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Cronaca

Amianto: Legambiente presenta il dossier sulla "fibra killer"

E stato presentato in occasione del 28 aprile, Giornata mondiale vittime dell'amianto, il dossier di Legambiente "Liberi dall'amianto? I ritardi dei Piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche"

E stato presentato in occasione del 28 aprile, Giornata mondiale vittime dell'amianto, il dossier di Legambiente Liberi dall'amianto? I ritardi dei Piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche, che vuole porre l'attenzione sulla presenza e sullo smaltimento dell'amianto a 26 anni dalla legge 257/92 che ha messo la bando la fibra killer. 

La situazione attuale

"L'amianto è ancora molto diffuso in tutta Italia - fanno sapere da Legambiente - A gravare sulle spalle del Paese anche i ritardi legati agli obblighi di legge, e in particolare ai piani regionali amianto (PRA), che dovevano essere pubblicati entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge e che mancano ancora in alcune Regioni, ma anche alle attività di censimento e mappatura, alle bonifiche dei siti contaminati, che procedono a rilento, e alle campagne di informazione e sensibilizzazione".

I dati in Campania

Nella nostra regione sono 4.000 le strutture, censite al 2018, dove è ancora presente amiano, per un totale di circa 3 milioni di metri quadrati di coperture in cemento amianto. Di queste 4000 strutture 3 sono siti industriali (non erano presenti all’indagine del 2015); 85 sono edifici pubblici (non presenti indagine 2015), 955 sono edifici privati (non presenti nell'indagine del 2015); 3.043 le coperture in cemento amianto (stesso numero rispetto al 2015): questo è quanto risulta dal dossier realizzato da Legambiente a tre anni dall'ultimo report. "La regione Campania - spiegano dall'associazione - ha approvato il piano regionale amianto, previsto dalla legge 257/92, e ha completato le attività di censimento e mappatura. Tallone d’Achille resta lo smaltimento dell’amianto: in Campania mancano impianti specifici per l’amianto, e non sono neanche previsti dal piano regionale sui rifiuti".

Il commento di Mariateresa Imparatao

"Con la presentazione del Dossier – spiega Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania - vogliamo ribadire l’urgenza e la necessità per la nostra regione di agire attraverso una concreta azione di risanamento e bonifica del territorio, che passa attraverso la rimozione dell’amianto dai numerosi siti industriali, edifici pubblici e privati che ci circondano quotidianamente. La mancata presenza di discariche presenti nella Regione incide sia sui costi di smaltimento che sui tempi di rimozione, senza tralasciare la diffusa pratica dell’abbandono incontrollato dei rifiuti. Non è più sostenibile l’esportazione all’estero dell’amianto rimosso nel nostro Paese, per questo è importante provvedere ad implementare l’impiantistica. Infine occorre ripristinare e rendere stabile e duraturo il sistema degli incentivi per la sostituzione eternit/fotovoltaico, visti gli importanti risultati ottenuti in passato è assurdo che questo strumento sia stato rimosso. Si tratta di uno strumento molto efficace che in passato ha portato, ad esempio, alla bonifica di 100.000 metri quadri di coperture e oltre 11 MWp di impianti fotovoltaici installati e connessi alla rete in tutta Italia. Un intervento di questo tipo porterebbe un doppio vantaggio, sia per la salute delle persone sia per la produzione di energia pulita". La situazione è abbastanza preoccupante anche dal punto di visto sanitario tanto che da Legambiente, poi, ricordano che, stando agli ultimi dati diffusi dall’INAIL, in Italia sono 21.463 i casi di mesotelioma maligno tra il 1993 e il 2012, di cui il 93% dei casi a carico della pleura e il 6,5% (1.392 casi) peritoneali, e oltre 6mila morti all’anno. A livello regionale i territori più colpiti sono Lombardia (4.215 casi rilevati), Piemonte (3.560), Liguria (2.314), Emilia Romagna (2.016), Veneto (1.743), Toscana (1.311), Sicilia (1.141), Campania (1.139).

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