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Cronaca Eboli

Camorra e usura, la Dia sequestra beni per mezzo milione di euro ad un pregiudicato

Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia è finito il patrimonio di Giovanni Ricciardi, già affiliato prima al Clan “Maiale” e poi al clan “Fabbiano- Capozza”, e dei suoi prossimi congiunti

La Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha eseguito, ad Eboli, un provvedimento di sequestro per la confisca, emesso dal Tribunale di Salerno-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Giovanni Ricciardi e dei suoi prossimi congiunti (il coniuge Luisa Zunica e la suocera Maria Rosaria Giordano). Gli accertamenti patrimoniali, disposti dal direttore della Dia,  hanno consentito di redigere  il procedimento di prevenzione antimafia a carico di Ricciardi, che si sarebbe arricchito nel  periodo in cui ha fatto parte prima al "Clan “Maialee poi al clan Fabbiano- Capozza attivi nella Piana del Sele.

La carriera criminale di Ricciardi, comunque, inizia molto presto. Poco più che ventenne, nel 1993, viene denunciato per il reato di associazione per delinquere finalizzato alla commissione di diversi delitti contro la persona e il patrimonio (rapine e furti) e, da ultimo, nel gennaio 2015, viene arrestato per il reato di usura, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno, perché ritenuto responsabile di ben quattro episodi di natura usuraria, commessi tra il 2009 e il 2013.

All’esito della procedura camerale promossa del direttore della Dia - nel corso della quale la Procura della Repubblica ha prodotto ulteriori atti relativi a condotte recenti tenute da Ricciardi - il Tribunale di Salerno-Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca dei beni riconducibili al pregiudicato, riconoscendone la pericolosità sotto una duplice veste: da un lato, per le ricadute economiche sul tessuto sociale di riferimento, in quanto l’azione criminosa di Ricciardi era indirizzata a colpire soprattutto imprenditori in difficoltà economiche; dall’altro, per le violente reazioni poste in essere dal prevenuto in caso di mancato o ritardato pagamento da parte dei debitori sottoposti a prestiti usurari

Nel corso delle operazioni sono stati confiscati 4 terreni agricoli (intestati a Maria Rosaria Giordano, su uno dei quali è ubicato un fabbricato in corso di realizzazione), 1 rapporto bancario (intestato al proposto), 2 rapporti bancari e 1 rapporto postale intestati a Luisa Zunica e la ditta individuale “Ricciardi Giovanni”, con sede legale a Eboli, condotta dall’uomo, esercente l’attività di “coltivazione di ortaggi in piena aria e coltivazione di altri alberi da frutta e frutti di bosco”, il tutto per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.

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