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Cronaca

Fonderie Pisano: la Failms Cisal si schiera contro la proprietà

Vicinanza: "E' un'azione necessaria per non tradire il patto con i lavoratori. Siamo schierati da sempre contro gli imprenditori che non rispettano le regole. La magistratura accerti le responsabilità e la politica decida presto sulla delocalizzazione"

"La Failms Cisal si costituisce parte civile nel processo contro le Fonderie Pisano": ad annunciarlo lo stesso segretario Gigi Vicinanza che spiega: "E' un'azione necessaria per non tradire il patto con i lavoratori. Siamo schierati da sempre contro gli imprenditori che non rispettano le regole. La magistratura accerti le responsabilità e la politica decida presto sulla delocalizzazione".

Le dichiarazioni

Vicinanza ha spiegato che, in quanto rappresentante sindacale della Failms Cisal, crede che sia giusto difendere il lavoro: "Quello giusto e che non travalica la legge". La sigla sindacale, quindi, sposa la causa degli ambientalisti e dei residenti nel dibattimanto che si terrà il prossimo 3 ottobre al Tirbunale di Salerno. "Il sindacato - continua - difende gli interessi dei lavoratori, che in questa storia sono sempre finiti in secondo piano per fare spazio alle ambizioni di un'imprenditoria e una classe politica che hanno tantissime responsabilità. Su questo abbiamo sempre chiesto alla magistratura di fare chiarezza e dunque credo sia naturale costituirci in questo processo. Non si sta tradendo il patto che il sindacato fa con i lavoratori, ma vogliamo essere parte attiva nel dibattimento per dimostrare che le maestranze nelle Pisano hanno sempre pensato a lavorare per guadagnare un dignitoso stipendio e che tutte le altre logiche sbagliate sono state a loro imposte. Ci costituiamo parte civile anche se non abbiamo iscritti in questa azienda, ma a maggior ragione gli operai e il concetto di lavoro vanno difesi senza interessi di sorta. Ecco perché, già nei giorni scorsi, ho avviato i contatti con i legali del gruppo Salute e Vita per la costituzione nel processo. Toccherà alla Procura fare chiarezza sui fatti, tenendo conto anche dei livelli occupazionali". Vicinanza, poi, conclude facendo un appello alla politica: "La parola delocalizzazione è scomparsa dall'agenda delle istituzioni. Regione Campania e Comune di Salerno facciano la loro parte. I politici non possono dimenticare il dramma di residenti e lavoratori, ricordandosene solo alla vigilia di ogni tornata elettorale. Ora basta".

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