma soprattutto di mettere maggiormente a rischio la salute e finanche la vita delle partorienti e dei loro figli. Secondo le attuali linee guida, devono essere, previa specifica deroga, almeno 500 i parti annui per il mantenimento di un punto nascita: è evidente che questo dato è totalmente inappropriato, soprattutto alla luce della crisi demografica in corso in Italia. Con questa risoluzione - aggiunge la deputata di FdI - chiediamo al Governo di aggiornare gli standard circa la distribuzione dei punti di nascita e considerare protocolli di sicurezza per offrire alti livelli anche per tutte quelle strutture con volumi di attività inferiori ai 500 parti. Inoltre, tra i vari punti inseriti nella mozione, proponiamo di valutare la possibilità di adoperarsi per ridurre le disparità territoriali, a cominciare dal divario tra regioni del Centro Nord e regioni del Sud, considerando tra i criteri idonei per l'attivazione o il mantenimento di un punto nascita la posizione geografica, con particolare riguardo alle zone disagiate, la densità di popolazione o la lontananza da altri punti nascita, senza tuttavia sacrificare alcuna garanzia di sicurezza. E anche, nel rispetto dei vincoli di bilancio, di predisporre programmi di screening per l'individuazione delle donne a rischio di sviluppare depressione post partum, come parte integrante della valutazione del benessere psicofisico della donna, avendo cura di cogliere in maniera attenta e tempestiva qualsiasi criticità correlata al post partum. Quella di oggi - conclude Vietri - è davvero una buona notizia per migliaia e migliaia di donne della nostra Nazione".  

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