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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Capaccio

Riesumata salma dopo intervento al cuore, trovata una garza: indagati Coscioni e staff

I vertici dell'ospedale: "Le indagini in corso riusciranno a fare chiarezza sulla causa del decesso e sull'intera vicenda. Piena fiducia nella magistratura"

La Procura di Salerno ha iscritto nel registro degli indagati cinque medici specialisti, tra cui il primario del reparto di Cardiochirurgia del Ruggi d’Aragona Enrico Coscioni (già consigliere politico del governatore De Luca per la sanità e presidente Agenas) per la morte di Umberto Maddolo, 62 anni, di Capaccio Paestum. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, in concorso. 

Il fatto 

Il paziente, dopo l’operazione per l’innesto di due bypass, si sentì male e morì improvvisamente. Di qui la denuncia dei familiari che ha portato, nel corso delle indagini, alla riesumazione del cadavere, eseguita dal medico legale su incarico della Procura, nel corso della quale è stata rinvenuta una garza di 15 cm, subito sequestrata dai carabinieri insieme alle cartelle cliniche. Una scoperta che ha spinto gli inquirenti ad accelerare sulle indagini sull’accaduto. Gli indagati, ovviamente, avranno la possibilità di difendersi così come previsto dalla legge. 

La nota della Direzione del Ruggi

“In merito alla vicenda per la quale sono indagati il Dr. Enrico Coscioni, Direttore della U. O. C di Cardiochirurgia, ed alcuni suoi collaboratori, nell'esprimere vicinanza alla famiglia del paziente defunto, la Direzione Generale, depone la più ampia fiducia nell'attività della Magistratura e degli organi di Polizia Giudiziaria, auspicando un rigoroso quanto celere accertamento dei fatti e continuando ad offrire la massima collaborazione. Il Direttore Generale del Ruggi, Vincenzo D'Amato, è certo che le indagini in corso riusciranno a fare chiarezza sulla causa del decesso e sull'intera vicenda. Crede altresì, che anche a tutela dei tantissimi assistiti che si rivolgono all'Azienda Ospedaliera Salernitana, per risolvere un proprio problema di salute spesso di elevata complessità, ricevendo risposte adeguate ed appropriate, nell'attuale fase, sia corretto oltre che opportuno, non anticipare i tempi della Magistratura, bensì attendere con fiducia gli esiti della verifica degli accadimenti, che hanno portato al decesso del signor Umberto Maddolo”. 

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