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Cronaca

Dario Tiano, un salernitano tra "Striscia la Notizia" e "Pino e gli Anticorpi": l'intervista

E' attualmente nei cinema come collaboratore alla sceneggiatura di Bianco di Babbudoiu, il film con portagonisti Pino e gli Anticorpi ed è uno degli autori di Striscia la Notizia: stiamo parlando di Dario Tiano, un salernitano doc

E' attualmente nei cinema come collaboratore alla sceneggiatura di Bianco di Babbudoiu, il film con portagonisti Pino e gli Anticorpi, il gruppo di comici sardi noti al pubblico grazie alla loro presenza pluriennale a Colorado ed è uno degli autori di Striscia la Notizia: stiamo parlando di Dario Tiano, un salernitano doc che si è fatto strada nel difficile mondo dello spettacolo. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Salernotoday.

Da dove nasce la sua passione per la scrittura di testi comici e satirici?

Mi sono appassionato alla comicità sin da bambino, guardando in televisione alcuni programmi comici storici dell’epoca. Il primo è stato Quantunque io, nel quale Enrico Montesano vestiva i panni di tantissimi personaggi. E poi Non Stop, programma al quale, fra gli altri, partecipava anche La Smorfia. E ovviamente, in seguito, il mitico Drive in. Ero piccolo, ripeto, e da allora i miei gusti sono in parte cambiati, ma da quei programmi ho senz’altro ricevuto l’imprinting alla comicità. Poi, in seguito, scoprire di riuscire a far ridere gli amici perché ero il più cazzaro del gruppo, mi ha dato una spinta ulteriore.

Quali sono state le tappe della sua carriera?

Sicuramente è stato fondamentale il mio primo provino come cabarettista allo Zelig di Milano. Era il 1992 e all’epoca Zelig era solo un piccolo locale, il tempio del cabaret dal vivo, ma non ancora un programma televisivo. Da lì è cominciato il mio percorso in questo mondo. Poi, nel 2007, ho smesso di esibirmi e ho iniziato a scrivere per altri comici che nel frattempo avevo conosciuto e che mi chiedevano di dargli una mano con i testi. Primi su tutti Pino e gli Anticorpi, con i quali ancora oggi la collaborazione continua.  Nel frattempo, mi sono appassionato alla satira politica e ho cominciato a scrivere per Dario Vergassola. Grazie a quest'esperienza, sono poi diventato uno degli autori di Parla con me, condotto da Serena Dandini. Nel frattempo, mentre io crescevo professionalmente come autore, Pino e gli Anticorpi si affermavano sempre più come comici, e così abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra collaborazione, fino ad arrivare a lavorare insieme a Colorado. In questo momento, sono uno degli autori di Striscia la Notizia, dove sto vivendo, ancora una volta, un'esperienza completamente nuova dal punto di vista professionale, rispetto a ciò che ho sempre fatto in passato. Senz'altro, un passaggio di crescita molto importante.

Com'è la vita di un autore televisivo?

Non c'è una regola. Nel 99% dei casi, questo lavoro è precario. Una precarietà se vuoi calcolata e messa in conto sin dall'inizio, ma pur sempre una precarietà. Da quando faccio l'autore di professione, non ho mai concluso una produzione sapendo per certo quando ne avrei comincia un'altra. Si possono alternare lunghi mesi di pausa, a periodi nei quali lavori per sedici ore al giorno sette giorni su sette. E ovviamente, si devono mettere in conto molti spostamenti o lunghi periodi nei quali stai lontano da casa tua. A volte, per recuperare tempo si scrive in treno o si scrive di notte. Questo lavoro ti assorbe completamente se lo fai con passione. Ma quella stessa passione e l'amore per il lavoro che si è scelto di fare, ti permettono di superare ogni disagio col sorriso. Come penso accada in tutti i lavori che si fanno volentieri.

Nella sua carriera ha lavorato con tanti personaggi famosi. Chi è quello che le ha lasciato un segno maggiore?

Ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti i colleghi e i comici con cui ho lavorato. Anche perché, un altro importante ruolo dell'autore è quello di psicologo. C'è chi dice addirittura di badante del comico. Perché gli artisti sono per loro natura fragili e vanno sostenuti e incoraggiati in parecchi momenti della loro carriera. Quindi non c'è qualcuno in particolare che mi abbia lasciato un segno. Ci sono tutt'al più alcuni con i quali ho stabilito rapporti di amicizia oltre che professionali. Come ad esempio Pino e gli Anticorpi.

Come è stato approdare a Striscia la Notizia?

Striscia è uno dei programmi più importanti del panorama televisivo, sia in termini di contenuti che di ascolti. E' una tappa fondamentale nella carriera di un autore, e sono felice di avere avuto l'opportunità di lavorare in questo gruppo. A Striscia è richiesto il massimo impegno e la massima accuratezza, visto che spesso si trattano temi delicati e spinosi, e tutto questo non può che portare a una crescita professionale e ad affermarsi ulteriormente in questo ambiente. 

Come è nata la collaborazione con Pino e gli Anticorpi? 

Ci siamo conosciuti a un festival di cabaret in Sardegna nel 1999. All'epoca, come ho detto prima, mi esibivo ancora come cabarettista. Lì è nata l'amicizia e la collaborazione professionale che tuttora va avanti.

E' approdato, infine, anche al Cinema. Che tipo di esperienza è stata?

Bellissima. E' stato molto stimolante collaborare alla sceneggiatura di Bianco di Babbudoiu il film appunto di Pino e gli Anticorpi, ed è stata un'esperienza unica vivere cinque settimane sul set per supportarli, riscrivere alcune scene al momento in base a nuove idee che ci venivano, e in fine partecipare anche come comparsa al film in un paio di momenti che all'inizio non erano stati previsti, ma proprio perché improvvisati, mi hanno molto divertito.

Cosa direbbe ad un ragazzo che vorrebbe intraprendere la carriera di autore?

Che questo lavoro non è tutto rose e fiori come si potrebbe pensare dall'esterno, ma di farlo se è quello che si sente davvero di voler fare nella vita. E di non arrendersi di fronte ai primi fallimenti, che inevitabilmente arriveranno. Ci vuole tempo, sacrificio e perseveranza, ma se al talento si uniscono lavoro e metodo, chiunque ha la possibilità di farcela. Del resto, se ce l'ho fatta io...

Prima di salutarci, ci dica com'è il suo rapporto con Salerno.

Ancor prima di diventare un autore, per lavoro sono andato a vivere in Emilia Romagna a soli 19 anni. E ora sono spesso in giro per l'Italia. Ma Salerno resta comunque la città dove sono nato e dove vivono i miei genitori e tutti i mie parenti, nonché molti amici che ancora frequento. Quindi, anche se non spesso come vorrei, ci torno sempre volentieri. Anche perché quando ci vengo mi sento sia salernitano che turista. Direi che questa è una gran bella fortuna!

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