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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Agropoli

Irruzione nell'ufficio del sindaco, pretendevano assunzione: Comune si costituisce parte civile

Tra le minacce a scopo intimidatorio c’è anche quella a danno del direttore tecnico della società incaricata dell'igiene urbana per conto del Comune, costituitosi parte civile.

Intimidazioni e minacce al sindaco di Agropoli, Adamo Coppola. Il Comune si costituirà in giudizio, fino in Cassazione. Sullo sfondo l'inchiesta della Procura Antimafia su di un "clan" di stranieri, di etnia rom, accusati di una sfilza di reati. 

La decisione

Nei giorni scorsi la giunta - vittima insieme ad altri dipendenti dell’azione irruenta e violenta di alcuni imputati - ha confermato l’incarico all’avvocato Antonio Cammarota per la costituzione di parte civile e chiedere l’eventuale risarcimento del danno nei confronti di quattro imputati. Questi ultimi, si sono rivolti ai giudici della Cassazione dopo la sentenza di secondo grado, emessa dalla Corte di Appello di Salerno, che ha cancellato per tutti l’aggravante del “metodo mafioso” e condannandoli per violenza privata. L'udienza per discutere i ricorsi è fissata per metà gennaio. Le minacce al sindaco - secondo le indagini - erano tese, come poi appurato nel corso dei due gradi di giudizio, a creare un clima di intimidazione per ottenere l'assunzione come stagionali nel servizio di raccolta dei rifiuti. Un episodio, in particolare, è finito sul tavolo dei giudici: quello contestato agli imputati quando fecero irruzione, nel luglio 2018, nella stanza di Coppola, all’interno del municipio. Scardinarono la porta, pretendendo di essere ricevuti. Chiesero posti di lavoro («8 o 9 posti di lavoro fissi») in cambio della rinuncia dei contributi già ottenuti. Quell’azione di forza non restò impunita. Il sindaco scrisse un’accorata lettera ai carabinieri, segnalando il grave stato di tensione che agitava la comunità rom e il pericolo per i comportamenti violenti di alcuni di loro. I carabinieri stavano tuttavia già indagando sul gruppo, in relazione ad incursioni che facevano nel Nord Italia per compiere furti nelle gioiellerie. Tra le minacce a scopo intimidatorio c’è anche quella a danno del direttore tecnico della società incaricata dell'igiene urbana per conto del Comune, costituitosi parte civile.

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